5 giugno 2022
PESARO – Prima di tutto mi scuso per il ritardo con cui pubblico la rubrica di questa settimana. Urgenti impegni personali hanno ritardato la scrittura. La scelta del libro me l’ha data la partenza di Daniele Grassetti, che martedì 31 maggio si è messo in cammino con l’intendimento di affrontare un lunghissimo viaggio: diecimila chilometri in Europa, calpestando la terra e l’asfalto di decine di Paesi. Una sorta di periplo del Vecchio Continente con il ritorno a Pesaro fra quindici mesi. Da appassionati camminatori ci piacerebbe condividere almeno un un’ dell’impegno di Daniele, che peraltro ha un obiettivo importante: raccogliere fondi a favore della Cooperativa Alpha che gestisce e offre servizi rieducativi e riabilitativi, di accoglienza residenziale e diurna, nell’ambito dell’area della Salute Mentale, in collaborazione con i servizi psichiatrici Area Vasta1 Marche Nord
Un lungo cammino solitario, con la certezza che ovunque conoscerà nuovi amici e avrà il sostegno di persone che saranno orgogliose di sostenere Daniele, che è pure presidente dell’Asd La Palla Rotonda che organizza gite ed escursioni, e promuove integrazione, inclusione e aggregazione attraverso la cultura e lo sport, sia a livello locale che europeo.
Non ho il piacere di conoscere Daniele, però mi sembra una bella persona.
La partenza di Daniele Grassetti fa venire in mente un altro straordinario protagonista. Mi riferisco ad Andrea Spinelli, l’autore del libro, il protagonista di una storia sensazionale.
“Sono arrivato fino all’oceano a piedi e ho un cancro inoperabile. L’ho gridato davanti all’Atlantico e l’oceano mi ha risposto. Mi ha detto: “Sei un pazzo, ma non ti fermare”. Il Cammino di ogni malato inizia dal momento in cui è diagnosticata la malattia; poi tocca a noi, solo a noi decidere in che direzione andare, non importa la strada che si fa o dove si va, ma come. Qualcuno l’ha detto molto prima di me: ogni cammino inizia con il primo passo“.
Paziente oncologico, anzi malato di cancro.
“La parola cancro fa paura“, ha scritto Andrea Spinelli, affetto da un adenocarcinoma alla testa del pancreas in stato avanzato e non operabile dall’ottobre 2013. E ha aggiunto: “Ma non deve essere un tabù“.
Quando ha scritto il libro, nel 2018, ci conviveva da quasi cinque anni.
Un passo alla volta, ed è proprio il caso di dirlo, visto che per restare in equilibrio, per tenerlo a bada, ha deciso proprio di camminare. Questo antico e naturale modo di muoversi lo fa stare bene e diventa il suo modo di ringraziare la vita, nonostante tutto. Andrea ha cominciato con viaggi brevi, il tragitto casa-ospedale, e poi, pian piano, è passato ai grandi cammini: la Romea Strafa, la Via Francigena, il Cammino di Santiago… In mezzo, ci sono stati momenti difficili, le pause necessarie per riprendere le forze, per affrontare le terapie, o sottoporsi ai temuti controlli. Il suo contapassi però aumenta di giorno in giorno e oggi conta più di settemila chilometri, perché “se di cancro si muore, pur si vive”, è scritto nel libro.
Se cammino, vivo, di Andrea Spinelli (edicicloeditore)
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