di Davide Perugini
25 settembre 2021
PESARO – Quello che sorprende, nell’ingaggio di Tyler Larson da parte della Vuelle, non è il valore del giocatore, ma il fatto che Pesaro è riuscita a “rubarlo” ad una squadra russa, con la quale aveva firmato giovedì un contratto annuale, contratto che però prevedeva un escape per un altro campionato, clausola che il giocatore ha fatto scattare appena 24 ore dopo, non crediamo perché lo hanno avvisato che in Italia, d’inverno, fa meno freddo che in Russia, ma perché la Vuelle ha messo sul piatto un’offerta economicamente più vantaggiosa, e per una società che alle aste non ha mai voluto partecipare, è una vera novità, e chissà che non rappresenti un primo cambio di rotta in Via Bertozzini.
Larson non ci sarà domani a Sassari, ma potrebbe arrivare entro venerdì, in modo che possa debuttare il 6 ottobre nel match casalingo contro Trieste, quello che Petrovic ha da tempo individuato come lo spartiacque tra il brutto avvio della Vuelle e il resto della stagione, che speriamo possa essere più fruttuosa rispetto ad un precampionato in cui sono stati commessi un marea di errori.
Chiariamo subito un punto, l’arrivo di Larson non è la panacea di tutti i mali biancorossi, ma è sicuramente un upgrade rispetto ad un Pacheco bocciato prima della campanella di inizio anno, anche se il brasiliano potremo rivederlo la prossima estate, visto che il ragazzo verrà dato in prestito, e anche per questo è stato comunque tesserato, con la società che gli sta cercando una sistemazione europea, per monitorarlo da vicino.
A Varese, tre anni fa, Larson ha lasciato un bel ricordo nelle 14 partite disputate, e a Pesaro ritroverà quel Tambone che finora è stato usato molto più da play che da guardia, e che probabilmente, con l’arrivo dell’ex compagno, tornerà a fare il cambio di Sanford, visto che Petrovic sembra avere molta fiducia nei progressi di Moretti, completamente in ombra finora, e che invece, nei piani del coach croato, dovrebbe dare un contributo più sostanziale, sia in cabina di regia che in fase realizzativa.
Larson è un play vero, uno di quelli col passaggio smarcante sempre in testa, che preferisce l’assist alle conclusioni personali, e da lui non aspettiamoci venti punti ogni domenica, anche se sa fare canestro, con un tiro particolare che parte dal basso, e che richiede magari mezzo secondo più del dovuto per essere scoccato, ma quando prende la mira spesso fa canestro, anche nei momenti importanti, e nell’epoca d’oro del pick and roll, ci sguazza come una trota nel fiume, e finalmente il buon Tyrique Jones avrà un play che parla la stessa lingua cestistica, e dei tiratori piedi per terra come Demetrio, Zanotti e Moretti, verranno serviti sul perimetro con il giusto tempismo.
Non è altissimo (190 cm, dichiarati), ma in difesa sa come comportarsi, potendo marcare sia i play che le guardie avversarie, e da buon regista, sa leggere le situazioni di gioco, e adattarsi velocemente ai cambiamenti, in una Vuelle che con Larson conferma l’idea originaria, quella di puntare sul trio Sanford-Delfino- Jones, con Drell e Demetrio relegati ai ruoli di comprimari, e affidare a Larson il ruolo di costruttore e non di demolitore, colui che deve mettere in ritmo i compagni, e rinunciare a qualche conclusione personale,
Per adesso, non sono previste altre sostituzioni in casa Vuelle, dove si spera che l’arrivo di Larson aggiusti ogni cosa, facendo magicamente incastrare tutti i pezzi al posto giusto, ma è chiaro che il comportamento di Demetrio e Drell, continuerà ad essere monitorato domenica dopo domenica, dando tempo al brasiliano di prendere le misure col nostro campionato, e se non farà troppi danni, a lasciare la truppa potrebbe essere proprio l’estone, in virtù di un contratto finalmente in scadenza, che consentirebbe ai dirigenti biancorossi di privarsene senza un grosso contraccolpo economico.
Articolo pubblicato in: Basket, il commento, Pesaro, Pesaro-Sport, Sport
Vuelle, con Larson arriva un salto di qualità per assist e difesa
di Davide Perugini
25 settembre 2021
PESARO – Quello che sorprende, nell’ingaggio di Tyler Larson da parte della Vuelle, non è il valore del giocatore, ma il fatto che Pesaro è riuscita a “rubarlo” ad una squadra russa, con la quale aveva firmato giovedì un contratto annuale, contratto che però prevedeva un escape per un altro campionato, clausola che il giocatore ha fatto scattare appena 24 ore dopo, non crediamo perché lo hanno avvisato che in Italia, d’inverno, fa meno freddo che in Russia, ma perché la Vuelle ha messo sul piatto un’offerta economicamente più vantaggiosa, e per una società che alle aste non ha mai voluto partecipare, è una vera novità, e chissà che non rappresenti un primo cambio di rotta in Via Bertozzini.
Larson non ci sarà domani a Sassari, ma potrebbe arrivare entro venerdì, in modo che possa debuttare il 6 ottobre nel match casalingo contro Trieste, quello che Petrovic ha da tempo individuato come lo spartiacque tra il brutto avvio della Vuelle e il resto della stagione, che speriamo possa essere più fruttuosa rispetto ad un precampionato in cui sono stati commessi un marea di errori.
Chiariamo subito un punto, l’arrivo di Larson non è la panacea di tutti i mali biancorossi, ma è sicuramente un upgrade rispetto ad un Pacheco bocciato prima della campanella di inizio anno, anche se il brasiliano potremo rivederlo la prossima estate, visto che il ragazzo verrà dato in prestito, e anche per questo è stato comunque tesserato, con la società che gli sta cercando una sistemazione europea, per monitorarlo da vicino.
A Varese, tre anni fa, Larson ha lasciato un bel ricordo nelle 14 partite disputate, e a Pesaro ritroverà quel Tambone che finora è stato usato molto più da play che da guardia, e che probabilmente, con l’arrivo dell’ex compagno, tornerà a fare il cambio di Sanford, visto che Petrovic sembra avere molta fiducia nei progressi di Moretti, completamente in ombra finora, e che invece, nei piani del coach croato, dovrebbe dare un contributo più sostanziale, sia in cabina di regia che in fase realizzativa.
Larson è un play vero, uno di quelli col passaggio smarcante sempre in testa, che preferisce l’assist alle conclusioni personali, e da lui non aspettiamoci venti punti ogni domenica, anche se sa fare canestro, con un tiro particolare che parte dal basso, e che richiede magari mezzo secondo più del dovuto per essere scoccato, ma quando prende la mira spesso fa canestro, anche nei momenti importanti, e nell’epoca d’oro del pick and roll, ci sguazza come una trota nel fiume, e finalmente il buon Tyrique Jones avrà un play che parla la stessa lingua cestistica, e dei tiratori piedi per terra come Demetrio, Zanotti e Moretti, verranno serviti sul perimetro con il giusto tempismo.
Non è altissimo (190 cm, dichiarati), ma in difesa sa come comportarsi, potendo marcare sia i play che le guardie avversarie, e da buon regista, sa leggere le situazioni di gioco, e adattarsi velocemente ai cambiamenti, in una Vuelle che con Larson conferma l’idea originaria, quella di puntare sul trio Sanford-Delfino- Jones, con Drell e Demetrio relegati ai ruoli di comprimari, e affidare a Larson il ruolo di costruttore e non di demolitore, colui che deve mettere in ritmo i compagni, e rinunciare a qualche conclusione personale,
Per adesso, non sono previste altre sostituzioni in casa Vuelle, dove si spera che l’arrivo di Larson aggiusti ogni cosa, facendo magicamente incastrare tutti i pezzi al posto giusto, ma è chiaro che il comportamento di Demetrio e Drell, continuerà ad essere monitorato domenica dopo domenica, dando tempo al brasiliano di prendere le misure col nostro campionato, e se non farà troppi danni, a lasciare la truppa potrebbe essere proprio l’estone, in virtù di un contratto finalmente in scadenza, che consentirebbe ai dirigenti biancorossi di privarsene senza un grosso contraccolpo economico.
Articolo pubblicato in: Basket, il commento, Pesaro, Pesaro-Sport, Sport