di Redazione
17 settembre 2022
PESARO – Fosso Sejore, spiaggia libera, venerdì 16 settembre. A pochi chilometri dai luoghi devastati dal nubifragio, che il giornalismo che punta a suscitare scalpore ha trasformato da anni, purtroppo, in bombe d’acqua, come non bastassero quelle vere, il mare ha colori bellissimi. Sembra di nuotare in acque d’altre latitudini. La temperatura esterna è da piena estate, non d’avvicinamento all’autunno. Quella dell’acqua, a dispetto della pioggia recente, è piacevole. In spiaggia poca gente, a parte um nutrito gruppo di giovani studenti che praticano sport sulla sabbia prima del Camping Marinella.
Rarissimi i bagnanti, ma non manca l’eredità di chi era qui i giorni precedenti. Decine e decine di mozziconi di sigarette spuntano fra i granelli di sabbia. Mozziconi con il filtro giallastro, altri con quello bianco. Filtri che, secondo gli studiosi dell’ambiente, richiedono dai 5 ai 12 anni per essere distrutti. Nel frattempo, il vento potrebbe trascinarli in mare.
Una presenza che conferma il grado di inciviltà degli autori, ma anche di chi, osservando i vicini spegnere le sigarette nella sabbia, guarda dall’altra parte, facendo finta di non vedere. Una doppia vergogna. Ovvio che la colpa maggiore sia dei fumatori e delle fumatrici, di chi, davanti a una contestazione anche civile, risponde: “Sei il padrone della spiaggia?”. Sì, siamo tutti padroni di un bene comune, nessuno ha diritto di deturparlo.
Negli stabilimenti il rispetto dell’ambiente è affidato ai titolari e al personale. Nelle spiagge pubbliche dovrebbe essere un dovere di chi le utilizza. Purtroppo, non accade sempre e gli incivili non mancano, come raccontano i mozziconi di Fosso Sejore.
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