di Redazione
22 marzo 2023
PESARO – Da giovedì 23 marzo, la città può ammirare il percorso espositivo de ‘i Musei Civici a Palazzo Ciacchi’ nell’assetto rivisto che dà spazio alle arti decorative accanto a dipinti e ceramiche, tutti provenienti dai depositi di Palazzo Mosca. Tassello del circuito ‘Pesaro Musei’ nato dall’illuminata collaborazione tra il Comune di Pesaro e Confindustria Pesaro Urbino di cui il palazzo è sede, si tratta del secondo luogo della cultura cittadina – dopo la Pescheria in febbraio – che si rinnova nel cammino ormai ufficiale di Pesaro Capitale Italiana della Cultura 2024.
Alla conferenza stampa erano presenti: per il Comune di Pesaro, Daniele Vimini vicesindaco e assessore alla Bellezza e Francesca Banini/Beni e attività culturali; per Confindustria, Alessandra Baronciani presidente della sede di Pesaro Urbino, Innocenzo Cipolletta presidente Confindustria Cultura Italia; per la Camera di Commercio delle Marche il vicepresidente Salvatore Giordano.
Ha aperto Alessandra Baronciani – presidente di Confindustria Pesaro Urbino – sottolineando come ‘questa operazione rappresenti lo sviluppo di un progetto importante partito diversi anni fa (già nel 1995) sotto il segno della collaborazione tra pubblico e privato. ‘Palazzo Ciacchi è un unicum a livello nazionale, perché questa è l’unica sede di Confindustria che accoglie opere d’arte in un percorso che fa parte del circuito museale cittadino e per questo aperto ufficialmente alla fruizione; sicuramente si tratta di una nuova offerta culturale per Pesaro2024’.
Con questo ordinamento possiamo parlare giustamente di un secondo museo civico che ci fa accrescere l’esposizione permanente di Palazzo Mosca – esordisce Daniele Vimini vicesindaco e assessore alla Bellezza del Comune – ampliando le opportunità per vivere la cultura; un museo all’interno di un palazzo storico particolarmente curato e che dimostra concretamente la vicinanza di Confindustria al patrimonio culturale cittadino. Continua così: riapriamo dopo le difficoltà dei due anni di Covid grazie anche ad un lavoro di squadra meticoloso e importante e si riapre con una fruizione potenziata che pensa ai cittadini ma anche ai turisti ossia i ‘cittadini temporanei’ che avremo in vista della Capitale Italiana della Cultura. L’intervento che inauguriamo oggi è un’ulteriore tappa verso Pesaro2024 attraverso la restituzione alla città di una serie di luoghi della cultura: abbiamo iniziato in dicembre 2022 con il Museo Oliveriano, proseguito lo scorso febbraio con la Pescheria sempre più aperta al dialogo fra le arti e il prossimo anno con una grande mostra dedicata a Pierpaolo Calzolari, ora Palazzo Ciacchi e a breve la Sala della Repubblica del Teatro Rossini.
Per Francesca Banini del Comune di Pesaro, questa è la revisione di un allestimento inaugurato nel 2008, un’operazione delicata e attenta che ha cercato di far emergere nuove opere dai depositi così ricchi del Musei Civici restituendole alla fruizione e che ha riutilizzato le vetrine e i supporti già esistenti perché ben fatti e pensati ad hoc. La novità è la presenza delle arti decorative che provengono dalle ricche collezioni della marchesa Vittoria Mosca. Un ringraziamento particolare per il lavoro prezioso a tutti i restauratori.
Sono qui nel mio ruolo – continua Salvatore Giordano vicepresidente della Camera di Commercio delle Marche – come testimone di una tradizione che si ripete per cui una istituzione pubblica come la Camera di Commercio si mette nella condizione di prendersi cura del territorio, un’operazione che fa crescere la responsabilità collettiva e sociale che anche Confindustria ha sempre coltivato. Qui a Palazzo Ciacchi la disponibilità verso il territorio è sempre stata forte. La scintilla da cui è nato ciò per cui ci troviamo oggi qui è partita diversi anni fa da un’idea condivisa con l’assessore Romagna per l’adozione di opere d’arte del Comune per preservarle, idea da cui poi è nato un accordo con l’allora ministro della Cultura Paolucci e il sovrintendente Dal Poggetto. Perché il ceto imprenditoriale di questa provincia è sempre stato sensibile alla cura della cultura e allo sviluppo del territorio.
L’idea di questo palazzo è un’eccellenza unica e originale – conclude Innocenzo Cipolletta presidente Confindustria Cultura Italia – perché le opere sono state ‘coltivate’ e rese un museo visitabile a tutti gli effetti, grazie ad una convenzione in cui cultura amministrativa, associativa e imprenditoriale vanno d’accordo nel concetto di intraprendere cioè creare qualcosa di nuovo, iniziare un’attività nuova prendendosi anche un rischio come è giusto che sia. Palazzo Ciacchi e il suo percorso sono un’idea vincente e sono la dimostrazione che questo sistema associativo non è solo un sistema di interessi ma è anche un sistema attraverso cui l’impresa parla con il territorio e in qualche modo gli restituisce ciò che ha preso perché la crescita economica è funzione del territorio. E così Palazzo Ciacchi è luogo di lavoro ma anche luogo di cultura.
Il pubblico potrà entrare a Palazzo Ciacchi giovedì 23 marzo – quarto giovedì del mese, come da orario consolidato – dalle 15 alle 18.30, ingresso gratuito su prenotazione (info e prenotazioni Confindustria 0721 3831, info@museopalazzociacchi.it). Non solo: nel weekend 25-26 marzo (orario 10-18) Palazzo Ciacchi sarà anche uno dei ‘gioielli’ pesaresi protagonisti delle Giornate di Primavera del FAI Fondo per l’Ambiente Italiano.
Curato dal personale Beni e Attività Culturali del Comune di Pesaro e approvato dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Ancona e Pesaro e Urbino, il progetto scientifico dà seguito al rinnovo della convenzione del 2018 (gli anni di emergenza sanitaria hanno fermato i lavori) e aggiorna l’allestimento di palazzo Ciacchi realizzato con opere non esposte dei Musei Civici, rivedendolo nei contenuti, nella selezione e nella varietà di tipologie artistiche. Il nuovo ordinamento presenta 20 dipinti – soprattutto del Seicento con quadri di autori napoletani e marchigiani con episodi sacri e anticotestamentari, ma anche del Sette-Ottocento che raccontano fatti mitologici e di storia -, e 26 ceramiche (XIX secolo) tra cui maioliche di stile neocinquecentesco e produzione pesarese, lustrate delle fabbriche di Gubbio ed esemplari neoistoriati napoletani. Completano l’allestimento – ed è questa la novità più grande – 16 manufatti di arte decorativa, così ben rappresentata nel patrimonio museale: si tratta di sculture in bronzo, marmo, porfido e alabastro oltre a specchiere in legno intagliato e dorato databili fra la metà del seicento e la metà del settecento, che rievocano il gusto per il classico durante l’epoca del Grand Tour. ‘Mito e devozione’ è il titolo del percorso che illustra al visitatore la mitologia, la storia antica oltre a diversi episodi sacri e veterotestamentari, attraverso 62 ‘tesori’ in totale di cui una ventina restaurati per l’occasione. Le opere provengono in gran parte dalle eterogenee raccolte che la marchesa Vittoria Mosca dona al Comune di Pesaro nel 1885, anno della sua morte, contribuendo così a connotare in modo molto forte le collezioni civiche.
I Musei Civici a Palazzo Ciacchi sono stati inaugurati nel 2008 per dare forma alla convenzione sottoscritta nel 2006 tra il Comune di Pesaro e Confindustria Pesaro Urbino. In questo modo Palazzo Ciacchi si offre alla fruizione non solo come prestigioso edificio storico appartenuto in origine alla nobile famiglia Stramigioli Ciacchi ma anche come prezioso contenitore d’arte che integra le sale permanenti di Palazzo Mosca con una importante sezione altrimenti non visibile perché non esposta.
La convenzione Comune/Confindustria Pesaro Urbino rappresenta quindi lo strumento formale attraverso cui pubblico e privato condividono l’impegno a conservare e valorizzare le collezioni dei Musei Civici, espressione per eccellenza dell’identità culturale cittadina. Il protocollo d’intesa stabilisce che i pezzi dei depositi, alcuni da restaurare, siano concessi in uso dall’amministrazione per almeno dieci anni rinnovabili, con la doppia garanzia di un’adeguata conservazione e di un’ampia fruizione. Da parte sua, Confindustria Pesaro Urbino realizza l’allestimento e provvede ad interventi di restauro dei beni ove necessario.
Il percorso espositivo di Palazzo Ciacchi è visitabile gratuitamente e su prenotazione il secondo e quarto giovedì del mese con orario 15-18.30 (info e prenotazioni Confindustria Pesaro Urbino 0721 3831, info@museopalazzociacchi.it) e la terza domenica del mese per la Stradomenica: ottobre-maggio 15.30-18.30, giugno-settembre 16.30-19.30 (info e prenotazioni Pesaro Musei 0721 387541 info@pesaromusei.it). Per le scuole le visite sono possibili il mattino in orario da concordare: info e prenotazioni 349 2315640, servizimuseali@pesaromusei.it.
Come previsto dalla convenzione, Confindustria Pesaro Urbino ha finanziato il restauro delle opere – operazione a cui ha contribuito anche la Camera di Commercio delle Marche – e curato l’allestimento di Palazzo Ciacchi con il presidio scientifico-tecnico del personale Beni e Attività Culturali del Comune di Pesaro e di Fondazione Pescheria-Centro Arti Visive
I restauri sono stati eseguiti da: Isidoro e Matteo Bacchiocca, Paolo e Giovanni Bischi, Mirko Bravi, Letizia Bruscoli, Laura Guarini, Andrea Pierleoni. L’allestimento è a cura di Mancinelli Allestimenti srl. La grafica è firmata da Diametro Comunicazione srl.
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