25 aprile, Ricci ricorda la resistenza ucraina: «Difendiamo oggi come allora i valori della democrazia, uguaglianza e libertà» 

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25 aprile 2022

 

PESARO – Senza Resistenza non c’è la Pace. Lo ha ricordato il sindaco di Pesaro Matteo Ricci, in occasione delle celebrazioni del 77esimo anniversario della Liberazioni, sottolineando come i valori con i quali siamo cresciuti, siano gli stessi che oggi il popolo ucraino sta difendendo: «Democrazia, uguaglianza e libertà. Valori che vanno rinnovati quotidianamente».

Tanta la partecipazione questa mattina per la cerimonia del 25 aprile, «Camminando fino a Monumento della resistenza abbiamo capito quanto vale la libertà – ha detto -. Giornate come queste sono fondamentali per ringraziare chi ha perso la vita per la libertà e la democrazia. Farlo oggi ha un significato maggiore perché siamo consapevoli dell’importanza che ha avuto quel sacrificio».

Allora, come oggi, «non si può distinguere il mondo tra buoni e cattivi. Ma non si può essere imparziali davanti all’invasione, ai bombardamenti, ai massacri di uno Stato sovrano. Chi crede nei valori della Resistenza non può che stare dalla parte del popolo che resiste». Poi continua: «Avete mai pensato se fosse successo a Pesaro? Noi cosa avremmo fatto? Di sicuro non ci saremmo arresi e avremmo combattuto per resistere, garantire libertà e sovranità al nostro territorio». Fondamentale il tema dell’accoglienza: «Il grido d’aiuto che è arrivato dal popolo ucraino non poteva farci girare dall’altra parte. Dobbiamo continuare ad aprire le nostre porte a coloro che scappano e integrarli nella nostra realtà». Come successo per Diana, la piccola pianista ucraina che oggi, scappata da Kharkhiv, può continuare a studiare al Conservatorio: «nei suoi occhi, abbiamo rivisto la voglia di vivere». E ancora l’operazione “Comune adotta Comune”: «Vogliamo dare una mano ai sindaci che sono sotto le bombe: oggi negli aiuti, domani nella ricostruzione. Noi abbiamo dedicato la vittoria della Capitale Italiana della Cultura a Kharkiv, come noi Città Creativa della Musica UNESCO, sarebbe bellissimo che da Pesaro arrivassero contributi per far tornare i bambini a suonare nei teatri oggi distrutti».

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«Se l’obiettivo di Putin era quello di dividere l’Europa, non c’è riuscito. Dopo due mesi di massacri la novità è che lui quella guerra non può vincerla, grazie alla resistenza ucraina, alle sanzioni e all’aiuto arrivato dall’occidente. Ora non dobbiamo commettere l’errore di pensare che l’Ucraina possa vincere la guerra, perché potrebbe portare ad un prolungamento infinito del conflitto. Pur stando dalla parte giusta dobbiamo cercare spiragli per un accordo di pace, pragmatico e concreto. Serve il pragmatismo di uomini di pace, che cercano la strada del negoziato. In tutto questo l’Europa ha un ruolo importante, deve fare un passo avanti: la strada da percorre non è quella dei nazionalismi o sovranismi, ma quella di un’Europa più federale. Con una politica estera di difesa, energetica e dell’accoglienza comune». Una sfida epocale, sottolinea Ricci: «Siamo difronte ad uno spartiacque: questa guerra può essere la fine del sovranismo o l’inizio di una nuova stagione imperialista. Per questo dobbiamo aver ben chiaro l’obiettivo: la pace, il prima possibile. E dobbiamo ricordare che quei valori che oggi l’Ucraina sta difendendo, sono gli stessi valori con i quali siamo cresciuti». Democrazia, uguaglianza, libertà. «Ora sta a noi salvaguardarli e rinnovarli quotidianamente, anche per le nuove generazioni che verranno. Viva la Resistenza, viva la Pace. Perché senza resistenza non c’è Pace».

Il 77esimo anniversario della Liberazione si è aperto con la messa in memoria dei caduti al Duomo. Poi le deposizioni delle corone, prima al Sacrario di piazzale Collenuccio, poi alla Cappella votiva di S.Ubaldo.

Durante il momento di ricordo al Monumento della Resistenza, oltre a Ricci, sono intervenuti:

il Generale Luigi Caldarola Presidente della sez. Prov. UNUCI di Pesaro Urbino,  a nome del Consiglio provinciale di ASSOARMA, Francesco Del Bianco per ANPI, Marwa Salimi studentessa di terza del Liceo Classico Mamiani.

Poi il sindaco Ricci si è recato a Borgo Santa Maria per la consueta posa delle corone nei monumenti ai caduti del Quartiere 8. «Terra che più di altre ha sofferto l’orrore della guerra, più di altre cresciuta con i valori della Resistenza.

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