Piove dentro l’Adriatic Arena durante l’intervista a Daniel Hackett in diretta su Rai Sport 2. Storia di sprechi e scelte poco felici

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5 novembre 2013

Hackett parla, Michelini sorride, Dembiski guarda il tetto a cielo aperto

Hackett parla, Michelini sorride, Dembiski guarda il tetto a cielo aperto

PESARO – Piove sul bagnato. E’ un luogo comune, che però ben si coniuga ai fatti di Victoria Libertas – Mens Sana. A parte la grandinata di triple firmate dai toscani, che in trasferta – tra campionato ed Euroleague – erano fermi a 25/83 (6/20 a Reggio Emilia; 9/28 a Monaco; 10/35 a Zielona Gora) che fa il 30,10 per cento, mentre a Pesaro, dopo lo 0/5 iniziale, hanno prodotto un 12/23 che fa il 52,17%, il peggio è arrivato a fine gara. Mentre gran parte del pubblico aveva lasciato l’Adriatic Arena, dove erano rimasti tanti bambini che andavano a caccia di una foto o di un autografo di Daniel Hackett, Edi Dembinski e Stefano Michelini, telecronista e commentatore di Rai Sport, intervistavano il pesarese di Siena, dal tetto dell’Adriatic Arena cadevano gocce di pioggia. Prima il telecronista ha guardato in alto, poi lo ha sottolineato.

Non è la prima volta, in verità, ma al momento l’unica risposta sembra essere “speriamo non piova”.

Niente manutenzione straordinaria, ed era prevista già nel 2006, dieci anni dopo l’inaugurazione con il concerto di Luciano Pavarotti, la conseguenza è quella raccontata da Dembiski. Con il rischio che – senza interventi strutturali – l’Adriatic Arena possa trasformarsi nel Palau Sant Jordi di Barcellona, dove la scorsa estate è stata installata una piscina che ha ospitato i  campionati mondiali di nuoto.

Scherzi a parte – sperando che lo scherzo non diventi qualcosa di più serio – la pioggia che cade sul parquet è la conferma del più grande spreco della storia. Pesaro – lo scriviamo oggi dopo averlo detto allora – non aveva bisogno di un impianto così imponente. Costato alla città decine e decine di miliardi. A proposito: mai l’Amministrazione comunale ha fornito la cifra esatta (compresa degli interessi pagati) per la realizzazione del grande palazzo dello sport della Torraccia.

Purtroppo, il progetto più serio, più proporzionato (circa 8.000 spettatori) ai reali intessi della città – che oggi si ritrova un impianto che abitualmente ne ospita meno di 4.000  -, quello del geometra Pagnini, un tecnico stimato, un uomo di sport con il basket nel sangue (i suoi figli sono ex giocatori), fu respinto.

C’era voglia di grandezza, allora, che spinse a realizzare un ibrido, fondendo due progetti, che ora rischia di diventare una… piscina.

Una nemesi, visto che  il progetto di Pagnini, che prevedeva di ruotare l’asse principale del palazzo dello sport di Viale dei Partigiani, fu ostacolato da chi voleva salvare la piccola piscina ubicata a pochi passi, dove oggi sorge il grande parcheggio del “curvone”. Il rischio è di averne una grandissima, di piscina, non voluta, alla Torraccia.

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Un commento to “Piove dentro l’Adriatic Arena durante l’intervista a Daniel Hackett in diretta su Rai Sport 2. Storia di sprechi e scelte poco felici”

  1. Filippo VLinside scrive:

    Che figura!!

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