di Redazione
27 dicembre 2021
URBANIA – Nelle scorse settimane, durante i lavori di scavo per la posa di un collettore fognario condotti da Marche Multiservizi in località Muraglione di Urbania, sono venute alla luce alcune sepolture di età romana. Si tratta di un piccolo gruppo di quattro tombe, forse da collegare a una fattoria romana, databili ai primi secoli dell’età imperiale (I-II secolo d.C.). La zona era già infatti nota per rinvenimenti romani degli anni ’80 e precedenti.
Le sepolture si presentavano già in parte danneggiate dalla costruzione di alcune strutture ottocentesche forse connesse al vecchio tracciato della ferrovia, ma l’attento scavo archeologico, condotto in archeologia preventiva sotto la direzione scientifica del dr. Voltolini della Soprintendenza ABAP AN-PU, ha permesso di scoprire una notevole varietà nei rituali funerari.
Si tratta infatti di una necropoli “birituale”: alcuni defunti sono stati inumati ed altri cremati. Le tombe sono realizzate con tegole, tavelle e coppi, formando delle vere e proprie casse.
È ben conservato un caso di bustum, ovvero una fossa rettangolare predisposta per la cremazione diretta del defunto sulla pira, con le pareti scottate dal fuoco, nella quale è stata poi costruita la cassetta di tegole e coppi, con anche la creazione di un “canale libatorio” utilizzando un’anfora capovolta e segata. Questa particolare struttura era utilizzata durante i riti delle profusiones, le offerte o libagioni che potevano rappresentare il pasto simbolico per il defunto, e che venivano fatte colare all’interno della sepoltura attraverso questo canale.
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