Cattolici… si fa per dire

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8 ottobre 2012

Critico spesso la chiesa, lo sapete.

Mi piacerebbe vivere in uno stato laico, ma so che in Italia la cosa è pura utopia. L’influenza del Vaticano sulle scelte politiche dello Stivale è forte, e probabilmente lo sarà ancora per molti anni a seguire.

Ma oggi mi sento di criticare anche un po’ gli “adepti” della religione cattolica.

E’ vero, sono molti i credenti seri, timorati di Dio, che vanno a messa a santificare le feste. Ma gli altri?

1) C’è chi è cattolico, ma bestemmia anche in aramaico (tanto poi c’è la confessione).

2) Ci sono quelli che non sanno un fico secco della Bibbia; che al massimo conoscono un po’ di Vangelo e va bene così.

3) E poi non mancano coloro che vanno in chiesa solo per Natale e Pasqua, magari per rendere felici i mariti o le mogli…

Ma c’è anche un’ultima categoria, a cui, tra l’altro, appartiene un mio amico.

Egli è ateo ma si è sposato in chiesa, addirittura senza confessarsi e prendendo la comunione.

Forte, vero? Quando si dice il massimo della coerenza…

Gli ho chiesto il perché del suo comportamento e la sua risposta è stata la seguente:

“Perché mia moglie ci sarebbe rimasta male”.

Allorché gli ho accennato del matrimonio misto – che prevede lo sposalizio in chiesa ma con rito cattolico solo per la parte credente – ma lui, dopo averci riflettuto un po’, se ne è uscito dicendo che sarebbe stato “brutto”.

Capito? “Brutto”…

Ma non basta.

Qualche giorno fa, cosa vengo a sapere? Che lo stesso mio amico farà da padrino di battesimo al figlio di un suo collega di lavoro… e menomale che non è credente!

Ecco, io penso che sia anche per colpa di queste persone se la chiesa ha perso credibilità tra la gente e, soprattutto, tra i giovani, i quali, non lo scopro certo io, si allontano sempre più, e in massa, dalla religione.

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6 Commenti to “Cattolici… si fa per dire”

  1. Claudio scrive:

    Posso dire che questo articolo fa pena?
    Pieni di giudizi e pregiudizi….. mi viene quasi voglia di diventare cattolico!

  2. Lorenzo Chiavetta scrive:

    Caro Claudio, rispetto il tuo giudizio, ma mi sono linitato a riportare solo dei fatti reali. Forse c’è qualche giudizio, ok, specie nella parte finale, ma vorrei sapere dove sono i pregiudizi.

  3. don Marco Di Giorgio scrive:

    Caro Lorenzo,
    quello che dici è vero: chi potrebbe negarlo? In Italia quasi tutti i nati qua, si dicono più o meno cattolici: hanno ricevuto Battesimo, Comunione e forse pure la Cresima. Diciamo che è un fatto di tradizione, legato alla nostra storia e cultura. Sono molto di meno quelli che hanno SCELTO di essere cattolici… Ma che dovrebbe fare la Chiesa? Buttar fuori o scomunicare tutti quelli che vanno a Messa solo a Natale? Non dare più i sacramenti a chi non vive una piena coerenza col Vangelo? E chi è che giudica chi è coerente e chi no?
    Certo, questo non vuol dire diventare lassisti o “sbrodolare” il Vangelo, facendolo diventare una specie di galateo che non appassiona nessuno. Però, per come credo e vivo io, la Chiesa non è la casa dei “duri e puri”, di quelli perfetti e coerenti che, loro sì, vivono il Vangelo alla lettera. Io conosco la Chiesa, come una comunità di gente che sa bene di sbagliare tutti i giorni e per questo chiede perdono a Dio tutti i giorni, ma poi ci prova, sempre ogni giorno, a vivere un po’ di più come ci ha insegnato Gesù: amando Dio nel prossimo, aiutando magari solo con un sorriso o un po’ di ascolto chi fa fatica e cercando di rendere questo mondo, a volte così brutto, un po’ più simile al Regno di Dio. Non si vedono in giro questi credenti? io credo di sì, anche se operano nel silenzio e non sotto i riflettori. Certo è proprio vera la frase: “Fa più chiasso un solo albero che cade, di una foresta che cresce”: un solo prete pedofilo sta sui giornali per settimane, mentre l’opera quotidiana di missionari e preti di parrocchia che servono poveri, ammalati e persone in difficoltà non riceve spazi in pagina o sulla rete, ma…che vuol dire? L’importante è che quest’opera ci sia e che nelle profondità della storia pianti le radici di un mondo nuovo: quello sognato da Gesù, un mondo dove tutti siano più fratelli e figli di un unico Padre. La Chiesa si sforza ogni giorno di assomigliare a questa famiglia. Qindi c’è posto anche per te, come, grazie a Dio, c’è pure per un peccatore come me (e non lo dico per falsa umiltà!). Fraternamente.
    Digio

  4. Lorenzo Chiavetta scrive:

    Caro Digio,
    innanzitutto grazie per il commento. Le rispondo con piacere.
    Io credo che se la Chiesa accoglie tutti (gente che va in chiesa solo per Natale, ecc.) è anche perché c’è un certo tornaconto, non solo per misericordia.
    Io credo che esiste sì, come dice lei, una Chiesa che insegna a vivere come ha vissuto Gesù, ma credo che sia solo una parte. Esiste anche la chiesa che non paga Ici o Imu che dir si voglia, la Chiesa dei Patti Lateranensi, la Chiesa dello IOR, la Chiesa di Marcikus, la Chiesa di Roberto Calvi, la Chiesa piena di privilegi, la Chiesa che utilizza solo una piccolissima parte dell’8×1000 per opere di bene, la Chiesa che fa un processo, a mio avviso molto sommario, al maggiordomo Gabriele; la Chiesa di Vaticano S.p.A. e di Sua Santità (libri che le consiglio vivamente di leggere); la Chiesa delle Crociate; la Chiesa che, nel 2012, si oppone all’uso dei preservativi e ai matrimoni omosessuali; la Chiesa che influisce molto, anzi troppo, sulla scelte della politica italiana; la Chiesa del silenzio prolungato sullo stile di vita di molti dei nostri parlamentari; la Chiesa che non ha nelle sue grazie Don Gallo (sacerdote che stimo davvero); la Chiesa nemica del progresso.

    Mi fermo qui, potrei continuare. Ovviamente esistono anche le cose positive che lei ha citato, gliene do atto.

    Riguardo la pedofilia, se permette, io credo che quando è un prete ad essere pedofilo la cosa sia più grave, visto che loro dovrebbero dare l’esempio.

    Concludo dicendo che per me, nella Chiesa, non c’è posto, visto che non credo in Dio.

    Un caro saluto e grazie ancora per il commento,

    Lorenzo

  5. Gerardo scrive:

    Due punti veloci.
    1) Credo che bisogna tracciare comunque una differenza tra Chiesa e religione, e tra uomini di Chiesa e uomini di religione.
    2) Un prete pedofilo fa più scalpore sui giornali di tanti missionari, questo è vero. Ma a mio parere un solo episodio di pedofilia rovina anni e anni di opere di bene. Il problema è che i preti sono uomini, e, in quanto tali, fallibili.

  6. Lorenzo Chiavetta scrive:

    Gerardo ha ragione

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