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15 ottobre 2021
Mister Pressing
Il meglio: la visita di Draghi alla Cgil. La presenza del presidente del Consiglio alla sede del sindacato devastata da manifestanti fascisti non era scontata, merita un applauso.
Il peggio: la fotografia dell’abbraccio di Draghi a Landini. Il mio applauso è accompagnato da un dubbio provocato dalla fotografia di Draghi che abbraccia Landini. Mi è sembrato sempre che Landini fosse più alto di Draghi, però nella fotografia il metro e 73 del presidente del Consiglio sovrasta il segretario della Cgil. Poi leggo un articolo che Giorgio Cremaschi ha pubblicato su MicroMega… La mano sulla spalla posta da Draghi su Landini, da una posizione iconograficamente più alta nonostante il capo del governo sia molto più basso del segretario della CGIL, non è solidarietà ma potere. Ovvio che Draghi non abbia alcuna responsabilità, ma nel tempo della glorificazione di un banchiere che ha fatto sempre gli interessi delle banche si potrebbe arrivare anche a questo.
Il peggio: l’incontro Draghi – Salvini. Non ci fosse, bisognerebbe inventarlo. Salvini, ovvio. Draghi lo hanno inventato i signori che amano i Robin Hood alla rovescia. Salvini, invece, prende a se stesso e non dà – per fortuna – ad alcuno. Dopo le devastazioni di sabato, Salvini ha chiesto a Draghi “di guidare la pacificazione del Paese“. Da che pulpito! Quale Paese? Per esempio, Napoli? Dopo le frasi indecenti sui napoletani, “colerosi, terremotati“, ma anche “Senti che puzza, scappano anche i cani, sono arrivati i napoletani“, il Salvini che vuole pacificare il Paese ricevette la risposta di Alessandra Mussolini che utilizzò il rap partenopeo (traduzione): “Ehi Matteo, tu sei curioso, porti l’orecchino e sei un invidioso, lavati la bocca prima di parlare, sei un pezzente e non ci scocciare!“. Rispose anche Mariano Apicella, il musicista napoletano preferito da Berlusconi: “Salvini è un uomo privo di intelligenza“. E Draghi cosa ha pensato?
Il peggio: i due Matteo all’assalto del Reddito di cittadinanza. È fallito, al momento, l’assalto della Lega di Salvini e dell’Italia Viva di Renzi al Reddito di cittadinanza. Lo hanno respinto i ministri di M5S e PD con il sostegno, al momento, di Draghi. Ma i due Matteo, più Forza Italia, notoriamente schierata con i bisognosi, anzi con le bisognose care a Berlusconi, ci riproveranno. Sembrano i protagonisti di una gustosa storiella: Il collaboratore di un parlamentare di centrodestra, di cui fanno parte, appunto, Lega, Forza Italia e Italia Viva, sollecita ad aumentare le tasse ai poveri. Forse spinto da un sussulto di onestà, il parlamentare replica: “Ma con quelli c’è poco da spremere…”. Vero, gli sbatte in faccia il collaboratore, “ma sono tanti, ogni giorno sono di più”.
Il peggio: il governo che impone la carta verde ma a pagamento. Da doppio vaccinato Pfizer, non posso essere definito contro i vaccini, pure con qualche dubbio che mi lascia perplesso, ma non al punto di rifiutare la doppia dose. Mi convince ancor meno un governo che, incapace di assumere la responsabilità di imporre il vaccino, si rifugia nell’obbligo della carta verde anche per andare a lavorare. È un ricatto -come definirlo altrimenti? – sconosciuto nel resto d’Europa. Lo Stato non obbliga a vaccinarmi, però se voglio lavorare, magari a 1.000 euro al mese, devo pagare. Assurdo! Il vaccino è gratis, non devo pagare per riceverlo, ma solo contribuire con le tasse all’acquisto di tutti i vaccini. Anche la carta verde è gratuita, ma solo se mi vaccino; è a pagamento se rifiuto di vaccinarmi e quindi per ottenerla serve un tampone negativo. Se ho tanti soldi a disposizione posso rifiutare il vaccino e sottopormi a mille tamponi.
Il peggio: la stampa asservita. Era accaduto già in occasione del G8 di Genova, vent’anni fa, quando pochi violenti definiti black bloc diedero vita a scontri con le forze dell’ordine e la polizia si scatenò pestando soprattutto i contestatori inermi. Gli organi d’informazione più vicini al governo di centrodestra guidato da Silvio Berlusconi fecero di ogni erba un fascio. Chiunque scese in piazza fu accusato di essere connivente con i violenti. È accaduto puntualmente dopo i fatti di sabato. Nei commenti di gran parte degli organi d’informazione, tutti i manifestanti, anche quelli mansueti, contro la carta verde sono diventati fascisti. Non è vero.
Il peggio: a caccia di chi è contro la carta verde, ma lontani da centri commerciali. Giovedì pomeriggio sono stato al Rossini Center. In pochi minuti ho visto decine di persone, compreso qualche dipendente dell’ipermercato, con la mascherina calata. Qualche cliente ne era addirittura privo. Però si vogliono punire i lavoratori che magari non hanno fatto il vaccino ma rispettano le regole.
Il peggio: la destra, non solo italiana. I fascisti dichiarati sono scesi in piazza “per difendere la libertà” contro i vaccini e la certificazione verde, e allo stesso tempo togliere la libertà altrui, devastando sedi sindacali e ospedali. Una sorta di marcia su Roma poco meno di 100 anni dopo. La storia che dovrebbe essere maestra di vita è sconosciuta a questi fenomeni. Passi per loro, assai meno per i loro mentori. Giorgia Meloni ha commentato: “Non so quale fosse la matrice di questa manifestazione, sarà fascista, non sarà fascista… non è questo il punto. Il punto è che è violenza, è squadrismo e questa roba va combattuta sempre“. La sora Giorgia ha provato a buttare la palla in tribuna, ma ha fatto autogol. Più o meno nelle stesse ore la guida di Fratelli d’Italia era ospite di un convegno di Vox, il partito spagnolo guidato da Santiago Abascal al cui confronto Meloni è socialdemocratica. Fra i temi di cui Meloni ha parlato, anche il caso Puigdemont: “Come italiana chiedo perdono per il modo con cui il mio Paese ha trattato l’arrivo di Puigdemont in Sardegna“. Ha replicato Abascal: “Giorgia Meloni rappresenta oggi il primo partito in Italia, e molto presto sarà, senza nessun dubbio, la persona che guiderà i destini di quel Paese“. Speriamo di no! Il leader di Vox ignora che Meloni per andare a governare deve ottenere l’appoggio della Lega e altri gruppetti i cui esponenti sono andati ad Alghero prima e a Sassari poi ad abbracciare Puigdemont. In prima fila Mario Conoci, sindaco di Alghero, eletto da una coalizione composta, fra gli altri, da Forza Italia, Lega Salvini, Fratelli d’Italia, Partito Sardo d’Azione. Ma questa è la destra, in Spagna, in Italia e in Europa: parla senza sapere di cosa parla.
Il peggio: sciogliere Forza Nuova. Sono decisamente contrario. I militanti di Forza Nuova devono essere perseguiti se e quando commettono reati, non per le idee, che pure considero aberranti, ma condivido le convinzioni di Voltaire: “Io combatto la tua idea, che è diversa dalla mia, ma sono pronto a battermi fino al prezzo della mia vita perché tu possa esprimere la tua idea liberamente“. Sciogli Forza Nuova, la rendi illegale e quelli danno vita a Viva Forza Nuova. Sciogli anche quella e danno vita a un’altra Forza…
Il peggio: Michetti, Bertolaso e le massaggiatrici. Enrico Michetti, candidato del centrodestra per la guida di Roma, ha annunciato che se vincerà il ballottaggio nominerà subito Guido Bertolaso commissario per rifiuti e Giubileo. Con un annuncio così si è garantito il voto delle massaggiatrici capitoline.
Il peggio: Giuseppe Conte vota Gualtieri. La nuova guida di M5S ha anticipato che domenica, nel ballottaggio per il sindaco di Roma, voterà Gualtieri, candidato PD che si è distinto nella campagna elettorale per continui attacchi all’ormai ex sindaco Raggi e per il rifiuto di avere esponenti di M5S in giunta. Con tutto il male che si può pensare del PD, se anche Giuseppe Conte si fa piddino, tanto vale votare l’originale.
Il meglio: Giovanni Paolo I beato. All’annuncio di Papa Francesco si è scatenata puntualmente La cattiveria: Papa Luciani sarà beato. Diventerà il santo protettore del caffè e delle erboristerie. www.forum.spinoza.it
Il peggio: l’assassino di Alberica Filo Della Torre torna in libertà. Manuel Winston Reyes, il maggiordomo di origini filippine che trent’anni fa uccise Alberica Filo Della Torre, condannato a 16 anni, dopo averne scontati 10, da lunedì è in libertà. Così vogliono le leggi italiane. Giusta l’indignazione. Domanda: ma chi si indigna è la stessa gente che ha salutato con soddisfazione il ritorno in libertà di Roberto Formigoni, condannato a 5 anni e 10 mesi per corruzione, uscito dal carcere dopo soli 5 mesi? E la prescrizione per i colpevoli delle stragi in cui hanno perso la vita decine di persone? E se ci indignassimo tutti contro la Riforma Cartabia? Secondo l’Associazione Nazionale Magistrati “È agevole prevedere che, per effetto dell’innovazione si determinerà un incentivo per le impugnazioni, con ulteriore aggravio per gli uffici in sofferenza ed inevitabile incremento dei tempi di definizione, mettendo così a rischio il perseguimento dell’obiettivo strategico di riduzione dei processi penali del 25%”. I giornalisti, i veri giornalisti, quelli che aborrono le vie d’uscita giudiziaria dei (pre)potenti dovrebbero essere in prima fila contro quella che si profila come una riforma peggiore di quelle partorite da Berlusconi. Eppure ci è capitato di leggere anche questi giorni articoli a favore, accompagnati dalla premessa: ce la chiede l’Europa. Assolutamente falso. L’Europa ha rimproverato l’Italia per l’alto numero di processi azzerati dalla prescrizione. Che rischia di essere la vera protagonista della riforma Cartabia.
Il meglio, Stefania Proietti, sindaco di Assisi. Appena rieletta, ha rivolto un appello al PD, il suo partito: “La coalizione con M5S è il futuro. Conte e Letta devono ispirarsi ai valori di San Francesco: l’attenzione per i più fragili, per la vita, per l’ambiente. È la dottrina sociale della chiesa che dovrebbe valere anche per chi non è cattolico”. Bene, brava, bis, con domanda: cosa hanno a che fare Calenda e Renzi, che Letta vuole coinvolgere in una riedizione dell’Ulivo, con questi valori?
Il meglio: il Premio Nobel a due giornalisti. Il Premio Nobel per la Pace alla filippino-americana Maria Ressa e al russo Dmitry Muratov per “lo sforzo nel salvaguardare la libertà di espressione, una precondizione per la democrazia e la pace duratura“. Già, la libertà di espressione…
Il peggio: l’ingordigia. Il caso Mancini e Vialli, ma anche Ancelotti, Zenga e Monica Bellucci, venuto a galla grazie all’inchiesta giornalistica denominata Pandora Papers, conferma una sola cosa: l’ingordigia di questi personaggi. Guadagnano una follia, con un solo anno di stipendio portano a casa quanto una persona normale in tutta la vita, ma non si accontentano: vogliono di più. E per farlo puntano ai paradisi fiscali utili a evitare di pagare le tasse. Poi, quando scendono in campo, cantano “Fratelli d’Italia…“.
Il peggio: chi ha ignorato il caso Roberto Mancini e C. Nei giorni di Maria Ressa e Dmitry Muratov, il pensiero al giornalismo italiano è stato spontaneo. Ressa e Muratov rischiano la vita, parte del giornalismo italiano non ha paura di rischiare il ridicolo. Tutti voi conoscete, credo, la storia di Roberto Mancini, inserito nell’inchiesta denominata Pandora Papers nell’elenco di chi aveva aveva un discreto gruzzolo nelle isole Vergini Britanniche e, ovviamente, non pagava le tasse in Italia. Ebbene, Roberto Mancini è stato ospite della Festa dello Sport organizzata da RCS (Gazzetta dello sport) a Trento. Nessuna domanda sulle isole Vergini. La notizia è stata ignorata dalla rosea.
Il meglio: uomini e caporali. Armando Spataro è l’ex procuratore aggiunto a Milano, il magistrato che mise sotto processo l’agente segreto, oggi ex, Marco Mancini per il rapimento dell’iman di Milano Abu Omar, sequestrato da agenti americani con l’aiuto di quelli italiani, compreso Mancini, che, condannato a 9 anni, si salvò dalla prigione solo grazie al “segreto di Stato”. Spataro insegna nell’Università di Pavia, facoltà di Giurisprudenza, ma si è dimesso alla notizia data da Il Fatto Quotidiano che in quella stessa facoltà, pochi giorni prima, aveva tenuto una lezione proprio Mancini. Una lezione sul “segreto di Stato” di cui egli conosce ogni segreto. C’è chi nasce uomo e chi caporale.
Il meglio: la domenica sera in Tv dello sport pesarese. Italservice Pesaro, Megabox Vallefoglia, Carpegna Prosciutto… Il calcio a 5 e il volley femminile su Sky, il basket su Rai Sport. Certo, a lume di naso, i telespettatori non dovrebbero essere una moltitudine, ma sicuramente gli appassionati pesaresi hanno fatto alzare gli ascolti visto che le tre gare erano tutte in trasferta. La soddisfazione per una piccola provincia è legittima, lo sport è un importante veicolo di promozione dell’immagine.
Il peggio: Ente Parco Naturale Regionale del Monte San Bartolo. Non ho niente contro le gare automobilistiche, contro chi le organizza e chi partecipa. È un diritto ed è giusto riconoscerlo. Trovo inaccettabile, però, che l’Amministrazione comunale di Pesaro e l’Ente Parco Naturale San Bartolo abbiano concesso, per l’ennesima volta, l’autorizzazione alla manifestazione che ha causato un incredibile inquinamento acustico, a danno dell’equilibrio degli animali che vivono nel Parco. Come può coniugarsi la tutela dell’ambiente di un parco naturale con una gara automobilistica? Lo sanno solo loro, gli “ambientalisti” a intermittenza.
Il peggio: Il Newcastle dalle magpies a killer. Hatice Cengiz, compagna di Jamal Khashoggi, il giornalista saudita assassinato dai servizi segreti del suo Paese, ha espresso indignazione per l’acquisto della squadra di calcio Newcastle United Football Club da parte di un fondo saudita controllato da Mohammed bin Salman, per la cronaca amico di Matteo Renzi. “È una vergogna per il calcio inglese” ha detto Hatice Cengiz. “Le autorità britanniche e la Premier League non dovrebbero permettere a qualcuno come Mohammed bin Salman, che deve ancora rispondere per l’assassinio del mio ex compagno, Jamal Khashoggi, di essere così coinvolto nello sport inglese“. Ricordiamo che, secondo i funzionati turchi (l’omicidio avvenne nel consolato saudita di Istanbul) e statunitensi, il colpevole è Mohammed bin Salman, nuovo padrone del presidente del fondo che ha acquistato il Newcastle United FC. I giocatori e i tifosi del Newcastle United FC sono detti magpies, gazze. Presto avranno un nomignolo più truce: i killer.
Il peggio: i tifosi del Newcastle United Football Club. “Non avrai altro dio al di fuori di Allah“, hanno scritto su uno striscione i sostenitori bianconeri. Confermato: l’oppio dei popoli non è la religione, è il calcio. Uno striscione osceno che ricorda quello apparso nell’allora Bpa Palas di Pesaro con la scritta AmaDio più di te stesso? Era dedicato a quell’Amadio che fece sprofondare in B la Victoria Libertas.
Il peggio: Boris Johnson e la Superlega. Il primo ministro inglese, pure alle prese con migliaia di vittime della pandemia, aveva trovato il tempo per osteggiare – eufemismo – la nascita della Superlega al grido, ripreso da altri politici, compreso Mario Draghi – “il calcio è di tutti, il calcio è del popolo“, aveva dichiarato Johnson. Appunto, una squadra del calcio del popolo in mano a un regime assassino
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