18 febbraio 2022
PESARO – La lingua batte dove il dente duole, e il dente è sempre lì, a ricordare alla lingua dove battere.
Ieri facevamo il confronto tra due realtà così simili e così diverse: le finali di Coppa Italia, in corso a Pesaro, e quelle di Copa del Rey, ospitate a Granada. E raccontavamo – anche con una fotografia – la differenza di importanza attribuita all’evento dalle due città. A Granada decine e decine di appuntamenti. A Pesaro? Dunque, vediamo… non ce ne viene in mente uno. Eppure le finali sono, sarebbero, una bella vetrina. Niente, se si escludono le autocelebrazioni di sindaco e assessori, non troviamo traccia di manifestazioni, appuntamenti, eventi di contorno.
In verità, non è solo colpa della città intesa come pubblica amministrazione. Le altre realtà cosa hanno fatto?
A parte il trofeo esposto a Casa Rossini, già ricordato ieri, e alcune auto con l’adesivo delle Final Eight, niente abbiamo visto in giro a richiamare l’attenzione dei residenti o degli ospiti. Costava tanto esporre – come hanno fatto a Granada – almeno davanti gli alberghi che ospitano l’organizzazione e le squadre qualcosa, magari belle fotografie, che ricordasse l’avvenimento?
L’HappyCasa Brindisi non imita l’automobilista
che ha tamponato il pullman della Virtus Segafredo
che ha tamponato il pullman della Virtus Segafredo
Giovedì mattina, a ricordare l’evento ci ha pensato un automobilista che è andato a tamponare il bel pullman della Virtus Segafredo Bologna, parcheggiato lato mare in Viale Trieste, davanti all’hotel Nautilus, pronto a partire per l’allenamento mattutino della squadra allenata da Sergio Scariolo.
Sul posto una pattuglia della polizia municipale e il carro attrezzi per portare via l’automobile che ha subito danni. Il traffico è rimasto bloccato per diversi minuti.
A Baia Flaminia, solo i pullman delle tre squadre ospiti dell’Hotel Flaminio – Brescia, Tortona e Trieste – potevano indurre a chiedersi perché. Niente altro.
Abbiamo girato l’articolo pubblicato giovedì a un collega catalano, inviato alle Finali di Copa del Rey per seguire Barcelona, Manresa e Badalona. La sua risposta conferma che “a Granada c’è un’atmosfera molto bella”.
A Pesaro? Solo l’entusiasmo degli appassionati.
Mercoledì sera, dietro il canestro lato monte, spiccava lo striscione dei tifosi-dipendenti dell’Armani Milano che vivono e lavorano a Matelica, nelle Marche, ma anche la carica inesauribile di una tifosa di Sassari, che non ha cessato di incoraggiare la squadra del suo cuore anche quando era sotto di 20 punti, e, in serata, il tifo dei bresciani.
Giovedì, la presenza per Tortona – Trieste è inadeguata all’eccellente esibizione della squadra piemontese trascinata dal duo Macura – Daum, ma all’altezza per la seconda sfida della giornata. Merito di una cospicua presenza virtussina e della calorosa partecipazione dei tifosi arrivati da Brindisi, sostenuti da numerosi pesaresi. Poi che gli spettatori siano i 2.517 annunciati dalla Gazzetta lascia qualche dubbio; assai più probabili i 3.500 riportati da Tuttosport, soprattutto facendo il paragone con i 2.131 del giorno prima.
Notata, con sollievo, la presenza di Pier Ferdinando Casini. Meglio vederlo tifare per la sua Virtus che inquilino al Quirinale. Presente anche l’ex calciatore Costacurta, che non è detto Billy per caso: è tifosissimo di basket fin dai tempi del… Billy Milano.
Alla presentazione delle squadre accompagnate dall’inno nazionale spunta un cartello con la scritta Pajo Ancona, a ricordare le origini del playmaker bolognese, peraltro protagonista di un battibecco con Scariolo.
A proposito di battibecchi: notevole quello tra l’allenatore Vitucci e i suoi sostenitori che, dalla curva occupata abitualmente dalla tifoseria pesarese, lo invitavano a un cambio, o forse a imitare l’automobilista che guidava l’Audi Q5 incidentata in Viale Trieste.
Purtroppo, per l’HappyCasa, il pullman brindisino non è riuscito a “tamponare” la corazzata Virtus, guidata magistralmente dal poeta del basket che ha nome Miloš Teodosić.
L’assist del serbo per il 16-13 bolognese vale da solo il prezzo del biglietto. Hvala Miloš.
Detto grazie a Miloš, che dire degli spettatori disinteressati al rispetto delle regole? Tanti, tantissimi, decisamente troppi in giro con la mascherina sotto il naso o addirittura sotto il mento. Si spera che le semifinali e la finale aprano le porte a una presenza al 60 per 100, ma come giustificarla con comportamenti così inadeguati? Magari non è nel pensiero di chi è arrivato anche da lontano, ma come non ricordare che, due anni fa, Pesaro ha sofferto e soprattutto pagato un prezzo altissimo ai contagi di Covid-19 portati dai tifosi delle squadre che parteciparono alle Finali di Coppa Italia 2020?
La scomparsa di Anna Guerra
In tema di notizie tristi, piangiamo la scomparsa della professoressa Anna Guerra, che fra le tante belle cose che hanno segnato la sua vita era anche tifosa della Victoria Libertas e, con il fratello Marco, partecipava spesso alle trasferte guidate dall’indimenticabile Renato Tonucci, quando sulla panchina pesarese, prima da vice di Sacco e Bianchini e poi da capo allenatore, era protagonista Sergio Scariolo.
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