Teatro di Prosa: ecco la Stagione Capitale verso il 2024

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21 aprile 2023

PESARO – Da ottobre 2023 a maggio 2024 brilla la Stagione Capitale per la riapertura del Teatro Rossini, una “maxi stagione” che si pone tra gli eventi di maggior rilievo di Pesaro capitale italiana della cultura 2024. Un grande progetto di spettacolo dal vivo per una grande città, un crocevia di programmazione e motore per l’intero panorama nazionale nato dalla rinnovata collaborazione tra Comune di Pesaro e AMAT, con il contributo di Regione Marche e Ministero della Cultura, main partner Gruppo Hera. Stagione Capitale invita il pubblico a un’esperienza diversificata per generi e arti della scena, a un viaggio denso di emozioni tra 10 spettacoli, di cui 2 prime nazionali, 2 residenze, per un totale di 40 appuntamenti.

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Apertura di sipario il 12 ottobre su Forte e Chiara, un memoir, un racconto umano vivo e rivoluzionario, un one woman show in cui Chiara Francini fino al 15 ottobre ripercorre la sua vita, unica eppure così simile a quella di tanti altri. Con il sarcasmo e l’ironia tagliente che la contraddistinguono, Chiara si racconta attraverso la musica, vicende personali e pubbliche, dicendo sempre la verità, senza far sconti a nessuno, in primis a se stessa, con le musiche originali eseguite dal vivo da Francesco Leineri e la regia di Alessandro Federico.

Indiscusso maestro del teatro europeo Antonio Latella firma la regia de La Locandiera dal 16 al 19 novembre affidandone l’interpretazione ad attori di grande maestria quali Sonia Bergamasco, Marta Cortellazzo Wiel, Ludovico Fededegni, Giovanni Franzoni, Francesco Manetti, Annibale Pavone, Gabriele Pestilli, Marta Pizzigallo. “Penso a Café Müller di Pina Bausch. Penso ad una donna nata e cresciuta nella Locanda. Un luogo-mondo che accoglie infiniti mondi. Credo che Goldoni con questo testo abbia fatto un gesto artistico potente ed estremo – racconta Antonio Latella -, un gesto di sconvolgente contemporaneità: innanzitutto siamo davanti al primo testo italiano con protagonista una donna, ma Goldoni va oltre, scardina ogni tipo di meccanismo, eleva una donna formalmente a servizio dei suoi clienti a donna capace di sconfiggere tutto l’universo maschile, soprattutto una donna che annienta con la sua abilità tutta l’aristocrazia”.

Gli straordinari Umberto Orsini e Franco Branciaroli si ritrovano insieme per ridare vita dal 30 novembre al 3 dicembre in prima nazionale a Pesaro a I ragazzi irresistibili di Neil Simon, un testo che in questi anni è diventato un classico, nel tentativo di cogliere tutto quello che lo rende più vicino al teatro di Beckett (Finale di partita) o addirittura Čechov (Il canto del cigno) piuttosto che a un lavoro di puro intrattenimento. In questo omaggio al mondo degli attori, alle loro piccole e deliziose manie e tragiche miserie, li affianca la regia di Massimo Popolizio che ritrova nei due protagonisti quei compagni di strada coi quali ha condiviso tante esperienze tra le più intense e significative del teatro di questi anni.

Divertimento all’insegna dell’intelligenza dal 18 al 21 gennaio con la bravissima Virginia Raffaele in Samusà. Dopo il grande successo dello spettacolo Performance e anni particolarmente intensi che l’hanno vista protagonista in tv, oltre alla conduzione del Festival di Sanremo e il doppiaggio di Morticia nel cartone animato La Famiglia Addams, Virginia Raffaele torna al suo primo amore, il teatro, con lo spettacolo che si avvale della prestigiosa regia di Federico Tiezzi. Il racconto di Samusà si nutre dei ricordi di Virginia e di quel mondo fantastico in cui è ambientata la sua infanzia reale, il luna park. Da lì si sviluppa quel suo modo originale di divertire ed emozionare, stupire e performare, commuovere e far ridere a crepapelle. Ad arricchire l’impianto scenico originale, alcuni degli schizzi dipinti dalla stessa Virginia.

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Dopo il successo strabiliante delle anteprime presentate a Milano e Roma all’inizio del 2020, Drusilla Foer, attrice, cantante e autrice, dal 22 al 25 febbraio sceglie il Teatro Rossini per la prima nazionale del suo nuovo spettacolo, Venere Nemica. L’iconica Signora dallo stile unico porta in scena un testo ispirato alla favola di Apuleio Amore e Psiche, riletta in modo divertente, commovente, a tratti tragico, che tocca temi antichi e attuali, come la competizione suocera/nuora, la bellezza che sfiorisce, la possessività materna, il conflitto secolare fra uomini e dei. Gli archetipi affrontati nel testo si rivelano di un’attualità disarmante, resa ancora più evidente dal trasparire della personalità spiccata dell’interprete, nel ruolo della Dea, ora vivente fra gli umani mortali, assistita da una ineccepibile Elena Talenti, cantante e attrice di musical di successo. I brani musicali sono cantati dal vivo da Madame Foer, con l’incantevole carisma che la contraddistingue.

 

Il giovane fiorentino Giovanni Ortoleva, menzione speciale nel concorso “Registi under 30” della Biennale di Venezia 2018, firma dal 7 al 10 marzo adattamento e regia de La dodicesima notte (o quello che volete), considerata da molti critici la migliore commedia di Shakespeare, composta intorno al 1600 e ultimo componimento giocoso del Bardo prima della stagione delle grandi tragedie e delle commedie nere. Un testo sorprendente, amaro ma lieve, surreale ma terreno, profondamente malinconico e irresistibilmente divertente messo in scena dagli abilissimi Giuseppe Aceto, Alessandro Bandini, Michelangelo Dalisi, Giovanni Drago, Anna Manella, Alberto Marcello, Francesca Osso, Edoardo Sorgente, Aurora Spreafico.

 

Dal 21 al 24 marzo è la volta di Tre donne alte, regia di Ferdinando Bruni che affida i magnifici personaggi di questo testo di Edward Albee alla sensibilità di Ida Marinelli ed Elena Ghiaurov, affiancate dalla giovane Denise Brambillasca. A loro il compito di incarnare tre punti di vista, tre differenti età nella vita di una donna. “Vincitore del Premio Pulitzer e del Lucille Lortel Awards nel 1994 – sottolinea Bruni – nonché dell’Evening Standard Award in Gran Bretagna (sia per il testo sia per la protagonista Maggie Smith), Edward Albee ha creato un capolavoro di intelligenza, abilità teatrale e profondità. Con i suoi dialoghi, in cui affronta senza reticenze argomenti che spaziano dall’incontinenza all’infedeltà, Albee ci offre un ritratto della vecchiaia lontano anni luce da qualsiasi sentimentalismo. Le situazioni del testo sono cariche di intelligenza e dolore, ma anche di una bella dose di umorismo e divertimento e, fra le righe dei suoi dialoghi spesso impietosi, l’autore ci parla di perdono, riconciliazione e del nostro destino”. Completa il cast dello spettacolo Ettore Ianniello.

Dall’11 al 14 aprile l’amatissimo Arturo Brachetti porta in scena con SOLO, the Legend of quick-change un vero e proprio assolo con al centro il trasformismo che lo ha reso celebre in tutto il mondo. Dopo cinque trionfali stagioni in Europa (oltre 500.000 spettatori, innumerevoli sold out e standing ovation) ritorna sui palcoscenici europei l’uomo dai mille volti, applauditi da oltre 2.000.000 di spettatori in tutto il mondo. Brachetti in questo spettacolo apre le porte della sua casa, fatta di ricordi e fantasie e propone un viaggio nella sua storia artistica, attraverso le affascinanti discipline in cui eccelle, grandi classici come le ombre cinesi, il mimo e la chapeaugraphie e sorprendenti novità come la poetica sand painting e il magnetico raggio laser.

Il grande teatro internazionale è il protagonista del mese di maggio. Dal 2 al 5 Stéphane Braunschweig, tra i principali registi della scena teatrale contemporanea, approfondisce in La vita che ti diedi con Daria Deflorian (cast in via di definizione) il legame con la scrittura di Pirandello, dopo i successi internazionali di Vestire gli ignudi, Sei personaggi in cerca d’autore, I giganti della montagna, Come tu mi vuoi. Scritta nel 1923 per la Duse, La vita che ti diedi è il testo più struggente di Luigi Pirandello sul tema della maternità e del lutto. Due donne, una madre e una compagna, si fronteggiano nel dolore per la scomparsa di un uomo, in una spirale di bugie e di non detti, che mettono a nudo i sentimenti più brutali e animaleschi che ogni individuo custodisce dentro di sé.

La conclusione di Stagione Capitale dal 23 al 26 maggio è con il lavoro del grande maestro Lluis Pasqual, il massimo esperto di Garcia Lorca vivente, che rilegge il capolavoro del poeta andaluso Nozze di sangue accentuandone l’aspetto poetico, abbandonando ogni naturalismo. Basandosi sulle eclettiche capacità della protagonista Lina Sastri, lo spettacolo è una contaminazione tra prosa e flamenco con tre musicisti che accompagnano parole, canti e danze. “Nozze di sangue – annota Lluis Pasqual – è uno dei titoli più folgoranti della storia del teatro del Novecento europeo, non è altro che una “cronaca di un fatto di vita” raccontato da un poeta. Nella mente del poeta questa storia vera ha fatto un viaggio profondo e scuro e il suo racconto dei “fatti” è diventato un urlo contro qualsiasi “convenzione” nel campo dell’amore e un grido di libertà nel seguire la passione che brucia due cuori e due corpi in una stessa fiamma”.

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