Tante infrazioni, poche multe: controlli bluff

PESARO – “Si è rilevato che l’opera di sensibilizzazione ed educazione, alla quale è seguita anche una fase di contrasto alle violazioni al codice della strada commesse dai ciclisti, ha ottenuto risultati significativi sotto il profilo della responsabilizzazione dei cittadini che utilizzano tale mezzo di locomozione”.

Le foto inequivocabili scattate questa mattina. Nei sottopassi i ciclisti devono transitare a piedi

E’ una parte del comunicato diffuso venerdì dalla Prefettura in merito ai controlli dei ciclisti. Da non credere…

Siamo convinti sostenitori – lo abbiamo scritto più volte da ciclisti appassionati – delle campagne di prevenzione, informazione e anche repressione, perché Pesaro – come quasi tutta l’Italia al di sotto dell’Adige – è diventata una giungla dove chi va in bicicletta si sente in diritto di fare quel che gli pare senza doverne rispondere. Colpa anche di cattivi maestri che niente hanno fatto per decenni per inculcare il rispetto delle più elementari regole della convivenza civile.

Ma leggere la nota della Prefettura dà l’impressione che sia tutto un bluff, che non ci sia una reale volontà di migliorare la circolazione in bicicletta.

Biciclette "pizzicate" nel sottopassaggio riservato: in questo caso è corretto il trasporto a piedi del mezzo

Come si fa a sostenere che tutto va meglio se il posto di blocco è stato riproposto in Via Bixio, sicuramente punto nevralgico del collegamento tra la periferia e il centro, ma non il solo? Non a caso, agli stessi vigili intervenuti la prima volta avevamo spiegato che bastava spostarsi di cento metri, nella parallela Via Montegrappa, per rendersi conto di una situazione ancor più pericolosa, “colpa” anche di un sottopassaggio ferroviario che collega le vie XXIV Maggio e Montegrappa al Miralfiore e Via Solferino. Via Montegrappa, che è a senso unico con direzione centro-Via Bramante, è percorsa in continuazione da ciclisti che pedalano contromano, spesso sullo stretto marciapiede mettendo a repentaglio l’incolumità dei pedoni. Lo scopo di questi ciclisti è raggiungere la zona del Parco Miralfiore attraverso il sottopassaggio ferroviario, dove in entrambi i sensi è ben visibile un cartello che invita i ciclisti a scendere dalla bicicletta e ad andare a piedi.

Domanda: secondo voi quanti ciclisti rispettano la segnaletica? A essere di manica larga, due su dieci. Stamattina, intorno alle ore 10,30, in dieci minuti abbiamo contato 24 passaggi in bicicletta contro quattro a piedi. Una signora ha chiesto cosa facessimo. “Verifichiamo quanti rispettano le regole” abbiamo risposto. “Bravo!” ha commentato, ma avesse potuto avrebbe aggiunto anche “scemo”. Già, perché chi scende dalla bici e cammina passa per scemo. Alla resa dei conti questo è il messaggio che i cattivi maestri, quelli che difendono il diritto (?) di infrangere le regole, fanno passare.

Ancora un pesarese "beccato" in fallo: ricordiamo che non si può transitare nei sottopassi in sella alla bicicletta

E la Prefettura diffonde note prive di fondamento. Per rendersene conto basta passare in tutte le strade della città meno che in Via Bixio. Come dimostrano le foto che abbiamo realizzato stamattina.

Un’ultima considerazione: abbiamo il massimo rispetto per l’assessore Biancani e il suo impegno a favore della mobilità sostenibile, ma gli chiediamo: cosa c’è di sostenibile nelle biciclette che pedalano a tutta velocità in Via Branca, nel traffico da e per il mare che attraversa l’importante strada del centro storico? Quanti bambini e anziani hanno rischiato di essere travolti, quanti litigi hanno provocato comportamenti sconsiderati da parte di chi va in bicicletta?

Nei paesi più attenti alla mobilità sostenibile, le zone pedonali sono vietate alle biciclette. E nessuno si lamenta. Qui, invece, tutto è concesso ai ciclisti maleducati.

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4 risposte a Tante infrazioni, poche multe: controlli bluff

  1. stefano scrive:

    Durante le ultime 3 settimane nelle quali sono stato in ferie sono transitato quasi tutte le mattine per via Branca in sella alla bicicletta e sinceramente non ho mai visto nessuno sfrecciare a velocità alta o pericolosa. tutto sta nell’intelligenza delle persone e non nel mezzo che si sta guidando!
    Saluti.

  2. Galassian scrive:

    Siete intraprendenti solo nella vostra campagna mediatica a sfavore della sostenibilità del mezzo ciclistico,
    Da settimane è in atto una campagna di demonizzazione di chi usa la bici, sopratutto perché è il mezzo più economico in particolare in questo periodo.
    Spiegatemi voi le ciclabili e la viabilità di Pesaro se è o non è adeguata alle esigenze dei cittadini, spiegatemi se il nodi cruciale pantano-centro-mare è serve idoneamente la viabilità ciclistica,
    Vogliamo parlare delle mancanze che presenta il progetto delle ciclabili!?
    O vogliamo dare man forte all’amministrazione che potrà prosciugare i cittadini con multe inique e vessatorie!?
    Volgiamo perseguitare i ciclisti? Ma per cosa? Per via di un mezzo che non ha mai ucciso nessuno!?!? Anzi al contrario nell’ultimo anno quanti ciclisti sono morti?
    Non parliamo dei professionisti della strada come i camionisti, taxisti e quant’altro che in barba a qualsiasi regola civile urbana schiacciano e uccidono continuamente pedoni e ciclisti!!!
    Vergogna!!! Vergogna!!! Vergogna!!!

  3. Giuseppe scrive:

    Caro “Galassian”,quanto hai scritto nella prima parte è assolutamnete vero e son daccordo con te.
    Ma perchè dobbiamo infrangere le regole?solo perchè non c’è un’adeguata pista ciclabile?
    Nel proseguimento della tua risposta chiedi quanti ciclisti morti ci sono stati nell’ultimo anno.UNO.anzi DUE.e mi sembrano fin troppi.non credi?
    Perchè bisogna aspettare sempre le disgrazie per fare qualcosa?
    Anch’io vado in bici a passeggiare e tante volte mi rendo conto di trasgredire le regole.Fortunatamente ogni tanto mi riprende mio figlio di 6 anni dicendomi che sto sbagliando.Non dovrebbe essere il contrario?

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