20 settembre 2022
Il secondo allenatore più titolato della storia europea è Sergio Scariolo, il bresciano lanciato nel mondo del grande basket dalla Victoria Libertas Pesaro. La VL è stata fra le prime a congratularsi con il coach protagonista dei due scudetti pesaresi.
Erano trascorsi pochi minuti dalla mezzanotte quando la pagina Twitter della VL, anticipando anche la Virtus Bologna, ha pubblicato il messaggio: Complimenti a Coach @sergioscariolo, nuovo campione d’Europa con la sua Spagna.
Dopo che la nazionale spagnola ha avuto ragione della favorita Francia nella finale di Berlino, è stato un inseguirsi di messaggi da tutto il mondo.
Congratulazioni che esprimono ammirazione per il lavoro fatto da Don Serghio, come lo chiamano in Spagna, e dalla sua fantastica Ñba, il soprannome della Selección masculina de baloncesto, che stasera, nel Wizink Center di Madrid, ha celebrato l’ennesimo trionfo.
Da vecchio giornalista che ha avuto la fortuna di seguire, ogni giorno, le stagioni più belle della Scavolini Basket, ho pensato a quanta strada ha fatto Sergio, arrivato a Pesaro per fare l’assistente di Giancarlo Sacco e allenare il settore giovanile biancorosso. Era la stagione 1985/86.
Una presenza importante, la sua. A dispetto della giovane età imparammo a conoscere uno straordinario professionista. Che aveva la Spagna nel suo destino. Forse non l’abbiamo raccontato, ma il 25 febbraio 1986, a Badalona, dove si giocava la gara di ritorno della semifinale di Coppa delle Coppa contro la Joventut, Sergio rischiò di essere arrestato dalla Guardia Civil, la polizia spagnola, perché era uscito dalla zona riservata alle squadre e stava tornando in panchina senza l’accredito. Fu salvato dall’intervento di Massimo Cosmelli, direttore sportivo pesarese che impedì l’arresto.
La storia di Scariolo in biancorosso è nota a tutti: due scudetti, il primo da vice di Bianchini, il secondo da capo allenatore, una Final four di Coppa dei Campioni. E un rapporto infinito con la VL e la città, che Sergio ha sempre nel cuore.
Ero convinto, già allora, che Sergio avrebbe fatto una bella carriera, però mai avrei immaginato sarebbe stata così vincente, così esaltante.
Il successo della Spagna nelle finali di Berlino è la sua quarta vittoria nei campionati europei. Meglio di lui ha fatto solo il mitico allenatore russo Aleksandr Gomel’skij, che alla guida dell’Unione Sovietica ha vinto sette titoli continentali. Quel Gomel’skij che Sergio ha conosciuto presto, già nel 1987, in occasione della semifinale di Coppa delle Coppe vinta dai pesaresi allenati da Sacco contro il CSKA Mosca.
Pensate che, dopo Berlino, Scariolo ha superato un altro mito del basket europeo, il serbo Dušan Ivković, fermo, si fa per dire, a tre.
Ai quattro trofei continentali, Sergio e la sua Ñba aggiungono il Campionato Mondiale conquistato tre anni fa in Cina e le medaglie d’argento e di bronzo ai Giochi Olimpici di Londra e Rio de Janeiro e quella di bronzo agli europei 2017. Otto medaglie!
Aggiungete lo scudetto con la Scavolini, la Liga vinta sia con il Real Madrid sia con l’Unicaja Malaga, le due Coppe del Re con il Baskonia Vitoria e ancora con Malaga, l’Eurocup e la Supercoppa italiana con la Virtus Bologna e, ultima ma non per importanza, la vittoria del titolo Nba con i Toronto Raptors. Una bacheca che nessun’altro allenatore europeo può vantare.
Eppure, a dispetto di fatti inequivocabili, c’è sempre qualcuno che avanza dubbi sulle capacità di Sergio. Per anni, in Spagna, evidenziando uno sciovinismo ai limiti della xenofobia, anche a dispetto di una famiglia italo-spagnola, hanno scritto e commentato che, con la squadra a disposizione, avrebbero vinto facile pure altri allenatori. A parte che mancava la controprova, successo dopo successo, anche i più critici hanno cambiato opinione, arrendendosi alle qualità dell’allenatore italiano in occasione della finale mondiale del 2019, in Cina.
Marca, il quotidiano sportivo che spagnolo che ogni giorno vende più copie di tutti i giornali italiani messi insieme, la mattina della finale tra Spagna e Argentina, vinta poi dalla squadra di Scariolo, scrisse che, comunque sarebbe finita, Sergio era una leggenda dello sport iberico.
Domenica sera, dopo la vittoria, il sito del quotidiano sportivo è stato preso d’assalto dai lettori, che si sono addirittura lanciati in paragoni storici. Uno ha commentato così: Scariolo lo más grande que ha venido de Italia, desde Cristobal Colon. C’è bisogno di traduzione?
Dunque Spagna campione del mondo e d’Europa. Solo l’Urss (1967 e 1981/82) ha saputo fare meglio.
Non c’è dubbio che, come scrivono a Madrid, quella allenata da Scariolo è una Selección que agiganta aún más su leyenda, che ingrandisce la sua leggenda.
Enhorabuena, congratulazioni Sergio!
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