di Redazione
17 settembre 2022
PESARO – Una decina di giorni fa, in Viale Trieste, una ciclista che pedalava tranquillamente, diretta da sud a nord, ha alzato la voce contro un turista che, lasciando il garage di un albergo, si era fermato con l’automobile nel mezzo della ciclabile, occupandola.
La donna, irritata, ha urlato: “Non vedi che questa è una pista ciclabile? Sposta l’automobile, subito”. Allontanandosi, ha aggiunto: “Non se ne può più di questi automobilisti maleducati!”.
Il pensiero è stato immediato: sarebbe altrettanto indignata con i ciclisti maleducati, anzi incivili?
Perché Pesaro, la Città della Bicicletta, come l’ha pomposamente definita l’amministrazione comunale, che a proclami e annunci non è seconda ad alcuno, è piena di ciclisti che fanno ciò che gli pare, anche calpestando le norme del codice della strada. Tanto la Città della Bicicletta chiude sempre un occhio.
Per esempio, ci piacerebbe sapere quante contravvenzioni sono state fatte ai ciclisti nell’anno in corso.
E quanti ciclisti sono stati puniti per utilizzare il marciapiede in occasione della Fiera di S. Nicola.
Chi si è trovato a camminare sul marciapiede di Viale Trieste nei giorni di sabato, domenica e lunedì, ha dovuto fare i conti con decine e decine di ciclisti, compresi quelli in sella a mountain bike e biciclette da corsa, che, con la ciclabile occupata dalle bancarelle, hanno rimediato occupando il marciapiede. Con la spudoratezza, da parte di qualcuno di loro, di contestare chi camminava perché intralciava la pedalata.
Fra i pedoni non è mancato chi, sabato mattina, ha segnalato l’invasione dei ciclisti alla postazione della polizia municipale, all’angolo tra Viale Trieste e Viale Zara. “Facciamo subito un giro”, ha promesso un agente. L’hanno fatto? Con quali risultati?
Abbiamo qualche dubbio, perché l’invasione è continuata sia domenica sia lunedì.
Pesaro, città della bicicletta, fa sentire i ciclisti tutelati, sicuri che non saranno puniti, amche se pedalano occupando l’intera careggiata. Che gli automobilisti se ne facciano una ragione.
Un ulteriore esempio lo hanno fornito due dei tantissimi pedalatori che non si fermano al semaforo rosso neppure quando è “cieco”. Come è il caso del semaforo che regola il transito nel sottopasso ferroviario di Fosso Sejore.
L’automobilista fermo al semaforo si è visto sorpassare da due ciclisti, un uomo e una donna, che sono transitati ugualmente. Non vi sorprendete, è la normalità.
Le multe sarebbero buon deterrente, almeno aumenterebbero entrate del Comune…
Ma tutto sta nel senso civico delle persone senza distinzioni di età, quotidianamente per andar in centro faccio il sottopasso dei Cappuccini ed è il Farwest, pur di non fare quei 20metri a piedi se ne vedono di tutti i colori, e non solo le biciclette ci mancano pure i monopattini…
Eppure è sottopasso pedonale e le bici van portate a mano, ci son due dissuasori per lato ma servono a ben poco ne farei altri a zig Zag ma soprattutto dei vigili che facciamo multe… Chissà forse toccando il portafoglio la gente non metta giudizio…
Buonsenso ed educazione grandi valori perduti