Raffaele e Oana verso Lourdes… ma quanta fatica per uscire da Montpellier

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9 giugno 2013

PESARO – Prosegue il viaggio di Raffaele Pierotti e della sua cavalla Oana. Dopo alcuni giorni di difficoltà a comunicare, abbiamo ricevuto l’aggiornamento del suo diario.

Raffaele Pierotti a cavallo

Raffaele Pierotti a cavallo

Il pettegolio prolungato, abituale, delle anatre che   sguazzano nel fiume mi dà la sveglia di questo 3 giugno. Ma la marcia inizia lentissima. Mi sento affaticato, i muscoli non vogliono saperne di uscire da una certa legnosità che sento, forse per avere dormito poco e male. Nella fronte e nelle mani le zanzare hanno continuato ad atterrare e a decollare per molto tempo durante la notte, ciò che rimane del dente che si è rotto continua a graffiarmi, ma con la colazione in un bar di Lunel ritorna il buon umore. Il vento è molto diminuito da ieri e Claude, un anziano in pensione che ha lavorato con gli italiani, dice che “questo vento dura in genere 3 giorni e se supera il quarto allora continua per 6”.

La segretaria del viaggio, dall’Italia, mi informa della presenza di un centro equestre a Grammond, nella periferia di Montpellier est. Modifico il percorso per raggiungerlo e alle 14 sono a destinazione, molto stanco. Ad alcune giovani amazzoni chiedo della direzione e della mia richiesta. Non ho il piacere di incontrare il direttore, ma la sua risposta data attraverso le ragazze è affermativa. Una  mi accompagna al box destinato a Oana e la dissello in fretta. La cavalla appare subito contenta, ma dopo poco arriva un’altra ragazza per avvertirmi che devo ripartire perché i box sono tutti occupati. Quando la sello, Oana mi mostra due occhi tristissimi. Ma non la porto lontano. Poco prima del centro, passando di fianco alla Scuola Superiore di Giornalismo, c’è un bel campetto d’erba per lei, all’ombra e in luogo molto calmo. Mentre Oana si dedica alla sua attività preferita, io vado a verificare se è fattibile attraversare Montpellier all’indomani.

Non è facile aggirare una città come Montpellier con una carta al centomila. Prima si torna indietro, poi si risale verso nord costeggiando le diverse periferie. Nell’abitato di Le Cres mi fermo al Bar de l’Avenir dove Guilhem si dimostra disponibile a ricaricarmi le batterie dei cellulari. Alla fine rimango per più d’un’ora a parlare di viaggi e cavalli. In riferimento alle fatiche di viaggio, Guilhem mi mostra una bilancia e per la prima volta verifico il mio peso. Alla partenza ero 52 chilogrammi in maglietta. Ora 58 con camicia, pantaloni, scarponi e cosciali. Togliendone 4 di roba addosso, credo di essere almeno 54 chilogrammi.

Con estrema lentezza, studiando ogni passo da fare e spesse volte tornando indietro, supero altre zone periferiche anche grazie allo splendido ausilio delle piste ciclabili. Attraverso una di queste mi allontano dalla città  salendo verso Montferrier-sur-Lez. Di fianco a me appare un giovanotto sui 30 anni che si allena alla corsa. Patrick Guezo mi prende in simpatia; lui è simpatico. Se ci penso, la scena mi fa ridere. Io al passo che mi tiro dietro Oana e lui al trotto mentre in tutta tranquillità, in souplesse, divaghiamo su tanti argomenti, anche di andare a cavallo in Irlanda e incontrare Bono Vox…

Patrick si tiene a mente www.pu24.it per seguirmi on line e mi fornisce le indicazioni per un centro equestre che è sito a 2 chilometri da dove ci salutiamo. Venti minuti dopo sono a Grabels, al C. E. San Georges dove Jerome mi ospita e mi fornisce di tutto…anche di una splendida doccia.

Il 5 giugno è una bella giornata nella Francia dove mi trovo. Dal Centro, parto silenzioso nel tentativo di lasciare definitivamente Montpellier. Essa mi trattiene, mi strattona, mi vincola. E’ difficile uscirne. La carta è chiara, ma una nuova zona turistica, nuove strade e nuove rotatorie mi mettono in difficoltà. Sono le 6 del mattino e la città è docile sotto un cielo luminoso. Entro nella Paillade usando i riferimenti orografici e provando a chiedere a quei pochi che incontro. Dovrei essere sul GR 653 (la Via Tolosana), ma non vi sono i soliti riscontri. Seguo solo la direzione sud ovest, confermata dalla bussola. Finisco dentro un nuovo centro urbano, costruito su una collina e in stile spagnolo, biancheggiante, dai tetti quasi piatti, circondato e attraversato da una ragnatela di asfalto nero lucente. Nervoso come un puma, monto in sella e scendo dal paesello turistico, bellino, quieto ma molto fuori luogo. In fondo all’abitato mi fermo nel bar a fare colazione e mi arrendo all’evidenza: mi son perduto. Qual’è il punto esatto in cui mi trovo? Certo, avevo alcuni riferimenti importanti, ma mi serviva il particolare, quello che mi porta sul sentiero giusto. Fabricio della baguetteria Les Saveurs du Golf corre in mio aiuto, oltre che riempirmi lo stomaco. Il suo locale è proprio sulla bretella della tolosana che sto cercando, il centimetro spaccato.

Nemmeno così sarà facile, poiché bisogna aggirare recinzioni, fabbricati, proprietà private. Con un diavolo per capello, lascio questa enorme città per paesaggi più belli e suggestivi. Fino alle 8 di sera macino chilometri di strada e giungo a Le Bosc, al Centro di Intrattenimento Equestre di Laurent Benoit, un giovane in gamba. Vi arrivo illuminato da una luce serale fantastica, in un luogo reso prezioso dal verde e dalla quiete. Non si aspettavano un vagabondo a cavallo, sembrano indecisi sul da farsi, ma Oana trova   acqua ed erba e io un amico in più.

Un commento to “Raffaele e Oana verso Lourdes… ma quanta fatica per uscire da Montpellier”

  1. Me gusta,me he quedado con las ganas de hacer algo parecido.
    Yo lo hubiera hecho andando,como lo antiguos romanos,
    con mi bloc de dibujos sin prisas, coger notas y apuntes para pintar.
    Te doy mi mas sincera felicitación, disfrutalo cada momento.( para mi es demasiado tarde,la edad)
    Bravissimo.
    Un abrazo, Caty

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