19 febbraio 2013
PESARO – Condividiamo il pensiero di Markovski, ma anche quello di Banchi, espresso dai due allenatori nel dopo Scavolini-Montepaschi. Pensieri diversi, eppure onesti, con un solo obiettivo: la tutela del gioco.
MARKOVSKI E L’EQUITA’: “Penso che l’arbitraggio sia stato equo – ha risposto Markovski alla domanda di un giornalista toscano -: quello che hanno fischiato a Siena lo hanno visto anche a noi. Sono stati fiscali da entrambe le parti, al contrario di quando succede talvolta”. Il giornalista ha chiesto ancora al coach pesarese se ritenesse ossessiva l’attenzione degli arbitri sul comportamento dei giocatori. “Per me è importante che gli arbitri usino lo stesso metro; può essere buono, o no, ma è importante sia equo. E la terna Chiari, Vicino e Bartoli è stata equa”.
LUCA BANCHI, AUTOCRITICA E COMPLIMENTI: Luca Banchi è allenatore e persona intelligente. Lo dimostra come ha costruito e gestisce la Mens Sana d.P. (dopo Pianigiani). Prima il coach di Grosseto, da una vita a Siena, ha riconosciuto gli errori della propria squadra… “Una partita decisamente al di sotto delle nostre possibilità, nonostante un buon avvio. Gli 8 palloni persi nel primo quarto sono la fotografia della nostra gara, interpretata in modo superficiale, con errori non provocati. Ciò ha dato fiducia ai pesaresi, che minuto dopo minuto sono stati bravi a crescere in combattività, aggressività e convinzione. Abbiamo avuto percentuali al di sotto dei nostri standard (25% da 3, quando la media abituale dei senesi è del 39%. Ma in questo caso occorre dare merito alla difesa preparata da Markovski; ndr). E commesso l’errore di farci innervosire, perdendo lucidità. E la Scavolini è stata bravissima a guadagnare un prezioso vantaggio, che poi è stata una dote fondamentale per gli ultimi minuti, quando noi siamo rientrati con coraggio. Ma nel punto a punto finale eravamo legati alla perfezione sia in difesa sia in attacco. E’ semplice dire che se il lay-up di Brown fosse andato a buon termine, ci avrebbe dato il pareggio. E che l’ultimo dei 7 liberi sbagliati ci ha impedito di giocarcela al supplementare. Le nostre responsabilità sono grandi, altrettanto i meriti della Scavolini”. Una dichiarazione onesta, quella di Banchi, che sa valutare i demeriti propri e riconoscere i meriti altrui. Poi il coach maremmano viene sollecitato dal cronista senese…
BANCHI E IL METRO DEGLI ARBITRI: “Proviamo a non parlarne… Mi limito a dire che ho la sensazione che i giocatori siamo disorientati. Una partita come questa ci impedisce di gustare fino in fondo le qualità dei giocatori in campo. Li ho visti un po’ smarriti, non capivano fino a che punto fossero tollerati i contatti, tanto meno le infrazioni… Fosse solo questo caso, sarebbe un circoscritto, ma siamo alla 19^ giornata e all’incirca mi sembra che… Vi faccio una domanda: voi avete la sensazione che i giocatori sono a proprio agio in campo. Lo dico in relazione al metro. Io onestamente no?”.
Bella domanda. Che merita risposte intelligenti, non la partigianeria di chi è contento quando i fischi sono a proprio favore protesta quando sono contro. Detto questo, però, capiamo che quando si è abituati a caviale e champagne, diventa difficile vedere gli altri che mangiano almeno un panino.
SIENA E GLI ARBITRI: Una risposta al pensiero di coach Banchi ci piacerebbe chiederlo al presidente della Virtus Roma, Toti, magari pensando a quella finale scudetto 2007/08 passata alla storia per la grande occasione fallita (solo fallita?) dalla squadra capitolina. La finale della telefonata notturna dell’allora presidente senese Minucci al presidente del Comitato Italiano Arbitri, Giovanni Garibotti, poche ore dopo gara 2 (Siena-Roma 85-82).
FISCHIO PER FISCHIO: Chiari, Vicino e Bartoli hanno fischiato con un metro che non si è allungato da una parte di 20 centimetri e dall’altra di 5. Il nervosismo di Siena, nell’ennesima difficile “Lunedì Notte” (gli ultimi due appuntamenti hanno portato le sconfitte di Sassari e Brindisi), incomincia sul fallo in attacco fischiato a Kangur (29’16”centesimi, 47-41 per la Vuelle). Un blocco in movimento, una decisione ineccepibile; l’estone protesta, ma non guarda mai in faccia gli arbitri. Poco dopo Moss commette fallo su Stipčević che sta completando l’azione di tiro. Tre tiri liberi. L’americano protesta e viene punito con un fallo tecnico (29’24”). Poco dopo (29’36”) Janning commette fallo su Cavaliero, protesta e prende il tecnico. E’ vero che due falli tecnici contro, in pochi secondi, sono una novità per la Montepaschi. Abituata, appunto, a caviale e champagne.
Due falli tecnici sulle proteste senesi, forse veniali, giudicate da fuori, ma giornalisti e spettatori non hanno le orecchie degli arbitri a un passo dall’azione. Un fallo tecnico per una protesta altrettanto pacata di Cavaliero. Dove sta l’imbroglio?
E veniamo ai falli antisportivi – visti e rivisti – in tv, un dubbio su quello di Daniel Hackett rimane. Dopo il tiro libero fallito da Sanikidze, che aveva lasciato Pesaro avanti di un punto, la palla era arrivata a Rok, scattato immediatamente per “mangiare” i 5 secondi (e 2 centesimi) ancora da giocare. Daniel, vistosi superato, lo ha fermato fallosamente, da dietro. L’arbitro ha visto antisportivo. E sono convinto che l’avrebbe fischiato anche a favore di Siena. Sul secondo, nessun dubbio: Rašić ha commesso fallo su Cavaliero prima che la palla tornasse in gioco.
IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI: Detto questo, mi piacerebbe ricordare allo staff senese, ma anche ai colleghi toscani, di non avere raccolto una sola voce di dissenso quando la Montepaschi ha vinto la semifinale di Coppa Italia contro Sassari grazie anche a un fallo tecnico fischiato a coach Sacchetti con la sua squadra avanti di 8 punti e palla in mano nel finale del terzo periodo.
Dopo anni di basket sentire ancora discutere che l’esito di una partita dipenda dagli arbitri…avvilisce, sembra che molti parlino per parlare! Poi i giocatori che si sentono disorientati …. smarriti? Ma se giocano in serie A e non rispettano neqnche i cambi al tavolo,eh! Se una squadra da +15 passa a +2 il problema sono i giocatori e in tante partite perse la rabbia non era per il metro arbitrale ma per come ho visto giocare professionisti che sembrava giocassere per dispetto! Poi i tiri liberi: per fortuna Stipcevic li ha realizzati quasi la totalità, ma questi “dettagli “fanno la differenza, come i palloni persi, la difesa e altro. Il resto sono polemiche fini a se stesse!
Dopo anni di basket sentire ancora discutere che l’esito di una partita dipenda dagli arbitri…avvilisce, sembra che molti parlino per parlare! Poi i giocatori che secondo Banchi si sentono disorientati …. smarriti…? Ma se giocano in serie A e non rispettano neqnche i cambi al tavolo,eh! Se una squadra da +15 passa a +2 il problema sono i giocatori e in tante partite perse la rabbia non era per il metro arbitrale ma per come ho visto giocare professionisti che sembrava giocassere per dispetto! Poi i tiri liberi: per fortuna Stipcevic li ha realizzati quasi la totalità, ma questi “dettagli “fanno la differenza, come i palloni persi, la difesa e altro. Il resto sono polemiche fini a se stesse!