di Redazione
24 marzo 2023
SERRA SANT’ABBONDIO – E’ stata una mattinata preziosa quella in cui Pesaro2024 ha incontrato gli amministratori dei Comuni dell’Unione Montana del Catria e Nerone, per la prima tappa ‘extraurbana’ de ‘I 24 del 23’, il ciclo di incontri che il giorno 24 di ciascun mese di quest’anno porterà ‘la natura della cultura’ in ogni angolo del territorio per coinvolgere tutta la comunità della provincia. Davvero speciale la sede scelta – il Monastero di Fonte Avellana, luogo straordinario tra spiritualità e natura – in perfetta sintonia col tema del confronto del giorno: Cultura e Ambiente.
L’incontro del 24 marzo è stato introdotto da Ludovico Caverni sindaco di Serra Sant’Abbondio, Alberto Alessandri, sindaco di Cagli e presidente dell’Unione Montana del Catria e Nerone, capofila della Strategia dell’Area Interna (SNAI) dell’Appennino basso pesarese e anconetano, dal sindaco di Pesaro Matteo Ricci e da Daniele Vimini, vicesindaco e assessore alla Bellezza. Dopo i saluti istituzionali, è stata la volta dell’intervento di Dom Salvatore Frigerio, monaco di Fonte Avellana, con l’intervento dal titolo Il Codice forestale camaldolese e la Carta di Fonte Avellana. Due strumenti di tutela e valorizzazione dell’ambiente e del territorio in cui ha sottolineato la necessità della cultura dell’ascolto della natura e il valore del silenzio che sia capace di ascoltare le vocazioni territoriali e il riconoscimento di una vera e propria etica camaldolese che si fonda sul binomio uomo/ambiente bene universale, riconosciuto anche da Unesco. Ha concluso Agostino Riitano, direttore artistico Pesaro2024.
Siamo in un luogo eccezionale esempio millenario di sostenibilità ambientale, – ha aperto Ludovico Caverni sindaco di Serra Sant’Abbondio – qui si fa cultura insieme all’ambiente e siamo in linea con Pesaro2024. Qui si può trovare la risposta ad un modo diverso di vivere, in armonia con la natura. Siamo in un luogo simbolo, magnifico come i tanti borghi di questa zona pronti a collaborare con Pesaro per il 2024.
Per Alberto Alessandri sindaco di Cagli, quella di Pesaro 2024 è un’opportunità irripetibile per lavorare insieme e mettere a punto un metodo comune tra piccole comunità; ‘ce lo chiedono i cittadini e gli operatori di confrontarci insieme per portare i progetti ad un livello più ampio.’
Per gli incontri ‘extraurbani’ de ‘I 24 del 23’ siamo partiti da questo luogo – così Daniele Vimini vicesindaco e assessore alla Bellezza del Comune di Pesaro – perché è un luogo dello spirito, della cultura, e nel 2024 andremo a marcare una mappa di destinazioni eccezionali come questo. Ma è anche un luogo simbolo della sostenibilità, valore che attraversa tutte le 45 lineee di progetto di Pesaro 2024; la Sonosfera sarà uno dei protagonisti di occasioni di approfondimento a proposito di sostenibilità e tecnologia. Continua: Oggi era importante essere qui fuori dalla città di Pesaro, proprio nell’Unione Montana del Catria e Nerone, realtà che va in direzione della sostenibilità ambientale ed è simbolo di aggregazione che ci lega fra l’altro anche alla provincia di Ancona. E poi è una zona che può creare uno scambio naturale anche verso l’Umbria e la Toscana, quindi con l’apertura oltre confine, altro valore fondante di Pesaro2024. Da un confronto come questo, inoltre, emergono ben chiari anche i temi della viabilità e della segnaletica migliore – dunque della comunicazione – di una zona che raccoglie diversi Comuni tutti molto connotati. Il mattino abbiamo lavorato insieme agli amministratori, nel pomeriggio abbiamo l’opportunità per mettere in dialogo gli artisti, le associazioni e gli operatori. Questi sono i giorni in cui abbiamo chiesto ai Comuni di mettere a punto le schede di progetto da vedere insieme i primi di aprile, progetti che siano il più possibile coerenti con la candidatura; sono tempi in cui lavorare insieme e fare massa critica per creare un fuoco olimpico duraturo che continui ben oltre il 2024. L’invito è quello di immaginare quale tipo di messaggio questo territorio vuole dare per centrare al meglio il progetto ‘50X50’, filone nato appositamente per gli altrettanti Comuni della Provincia che per una settimana diventeranno Capitale Italiana della Cultura.
L’avvio ufficiale al tavolo di lavoro è stato lanciato dal sindaco di Pesaro Matteo Ricci. Il Monastero di Fonte Avellana è un luogo carico di energia, dove la cultura vive insieme alla spiritualità e dove ci si può interrogare sulle sfide epocali che stiamo vivendo. Su tutte quella del cambiamento climatico, un fenomeno sempre più veloce, da contrastare attraverso un nuovo modello di sviluppo sostenibile. Cultura e ambiente sono un binomio indissolubile, diventato centrale nel racconto della nostra Capitale italiana della Cultura 2024, per stare nella contemporaneità. Poi continua: Pesaro è la Provincia, un territorio che io amo profondamente. Il nostro compito ora è quello di mettere a fuoco le unicità ambientali, culturali, enogastronomiche di ogni Comune, per farle emergere nel migliore dei modi. Sul brand Pesaro2024: Deve diventare un volano di sviluppo, dobbiamo esaltare le caratteristiche locali per farle diventare nazionali. È una bella sfida, un lavoro complicato, che portiamo avanti grazie al nostro incredibile territorio. Una terra ricca di valori, su tutti quello della solidarietà, come dimostra la corsa agli aiuti scattata qualche mese fa quando Cantiano e i Comuni limitrofi sono stati colpiti dall’alluvione.
Partecipato il tavolo ‘tecnico’ che ha visto la presenza dei rappresentanti dei Comuni SNAI della provincia di Pesaro e Urbino e Ancona e cioè Acqualagna, Apecchio, Arcevia, Cagli, Cantiano, Frontone, Piobbico, Sassoferrato e Serra Sant’Abbondio, insieme a Pergola, tutti interessati a capire come aderire al meglio al programma di Pesaro2024. Un’indicazione che è stata data alle amministrazioni è quella di lavorare per aree omogenee – una sorta di progettazione trasversale al territorio – per facilitare la messa a fuoco di temi comuni. Inoltre, è stato ricordato anche il progetto di volontariato culturale – con il coinvolgimento di tutte le associazioni di settore – all’interno di Pesaro2024 che servirà ad aumentare la diffusione e il senso di appartenenza ma anche a creare un nucleo provinciale di volontari che sarà assolutamente prezioso anche per mettersi in relazione con le altre capitale italiane della cultura. Anche il ‘patrimonio’ di relazioni e conoscenze di Pesaro Città Creativa Unesco della Musica verrà messo a sistema e potrà fornire il suo contributo a Pesaro2024. A proposito di Unesco, Pesaro2024 si propone di aderire al progetto che Unesco sta dedicando al pane con un censimento dei vari pani della provincia, che può rappresentare un elemento di ulteriore appeal per il racconto del territorio attraverso il food.
Gli appuntamenti come quello del 24 marzo a Fonte Avellana – precisa Silvano Straccini direttore generale di Fondazione Pescheria – Centro Arti Visive soggetto attuatore di Pesaro2024 – nascono dalla necessità di ascoltare gli amministratori dei vari territori in una serie di tappe itineranti, condividere le strategie e anche per capire come il team di Pesaro2024 può supportare l’attività di progettazione dei Comuni. E’ importante che si instauri un dialogo costante.
Prossimi step: per il 2023, entro i primi giorni di aprile ci sarà un programma aggiornato, entro giugno il termine della cocreazione con i partner, a inizio luglio la presentazione del calendario ufficiale anche per una promozione efficace ai tour operator e a dicembre la conferenza stampa nazionale; in gennaio 2024 l’avvio ufficiale dell’anno da Capitale della Cultura con il Presidente della Repubblica. Per la comunicazione – curata da Filippo Galeazzi del Comune di Pesaro – verrà creato un unico ‘contenitore centrale’ gestito da Pesaro2024, per cui ciò che si chiede ai singoli comuni è di fornire contenuti nei tempi previsti e di seguire le linee di coordinamento che verranno fornite. Nel frattempo si stanno incontrando anche le Fondazioni Casse di Risparmio del territorio cui è stato chiesto di indirizzare i sostegni dati alle amministrazioni il più possibile in direzione 2024.
Ha concluso Agostino Riitano: in questo momento della storia riuscire a ragionare su un modello alternativo – come emerso anche dall’intervento di Dom Salvatore Frigerio – è una sfida per la società contemporanea, è una sfida mettere in relazione natura arte e tecnologia e soprattutto esplorare relazioni inedite fra questi ambiti. Il tutto da far accadere con il protagonismo di tutti i cittadini. Stiamo continuando a sperimentare la modalità di cocreazione con tutto il territorio della provincia. Il valore di questa operazione è che l’idea che abbiamo della Capitale della Cultura non è quella di un calendario di festival e di eventi ma quella di far leva sulla cultura per attivare nuovi paradigmi di sviluppo della società. Il tutto con una linea facilmente riconoscibile dall’esterno. Obiettivo: la politica pubblica diventa processo di trasformazione territoriale, tutto il territorio, perché l’impostazione di Pesaro2024 non è ‘pesarocentrica’ ma è trasversale alla geografia provinciale.
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