“Salviamo la Robur, è la nostra seconda vera famiglia. Pesaro senza volley è forse peggio di una Pesaro senza basket”

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26 giugno 2013

PESARO – Non saprei nemmeno da dove cominciare. Ci sarebbero tante di quelle cose da dire sul volley, del volley a Pesaro. Potrei parlare dell’importanza che ha questo sport nella vita di centinaia e centinaia di ragazzine nel nostro territorio. Sicuramente. Ma nonostante la mia giovane età non sono ferratissima in questo “settore”, sono più esperta, se così mi posso definire, nel “ramo” della serie A.

Sono cinque anni che seguo la prima squadra, e se ripenso a quei primi periodi di “frequentazione” con il palazzetto, le ragazze e tutto l’ambiente mi viene in mente solo una cosa: sono stati la mia àncora di salvezza. Ma non solo la mia, l’ancora di salvezza di tanti, due ore a settimana, per staccare la spina dalla vita vera, e per sorridere, gioire, fare nuove conoscenze e amicizie. Ebbene sì, dal 2008 la Robursport Volley Pesaro è diventata la mia seconda famiglia.

Rischio sempre di cadere nel banale, rischio di essere ripetitiva, però è questo. Io non trovo altre parole. Ho esternato i miei sentimenti, il mio amore per questa squadra davvero tantissime volte e oggi mi sembra quasi assurdo scrivere per far sì che tutto questo non finisca.

Come è possibile? Come si può solo poter pensare di porre fine a qualcosa di così unico? Io non ho mai visto da nessuna parte delle ragazzine che scherzano con signore e signori, mai visti prima, nonostante i molti anni di differenza, come se si conoscessero da sempre. Non ho mai visto, al di fuori del volley, dei rapporti così veri, nascere tra un’atleta ed un tifoso.

Non parlo ora delle vittorie e dei fasti passati, che restano comunque indelebili, parlo del condividere insieme momenti ed emozioni, che sia prima, durante o dopo la partita cambia poco. Il punto è che quel palazzetto, a volte un po’ troppo freddo (e non parlo di temperatura), con il volley diventa un posto magico. Una festa continua.

Potrei raccontare delle amicizie che ho coltivati con tanti e tanti tifosi sparsi per l’Italia. Dei contatti che mantengo nonostante il tempo e la distanza con le giocatrici.

Vi dico solo che il volley è un posto magico e che se lo conosci non lo lasci, l’A1 è un patrimonio troppo importante per questa città per essere perso. E se tutto dovesse finire, se ne pentirebbero in tanti, tantissimi. Magari non subito tutti. Ma Pesaro senza volley è forse peggio di una Pesaro senza basket.

One Response to ““Salviamo la Robur, è la nostra seconda vera famiglia. Pesaro senza volley è forse peggio di una Pesaro senza basket””

  1. Da dirigente di una squadra avversaria, mi auguro DI CUORE, che la vostra storia continui, e che riusciate a trovare le risorse per il prossimo campionato!

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