Un libro alla settimana: Kurdistan, la nazione invisibile

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17 giugno 2022

9788804740025_0_536_0_75Diviso tra Turchia, Siria, Iraq e Iran, il Kurdistan rappresenta probabilmente uno degli scenari geopolitici più caldi del Medio Oriente. È il territorio di un popolo, i curdi, che conta più di trenta milioni di persone – la più grande «nazione» senza Stato – e che si è dimostrato un attore cruciale della regione. Nelle crisi mediorientali, infatti, il «fattore curdo» si è rivelato una costante fondamentale: dalla guerra in Iraq sotto Saddam Hussein alla lotta contro il cosiddetto Stato Islamico, dal ruolo nei delicati equilibri politici turchi al conflitto siriano. Questo volume offre un approccio globale alla «questione curda» grazie all’apporto di studiosi internazionali e alla curatela dell’ISPI, uno dei più importanti istituti di ricerca europei.
Seguendo la visita di draghi, Macron e Scholz in Ucraina, l’attenzione quotidiana alle sofferenze del popolo invaso dalle armate russe, ho pensato alle ingiustizie di questo mondo (occidentale), che s’indigna, piange, manda armi e denari a sostegno della causa ucraina, ma da sempre volge lo sguardo altrove quando si tratta del Kurdistan, di “un popolo senza patria”.
Fra i persecutori dei curdi, in prima fila la Turchia, che i sodali della NATO fingono di non vedere, dimenticando le stragi continue, i bambini ammazzati per mano dei soldati comandati dal despota Erdogan. Soldati turchi che partecipano abitualmente alle esercitazioni NATO.
Invisibile il Kurdistan, invisibili le atrocità perpetrate dai turchi ai danni di un popolo che pure è stato protagonista in prima fila nella lotta ai terroristi dell’Isis.
A tal proposito, consigliamo la lettura dell’articolo, pubblicato il 9 gennaio 2020, firmato da  Laura Filios per Osservatorio Diritti dal titolo Curdi: storia di un popolo senza diritti e senza patria.
Hanno combattuto l’Isis in Rojava, sono stati traditi da Trump e perseguitati da Erdogan: ecco cosa sta succedendo oggi ai curdi e qual è la loro storia
https://www.osservatoriodiritti.it/2020/01/09/curdi-siria-in-turchia-news-isis-cosa-sta-succedendo-storia/
Da allora, anche causa l’invasione russa dell’Ucraina, la situazione è addirittura peggiorata.
Ho pensato ai curdi leggendo, giovedì, che chi organizza l’Eurolega e l’Eurocup di basket ha escluso le squadre russe dalla prossima edizione, ma tace sulle atrocità commesse dai turchi ai danni del curdi. Ah, dimenticavo, lo sponsor di Eurolega è Turkish Airlines. Come sempre, nel meraviglioso mondo occidentale, i soldi hanno la meglio su tutto.
Draghi, Macron e Scholz hanno lanciato un messaggio: L’Ucraina deve entrare nell’Unione Europea.
Gente di cuore, i responsabili di Italia, Francia e Germania.
Sì, ma una parolina sui curdi e il Kurdistan?
Ma chissenefrega.
Lo scriviamo noi, lo confermano le azioni dei tre e del resto della meravigliosa comunità occidentale, sempre attenta ai “diritti dell’uomo”.
E la stampa, direte voi? È la stampa, rispondo io. Sempre pronta a schierarsi con i più deboli che le interessano. O le fanno comodo.
I curdi sono invisibili anche agli occhi di quasi tutta la stampa.
Kurdistan, la nazione invisibile, a cura di Vittorio M. Torelli (Mondadori)

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