“Il sesso come sport”, Bruno Fabbri concede un invidiato bis

di 

14 marzo 2023

PESARO – Il 2 aprile 2020, in piena pandemia, nella rubrica “Un libro al giorno” a farci compagnia nei mesi del confinamento, pubblicammo la recensione di un volume quanto meno singolare: Il sesso come sport. L’incipit: A incuriosire basta il titolo. A rendere Il sesso come sport un libro ancor più curioso basta aggiungere il nome dell’autore: Bruno Fabbri (RILEGGI QUI)
Il medico dello sport, mondaviese di nascita, veneto per carriera, fanese nel cuore e nelle amicizie, ha concesso il bis.
La prima edizione aveva il seguente sottotitolo: Guida pratica all’allenamento per i match più importanti della nostra vita. La seconda versione è più “scientifica”.
Primaultima_page-0001In copertina una versione particolare dei cinque cerchi olimpici.
L’aforisma che segue è la fotografia dell’arguzia  spiccatamente fanese dell’autore: Se l’umanità nel periodo delle cinture di castità non si è estinta lo si deve soprattutto ai Fabbri …(Pierre Lafargue, scrittore).
Ci sia concesso di incominciare dall’indice, che a pagina 5 prevede Adda passà ‘a nuttata. Introduzione necessaria.

Gli esami non finiscono mai. Mai così vero, specie adesso che femministe e rivoluzione sessuale ci hanno d’un colpo messo crudelmente di fronte alla dura realtà, azzerando millenni di dolci e comodi privilegi macho-maschilisti. Ora non possiamo più barare, non ci possiamo più permettere di farci trovare impreparati, pena, è proprio il caso di dirlo, dell’umiliante e insopportabile bocciatura. E con questa storia di Internet veloce come un lampo, potete giurarci, il mondo intero lo verrebbe a sapere nel giro di dieci minuti. Inutile negarlo, noi uomini siamo con le spalle al muro. Per migliaia di anni siamo riusciti a nascondere le nostre evidenti carenze e apatie. In aiuto ci sono venuti nobili e meravigliosi strumenti che ora, purtroppo, non possiamo più sfruttare: prima c’era la clava che, se usata opportunamente, lì dove si posa il lavoro del nostro dentista, impediva alle femmine di esprimere pareri sgradevoli. Poi ci siamo serviti del sapere, la cultura di cui le donne sono state saggiamente e lungamente tenute lontane dai nostri antenati. Anche la Chiesa ci ha aiutato fortemente in quest’opera meritoria. Fino all’undicesimo secolo l’ossessione per il calendario matrimoniale ci offriva valide scuse per evitare dall’esibirci, come signora intimamente richiedeva, in una pratica sessuale continuativa. Si viveva in una sorta di paradiso: niente rapporti sessuali il mercoledì, il venerdì e il sabato di tutte le settimane. Proibitissima poi la domenica, ma anche tutte le feste principali e le vigilie, i quaranta giorni della Quaresima, i venti dell’Avvento, il periodo delle mestruazioni, gli ultimi mesi della gravidanza e i quaranta giorni dopo il parto. Se poi aggiungiamo che, come predicava il buon vescovo Cesario di Arles (siamo pronti a giurarlo anche davanti a un tribunale che si chiamava proprio così seppure ignoriamo se sia il protettore delle partorienti), “Si comporta da buon cristiano non solo colui che osserva la castità per molti giorni prima di ricevere l’Eucarestia, ma che non conosce la moglie se non per il desiderio dei figli, perché si prende moglie non per la propria libidine ma per procreare figlioli“. Insomma non avevamo neppure l’obbligo di impegnarci per far provare alla femmina uno straccio di piacere, dovevano farlo “non per piacere mio, ma per piacere a Dio”.

Gli altri capitoli propongono: 1 – L’amplesso ideale; 2 – Orgasmo e dintorni; 3 – Fisiologia energetica e biomeccanica del sesso; 4 – Nutrienti e integratori per il sesso; 5 – Sesso sporte salute, una proposta di allenamento; 6 – Dall’amplesso ideale all’amplesso reale; 7 – Attività fisica e sport come riabilitazione per il sesso; 8 – Quando lo sport non basta: farmacologia e chirurgia per il sesso; 9 – Falsi miti e fake news; 10 – Il sesso come terapia.

Scrive Bruno Fabbri: Dopo aver letto questo trattato nessuno potrà più sottrarsi: né gli uomini, chiamati definitivamente a fare gli uomini, e né le donne, che dovranno dimenticare i secolari mal di testa, i dolori intercostali, le preoccupazioni per il pupo che potrebbe svegliarsi, la minestra da mettere a scaldare, la lavatrice che va svuotata. Scuse non ce ne saranno più per nessuno e la voglia dovrà tornare a tutti, anche a coloro che dovranno riprendere a esibirsi tra le mura domestiche.

La medicina è scienza, conoscenza, ma soprattutto arte, forse tra le più sublimi. E il medico deve racchiudere in se entrambe le passioni. È quanto ha saputo fare nel corso della sua vita professionale il dottor Bruno Fabbri, legando l’attività medica, al pianoforte, ma anche al suo essere autore di colonne sonore per testi teatrali, e poi ancora insegnante di musica e scrittore.
Marchigiano di Mondavio, 64 anni, coltiva fin da bambino la sua passione per la musica, per il mondo dello spettacolo in generale. A sette anni inizia privatamente lo studio del pianoforte che poi completa diplomandosi in Pianoforte principale in Didattica della Musica al Conservatorio Cesare Pollini di Padova. Contemporaneamente si laurea in Medicina e chirurgia all’Università di Bologna e successivamente consegue due specializzazioni, in Medicina del Sport sempre a Bologna, e Medicina Termale all’Università Luigi Vanvitelli di Napoli.
Intensa la sua attività medica prevalentemente svolta nel Veneto, alla quale unisce i Master internazionali in Cardiologia applicata allo Sport e in Scienze dell’Alimentazione applicata allo sport istituiti dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano. Partecipa anche all’attività didattica integrativa del corso di perfezionamento in fisiologia dello sport e al corso di Nutrizione Umana, entrambe all’Università di Napoli. Si perfeziona inoltre in Ossigeno-ozono terapia all’Airas di Padova. Proficua pure la sua attività come Direttore del Centro di Medicina dello sport di Padova partecipando al Programma post flight rehabilitation of the Russian Cosmonauts in the thermal area e seguendo il recupero dei cosmonauti della stazione internazionale Mir.
È stato medico Doping Control Officer della Federazione Medico Sportiva Italiana, collaboratore medico della Federazione Ciclistica italiana, della Federazione Bocce, della Federazione Pugilistica italiana di cui è stato anche medico federale. Ha collaborato con la Federazione Motociclistica e la Commissione sportiva automobilistica dell’Aci. Ha svolto intensa attività come relatore in congressi a carattere medico in Italia e all’Estero. La sua passione per la musica e l’arte lo ha portato a realizzare, insieme al gruppo Robert e i suoi Deniri, il compact disk “Seri si muore”. È anche autore delle musiche dell’opera teatrale “Quella notte su Luna”.
Ma soprattutto ha suscitato grande interesse la prima edizione del libro “Il sesso come sport”, uscito in libreria nel 2000 e di cui oggi, a distanza di oltre vent’anni, esce la seconda edizione che si occupa anche dell’aspetto riabilitativo. All’epoca la sua guida pratica all’allenamento per i match più importanti della nostra vita, un sofisticato e innovativo trattato di medicina dello sport applicato al sesso, ha avuto immediatamente grande eco sulla stampa internazionale e nazionale. La notorietà figlia del successo editoriale ha poi visto il dottor Fabbri protagonista, come ospite e relatore, di diverse trasmissioni televisive di grande popolarità e ascolto, come soprattutto il Maurizio Costanzo show. La sua passione dirompente per il mondo dell’arte in generale, non poteva poi che trascinarlo nel cinema, dove ha partecipato alle riprese dei film “La lingua del Santo” e “Io sono lì” del regista Carlo Mazzacurati. La sua ultima scorribanda nel pianeta televisione è di qualche mese fa, quando in coppia all’amico Alex Schwazer, campione olimpico della marcia alle Olimpiadi di Pechino 2008, ha partecipato alla nona edizione del reality show Pechino Express.

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>