Emergenza… lavoro. Croce Italia: 3 mesi di proroga

PESARO – Il lavoro ci sarebbe, anzi. Quello che manca è forse la volontà reale di farli lavorare, oltre che la possibilità di pagare loro gli stipendi arretrati (sei) e il tfr. La loro azienda originaria, la Croce Italia, è finita tre mesi fa e dallo scorso 10 maggio è stata avvicendata dalla One Emergenza.

Croce Italia Marche, in 48 senza lavoro dal primo luglio

Ora, con una determina, l’appalto della stessa One Emergenza passerà alle altre croci private e alla Croce rossa. Risultato? I volontari andranno negli incidenti mentre i professionisti staranno a casa. Perché stiamo parlando di 48 dipendenti che hanno garantito sul nostro territorio il servizio sanitario sia per il 118 che per i trasporti programmati. Da lunedì non avranno più il loro lavoro. Non di semplici autotrasportatori ma di personale di primissimo piano con esperienze ventennali. Dopo il presidio di ieri, oggi la mobilitazione è continuato e nel pomeriggio è sfociata in un incontro, in Prefettura, con Cgil, Cisl, la direttrice dell’Area Vasta Maria Capalbo, l’assessore regionale Mezzolani e gli esponenti della Prefettura.

AGGIORNAMENTO:

Secondo le prime indiscrezioni l’assessore Almerino Mezzolani avrebbe trovato la maniera di prorogare di altri tre mesi il contratto di lavoro dei 48 dipendenti di One Emergenza. In questo lasso di tempo ci si dovrà organizzare per assorbire, in un secondo momento, questi lavoratori con le aziende che subentreranno.

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4 risposte a Emergenza… lavoro. Croce Italia: 3 mesi di proroga

  1. Massi scrive:

    beh,che dire? la notizia si commenta da sola…….è evidente che le amicizie nella provincia di Pesaro e Urbino contano più delle leggi. Ma va bene, cosa si può pretendere da una Regione monopolizzata da un partito corrotto?

  2. Triplete scrive:

    C’era una volta la Croce Italia Marche che nonostante sottopagasse i propri dipendenti con contratti da Ncc e’ riuscita nell’impresa di arrivare vicina al fallimento.
    Ha lasciato in eredita’ all’azienda subentrata 6 mesi di arretrati di stipendi ai lavoratori.
    Ed un mare di puffi a destra e a manca.
    Complimenti a tutti viva l’Italia.

  3. ivo micucci scrive:

    Qui non è questione di partito corrotto, semmai di esponenti di partito non troppo al di spora dele parti, resta il fatto che la provincia di Pesaro spende in trasporti sanitari quanto le tre altre province marchigiane, e questo non perchè, come ci vogliono far credere, nella zona non ci sono altre “croci” – rossa-verde-gialla e così via, ma per scelte “politiche” sbagliate. Quindi se l’azienda che cura i trasporti non regge nonostante applichi prezzi di gran lunga superiori al tariffario regionale è bene che chiuda. I dipendenti vadano a trovare altrove il loro posto di lavoro, vadano a fare i dipendenti di altre croci come molti altri delle altre province marchigiane. Alla fine i cittadini delle Marche risparmierebebro qualche decina di milioi di €. l’anno con buona pace di tutti quanti operano nel settore.

  4. Giorgio Scrofani scrive:

    Quando poi leggo che i 48 sono tutti professionisti con esperienza ventennale mi sbellico dal ridere!!! A parte qualche persona veramente capace io avrei veramente paura a farmi soccorre da qualche personaggio tra questi “professionisti” . E ‘ veramente indegno che si sia legittimato questo stato di cose. Siamo già a metà agosto e ancora nessuno è stato convocato intorno ad un tavolo. POI l atto della proroga non si trova da nessuna parte. strano,no? Diciamo basta a questo sistema corrotto fatto di accordi sottobanco. Basta con questa CORRUZIONE ! Mezzolani si dimetta……e si informi su quanto ha fatto in giro per l’Italia la One Emergenza, ma forse lo sa già!

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