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2 maggio 2023
Noemi Murgia
PESARO – Di recente la stampa ha cominciato a occuparsi regolarmente della crisi abitativa, un problema che, va ricordato, esiste a livello mondiale. Trovare un’abitazione in affitto è diventato impossibile, a meno che non si abbiano i requisiti economici per acquistarne una. Che non sempre bastano, perché anche chi ha un contratto a tempo indeterminato e un buon stipendio si sta trovando nella condizione di non riuscire a trovare un affitto stabile.
Ora sembra che anche la politica si stia accorgendo, con molto ritardo, della situazione esasperante che si è creata negli ultimi anni.
Come si è arrivati a questo punto?
Scrivendo su un motore di ricerca il nome di una grande città o di un paese e airbnb problems e cliccando poi su invio i risultati sono numerosi, ma uguali o simili. Pagine e pagine vi spiegano come Airbnb abbia creato crisi del mercato immobiliare, dubbi sui guadagni, con conseguente indagine per capire se e quanto si riesce a evadere affittando tramite la piattaforma, problemi di sicurezza.
Qualche anno fa in Regno Unito si è scoperto quanto sia facile aprire bordelli illegali.
A New York si è cominciato a notare che molti condomini erano diventati strutture alberghiere abusive. Alcuni dei residenti si chiedevano, preoccupati, il motivo del continuo viavai di sconosciuti. Minuscoli appartamenti di proprietà di single vengono infatti dichiarati idonei ad ospitare fino a sei persone alla volta, grazie a divani letto e letti a castello. Chiedendo ospitalità agli amici si mette la propria abitazione su Airbnb per “arrotondare”. A vedere alcuni prezzi perfino con migliaia di dollari al mese.
Sempre negli USA si è notato che l’esagerata costruzione di case e condomini di lusso ha messo in difficoltà il ceto medio, che fatica a comprare o affittare immobili. È sempre più alta, oltreoceano, la percentuale di persone che a più di trenta o quarant’anni vive o torna a vivere con i genitori perché non trova casa a un prezzo sostenibile. Per gli USA si tratta di un’anomalia.
In Portogallo il governo ha di recente bloccato sia la creazione di nuovi alloggi con Airbnb sia i “visti d’oro” che, attirando nel paese ricchi extracomunitari, hanno contribuito all’aumento vertiginoso dei prezzi degli immobili.
Si dice che i problemi siano la conseguenza della reiterazione di comportamenti sbagliati. Questo concetto si applica a ogni aspetto della vita.
Quando chi amministra ignora per anni il mondo reale, le conseguenze possono essere drammatiche. Ora perfino alcuni sindaci chiedono un intervento. Anche per il Ministro del turismo Daniela Santanchè quella degli affitti brevi è una questione da affrontare.
Ci si troverà davanti a un dubbio amletico. Limitare o non limitare il diritto di fare quello che si vuole con la proprietà privata? Perché se la sua gestione comporta problemi alla comunità occorre affrontarli, e possibilmente risolverli.
Chissà… magari alla fine sarà la UE a intervenire.
Gli affitti brevi, le graziose ed eleganti case su Airbnb non mettono in difficoltà solo i cittadini, ma anche il settore alberghiero. Un hotel non può competere con chi ha condizioni economiche decisamente più vantaggiose e meno obblighi. Un alloggio su Airbnb non è tenuto ad avere allarmi antincendio, non deve lavare asciugamani e lenzuola ad alte temperature, non deve occuparsi dei pasti, non deve pulire le stanze durante la permanenza degli ospiti.
Se leggendo state pensando “chi non trova un appartamento in affitto che se lo compri”, che è un po’ una versione moderna di “perché non mangiano le brioches”, forse ignorate il motivo per cui le banche centrali alzano i tassi d’interesse. Spiegato in modo semplice, è un modo per disincentivare gli investimenti, frenare i consumi, e incentivare i risparmiatori a tenere i soldi in banca. Gli economisti laureati all’università della vita, con master al bar del quartiere, possono provare a contattare Christine Lagarde per spiegarle come funzionano la vita e l’economia. Poi ci facciano sapere.
Quando ho cominciato a scrivere questo articolo sono andata sul sito di Airbnb per cercare una casa a Pesaro, per otto giorni. Mille risultati. La maggior parte delle case su Airbnb è curata nei dettagli, ristrutturata, accogliente, luminosa.
Cercando su un noto sito abitazioni in vendita nel Comune di Pesaro i risultati sono stati più di millecinquecento. C’è di tutto, dall’appartamento di lusso appena ristrutturato al bilocale da migliorare un po’, fino al rudere da sistemare da cima a fondo.
Se si cercano abitazioni in affitto i risultati sono circa ottanta, ma si tratta quasi solo di affitti turistici. C’è qualche appartamento bello, piuttosto nuovo, a partire da mille euro al mese e qualche abitazione in pessimo stato a centinaia di euro. Fideiussione bancaria e contratto a tempo indeterminato sembrano essere la conditio sine qua non. Eppure spesso non bastano. C’è chi vuole un garante, chi sia la fideiussione sia un deposito cauzionale, che a detta di un’agente immobiliare con cui ho parlato non è legale. Ma siamo il paese in cui si affittano loft di 12 mq, una metratura che non ha neanche l’abitabilità.
Sei single? Non sei affidabile, e poi chissà cosa combini. Secondo recenti ricerche le coppie italiane sono le più infedeli, forse molti locatori non lo sanno.
Siete una coppia? Meglio, ma chi mi garantisce che non vi viene in mente (roba da matti !) di riprodurvi, e smettere di pagare l’affitto? E poi chi vi butta fuori, con un bambino piccolo?
Siete una coppia con figli? Troppe spese, poi appena ce n’è una di troppo vedi sopra.
Lasciamo perdere il modo in cui alcune persone parlano di anziani e disabili, considerati dei paria.
L’edilizia popolare serviva a calmierare gli affitti e garantire a chi non aveva possibilità economiche di vivere in abitazioni dignitose pagando un canone equo. Che fine ha fatto? Chi da anni cerca di accedere a una casa popolare spesso dice che “c’è sempre qualcuno, magari l’ultimo arrivato, che ti passa avanti, sembra una presa in giro”.
In tutto ciò viene da chiedersi, considerato che il prossimo anno a Pesaro ci saranno le elezioni amministrative, se la politica locale ha in mente qualche soluzione. A breve, brevissimo termine. Perché se il turismo è una risorsa per la città, non può o comunque non dovrebbe essere un problema per i cittadini. Non è insolito ascoltare lamentele e commenti negativi sullo stato degli edifici del lungomare. Ed è ricorrente ormai sentire che in occasione di eventi la città non ha abbastanza strutture alberghiere aperte. Bambini e adolescenti non si possono sistemare qua e là, in graziosi appartamenti.
Anche chi ha bisogno di alloggiare in città per alcune settimane durante i mesi estivi fatica, e non poco, a trovare un alloggio decoroso.
È cosa più o meno nota che i lavoratori del Rossini Opera Festival, cantanti inclusi, abbiano a che fare con richieste esose e ingiustificate. Dici “Rof” e chi affitta pensa a guadagni stratosferici, come se tutti i cantanti lirici guadagnassero come i celebri tre tenori.
Non mancano neanche gli spettatori, o meglio aspiranti spettatori, che rinunciano ad assistere al festival. Con un programma che permette di vedere tre opere e un paio di concerti in tre giorni, non è sempre facile trovare una camera d’albergo per un periodo così breve. C’è chi si è sentito dire che per meno di una settimana non c’è interesse ad accettare prenotazioni.
Insomma, tutti pensano di avere ragione, tutti pensano a guadagnare. Ed è lecito. Motivo per cui serve che chi amministra e chi amministrerà decida per il bene della città e di chi ci vive.
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