Il canottaggio pesarese per ricordare i massacri delle foibe e l’esodo giuliano-dalmata

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1 febbraio 2023

PESARO – Da una sponda all’altra dell’Adriatico, da Pesaro a Pola, questa è la traversata che circa 50 rematori della Società Canottieri Pesaro effettueranno Domenica 5 febbraio. L’evento sportivo è stato ideato per rivolgere un pensiero a quegli italiani che perirono in condizioni atroci nelle Foibe e alle sofferenze di quanti si videro costretti ad abbandonare per sempre le loro case in Istria e in Dalmazia. Follie che le guerre e gli odi nazionali portano con se. Questo evento vuole essere un omaggio ad uno dei fondatori della Società Canottieri Pesaro, Bruno Puia, esule istriano. Si, ma quanti sono i rematori? Una cinquantina. E qual’ è l’imbarcazione che li può contenere? Semplice, l’attraversata sarà simbolica con attività di indoor rowing. Ecco come si percorrerà il tracciato “virtuale”: Su due remoergometri (simulatori di voga) prenderanno posto, di volta in volta in successione, vogatori che si alterneranno in staffetta. Atleti di ogni età, maschi e femmine, dai più giovani ai più anziani. Si tratterà di percorrere 135,470 km che è la distanza, sulla rotta dei velisti pesaresi, fra la Società Pietas Julia di Pola e la Società Canottieri Pesaro. Il lavoro e l’energia impegnati, però, non saranno virtuali ma reali; verranno testimoniati dallo scorrere dei dati sui display. Nel 1947 a Pesaro era approdato Bruno Puia, con un trabaccolo proveniente da Pola dove è stato l’ultimo direttore sportivo della gloriosa Pietas Julia. Con questo istriano approdarono sulla nostra costa anche altri amanti del canottaggio: Leonello Leonessa di Fiume, Eugenio Vagnini di Zara, Luigi Herscak, Danilo Petronio e Tullio Vardabasso, istriani, il Dr. Paolo Rodovani (medico sportivo) e il Dr. Alcide Steffic (che fu poi medico all’ospedale di Pesaro) dalmati. Tutti questi si prodigarono alla costituzione di una Società Canottieri nella nostra città. Insieme a loro, tanti altri italiani che abitavano un tempo sull’altra sponda dell’Adriatico, divennero pesaresi emeriti.

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