Il 15 e 16 ottobre le Giornate FAI d’Autunno. Il programma in provincia di Pesaro-Urbino

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6 ottobre 2022

PESARO – Sabato 15 e domenica 16 ottobre 2022 tornano, per l’undicesima edizione, le Giornate FAI d’Autunno, il grande evento di piazza che il FAI dedica ogni anno, in autunno, al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, evento che nella nostra provincia è animato e promosso dalla Delegazione FAI di Pesaro e Urbino e dal Gruppo FAI Fano.

310707217_836007917418348_579175023551831805_nDelegati, Volontari e Apprendisti Ciceroni si metteranno a disposizione per svelare ai tanti visitatori, la ricchezza e la varietà del patrimonio di storia, arte e natura che è in ogni angolo del nostro Paese, spesso sorprendente e inaspettato, fatto non solo di grandi monumenti o conservato nei musei, ma anche di edifici e paesaggi inediti e sconosciuti, luoghi speciali che custodiscono e testimoniano piccole e grandi storie, culture e tradizioni, che rappresentano “il nostro patrimonio”, parlano della nostra storia, e siamo chiamati a curare e a proteggere per le generazioni presenti e future, com’è nella missione del FAI, cominciando innanzitutto a conoscerli, per scoprirne il valore e sentirli più nostri. Un patrimonio culturale che il FAI racconta al pubblico in due giorni di festa e divertimento, ma anche di apprendimento e sensibilizzazione.

Il programma della Provincia di Pesaro e Urbino, come sempre ricchissimo, coinvolge tante cittadine e borghi del nostro territorio, come descritto nell’allegato programma.
A Pesaro, un’apertura d’eccezione: Palazzo Perticari, che aprirà le porte alla città per la prima volta dopo i lavori di restauro. Una lunga e importante storia, quella di Palazzo Perticari, che fin dall’inizio del suo progetto di recupero, il nuovo proprietario e mecenate, Franco Signoretti, ha inteso come un bene da restituire alla città, alla comunità e alle sue diverse e stratificate vicende, che hanno al loro centro il contributo essenziale dei protagonisti della nobile famiglia Perticari. Con la guida dei volontari e l’ausilio di un video, sarà possibile ripercorrere la storia dell’edificio e scoprire le volte decorate negli ambienti che in futuro ospiteranno la collezione d’arte di Franco Signoretti e la sua Biblioteca d’arte, con oltre 40.000 volumi.

Ad Urbino, ben cinque aperture, le prime quattro in collaborazione con l’Università “Carlo Bo” di Urbino: il Museo dei Gessi a palazzo Albani, alla scoperta del ruolo che i calchi della statuaria antica hanno ricoperto nella storia della cultura visiva occidentale; il Gabinetto di Fisica a Collegio Raffaello, Museo Urbinate della scienza e della tecnica, una delle più importanti collezioni universitarie di strumentazione storico-scientifica del nostro Paese; la Collezione Logli nell’Aula Magna Rettorale dell’Università, a Palazzo Bonaventura, che accoglie una parte significativa della raffinata produzione pittorica dell’artista urbinate Mario Logli; le Collezioni Geologiche e Naturalistiche, nell’area scientifico didattica Polo Volponi (ex Magistero), inaugurata nel 2021 per scopi di ricerca e didattica. Inoltre, il Convento e la Chiesa di San Francesco, il cui campanile è una delle immagini più caratteristiche della città, con molte opere d’arte ben custodite dai Francescani che vi dimorano dalla fine del XIII secolo, tra cui opere del Barocci e del Ridolfi, e la Cappella Albani, attigua alla Sacrestia, realizzata su disegno del Vanvitelli.

Nella frazione di Canavaccio, la Pieve di Santo Stefano di Gaifa, “luogo del cuore” immerso in un suggestivo paesaggio rurale disseminato di antichi piccoli borghi, mulini, piccole chiese, edicole, dominati dalla torre Brombolona che si staglia sulla valle.
A Fano un’apertura particolare: Metaurilia, Borgata Rurale edificata nel Ventennio come opera di “bonifica integrale” nelle Marche, composta da 115 casette coloniche, ognuna con un proprio ettaro di terra. Fu abitata da più di cinquecento ortolani che per sbarcare il lunario facevano anche i pescatori.

A Pergola apriremo tre chiese nella parte alta del borgo. La Chiesa di San Francesco nel cuore del centro storico, fondata tra il 1255 e il 1263 probabilmente dai diretti discepoli di San Francesco d’Assisi. La facciata asimmetrica presenta uno splendido portale gotico in pietra arenaria del XIV secolo. Oggi è accessibile solo nella navata centrale a causa dei danni legati al terremoto del 2016. La Chiesa di San Vitale, oggi sede della Compagnia del Santissimo Crocifisso che custodisce gli arredi sacri settecenteschi della processione del Cristo Morto che si tiene il Venerdì Santo. La Chiesa di Sant’Orsola, dell’ex Convento delle Orsoline, oggi residenza per anziani, che presenta l’interno a navata unica con la cupola affrescata e l’altare maggiore in legno dorato e intagliato, con la Gloria di Sant’Orsola, attribuita a Gian Domenico Cerrini detto il “Cavaliere Perugino”. Ma non possiamo non ricordare la bellissima Santa Maria delle Tinte e l’intero quartiere circostante gravemente danneggiati dalla recente alluvione, nella speranza che l’attenzione su questi luoghi sia alta e che presto gli abitanti possano riavere le proprie case e la loro amata chiesa.

Per la prima volta quest’anno saremo anche a Serra Sant’Abbondio piccolo borgo nell’alta valle del Cesano a ridosso delle boscose pendici del Monte Catria, il cui territorio è stato anch’esso gravemente colpito dall’alluvione, dove apriremo la cripta paleocristiana di San Biagio, sotto la chiesa cimiteriale, di cui si era cancellata la memoria. I lavori di restauro, completati nel 1983, ne hanno consentito un completo recupero. E la minuscola Chiesuola di Santa Maria della Canale con sorprendenti affreschi attribuiti al Maestro del Palazzolo (sec. XV) attivo nelle valli del Metauro e del Cesano, stilisticamente collocabile nell’ambito del Perugino e del Pinturicchio.

Lamoli non può mancare: è il nostro fiore all’occhiello, il luogo del cuore per eccellenza, esempio virtuoso seguito da tanti comitati nati nella nostra provincia per promuovere il “proprio luogo del cuore”, stimolati dal successo e dai risultati che l’abbazia di San Michele Arcangelo ha saputo raggiungere, arrivando al finanziamento della recente ristrutturazione.

Saremo anche a Montefabbri, altro luogo del cuore, per visitare il borgo che conserva intatta la sua connotazione medievale e scoprire i dintorni, percorrendo la “Strada della banda Grossi”, fino a raggiungere il mulino di Pontevecchio, con il “museo della mezzadria”.

In alcuni luoghi per partecipare sarà necessario prenotare online la propria visita su www.giornatefai.it (Palazzo Perticari a Pesaro; Collezione Logli, Gabinetto di Fisica, Collezioni Mineralogiche e Naturalistiche, Museo dei Gessi ad Urbino). In altri luoghi sarà possibile recarsi direttamente ai tavoli di accoglienza e rivolgersi ai volontari FAI, senza prenotazione preventiva. Tutti i visitatori potranno sostenere il FAI con un contributo suggerito a partire da 3€. È una donazione per aderire alla missione della Fondazione e per garantire la sua costante azione di salvaguardia del patrimonio italiano di arte e natura. Sarà anche possibile fare o rinnovare l’iscrizione al FAI (promozione -10€), sia online che ai tavoli di accoglienza presenti nei vari beni aperti e sostenere il FAI con SMS solidale 45583.

 

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