di Redazione
15 giugno 2023
PESARO – Prosegue l’attività della Polizia di Stato volta al contrasto al traffico di stupefacenti, in particolare di quelle sostanze maggiormente utilizzate da giovani e giovanissimi, quali hashish e marijuana
In tale contesto la Squadra Mobile della Questura di Pesaro, con il personale del Commissariato di P.S. di Senigallia, ha iniziato ad attenzionare un cittadino italiano, cinquantenne, residente a Fano, notato in più circostanze avvicinare soggetti conosciuti alle Forze dell’Ordine, in quanto assuntori di sostanze stupefacenti.
Ritenendo che gli incontri potessero essere finalizzati a cessioni di sostanze stupefacenti del tipo marijuana, i poliziotti hanno approfondito gli accertamenti, verificando che il 50enne era dimorante in un capanno agricolo, con annesso terreno, ubicato nelle colline pesaresi di Novilara.
Tale circostanza ha alimentato negli investigatori il sospetto che in quel luogo potesse essere stata allestita una piantagione di marijuana. Per tale motivo, il personale della Squadra Mobile pesarese, unitamente a quello del Commissariato di P.S. di Senigallia, nella mattinata di ieri, hanno bloccato l’uomo presso la stazione ferroviaria di Pesaro, mentre era in procinto di salire su un treno diretto a Senigallia. Sottoposto a controllo, l’uomo è risultato essere in possesso di un involucro contenente 7 grammi circa di marijuana.
La perquisizione, estesa anche al capanno, ha consentito di recuperare e sequestrare 24 involucri in cellophane sottovuoto, della pezzatura da 50 e da 100 grammi ognuno, per un totale di 2 chili e 300 grammi di marijuana. Nello stesso contesto è stata inoltre rinvenuta una serra, al momento in disuso, verosimilmente utilizzata per coltivare delle piante, da cui ricavare lo stupefacente sequestrato.
Per i su esposti motivi, l’uomo è stato tratto in arresto. Nella mattinata odierna il GIP del Tribunale di Pesaro ha convalidato l’arresto e disposto nei suoi confronti la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla p.g. per tre volte a settimana. All’esito del successivo giudizio direttissimo l’uomo veniva condannato, con patteggiamento, alla pena di anni 1 e mesi 8 di reclusione e 8.000,00 euro di multa.
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