ROF, alla scoperta di Giorgi Manoshvili, basso georgiano innamorato di Pesaro, del Festival e della pizza Rossini

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5 agosto 2021

PESARO – A pochi giorni dal via del 42° Rossini Opera Festival, proseguiamo una tradizione che ci è cara, da sempre: proporre ai lettori, in particolare modo agli appassionati, la possibilità di conoscere in anteprima giovani cantanti che sono stati protagonisti del Concerto finale dell’Accademia Rossiniana “Alberto Zedda” e avranno modo di farsi  apprezzare dal pubblico partecipando alle due rappresentazioni de Il viaggio a Reims.
Ci ha colpito molto un basso proveniente dalla Georgia, una terra fertile per le voci. Recensendo il concerto finale, abbiamo fatto i complimenti a Giorgi Manoshvili, degno erede di altre belle voci georgiane, esibitosi in una superlativa l’Aria di Assur “Deh… ti ferma… ti placa… perdona…” da Semiramide.
Giorgi Manoshvili, cantante georgiano che sarà Lord Sidney (Foto Amati Bacciardi)

Giorgi Manoshvili, cantante georgiano che sarà Lord Sidney (Foto Amati Bacciardi)

Giorgi, era a conoscenza di questa felice tradizione che ha visto suoi connazionali ricevere applausi e apprezzamenti dal pubblico di Pesaro? Mi riferisco a Iano Tamar, meravigliosa Semiramide nell’edizione 1992, ma anche Nino Machaidze, che era a Pesaro lo scorso anno e lo sarà anche quest’anno; Sofia Mchedlishvili, eccellente Contessa di Folleville nel Viaggio a Reims 2017; Salome Jicia, Folleville in 2015, in seguito incantevole Elena in La donna del lago in 2016, che in questa edizione è Matilde in Elisabetta regina d’Inghilterra. Di più: può spiegarci perché dalla Georgia arrivano così tante e belle voci?

Ovviamente conosco queste cantanti; alcune anche molto bene. Sono molto felice di proseguire una piacevole consuetudine e di cantare in questa bellissima città. La Georgia è ricca di tradizioni musicali. Prima di tutto, sono degne di nota le canzoni popolari tradizionali georgiane e i canti ecclesiastici che risalgono a molti secoli fa. Ecco perché molti georgiani hanno il canto nel loro Dna e non hanno difficoltà a interessarsi e a godersi il melodramma e e magari ad avere successo nel mondo dell’opera”.
Qual è stata la motivazione che l’ha spinta a diventare un cantante d’opera?
“Cantavo nel gruppo di danza e canto popolare georgiano “Rustavi”. Quando mi sono unito a questo gruppo, dieci anni fa, diversi cantanti si sono avvicinati al genere operistico e, gradualmente, mi sono interessato anch’io. Da tempo, il mio maestro in Georgia, Eldar Getsadze, mi diceva di iniziare a studiare l’opera lirica, ma solo pochi anni fa, quando finalmente mi sono convinto delle mie capacità, ho deciso di provare a diventare un cantante d’opera.
Prima di frequentare l’Accademia Rossiniana, che rapporto aveva con le musiche di Rossini?
“Ho cantato singole arie, ma non ho mai interpretato alcun ruolo rossiniano. Lord Sidney sarà il primo ruolo per me”. Ci sembra perfetto nel ruolo. Non è un caso che sarà Lord Sidney in entrambe le rappresentazioni.
Prima di proporsi, comunque prima di venire a Pesaro, cosa  sapeva dell’Accademia Rossiniana?
“La conoscevo anche grazie alla mia amica mezzosoprano Nutsa Zakaidze, che ha partecipato all’Accademia di Rossiniana del 2020 interpretando il ruolo di Marchesa Melibea nel Viaggio a Reims. Mi ha raccontato che quello trascorso a Pesaro è stato il periodo più felice della sua vita”.
Come sta vivendo le sue settimane a Pesaro, studiando all’Accademia Rossiniana, preparando Il viaggio a Reims?
“Confesso che adoro tutto ciò che sto vivendo giorno per giorno. Ormai sono a Pesaro da più di un mese ormai e sento ogni giorno di più che sto crescendo professionalmente. Qui ci sono tutte le condizioni per dare il meglio di te stesso, ma l’esperienza più grande è lavorare con il Maestro Palacio”.
La città piace così tanto a Giorgi che si è innamorato anche di un piatto tipico pesarese.
“Mi piace tutto di Pesaro, dalla musica di Rossini alla pizza… Rossini. Mi sono innamorato della città”. Crediamo che le parole di Georgi Manoshvili possano strappare un sorriso al sindaco Ricci che adora gli ospiti che esprimono così tanto affetto per la città.
In verità, non solo Pesaro, anche le Marche, visto che, dopo l’Accademia Rossiniana e Il viaggio a Reims, il basso georgiano andrà ad Ancona a cantare nel Teatro delle Muse.
“Sì, è vero. Ho conosciuto  il maestro Vincenzo de Vivo (Direttore Artistico dell’Accademia Lirica di Osimo e Direttore Artistico Stagione Lirica del Teatro delle Muse; ndr) a Roma, lo scorso febbraio. Mi ha offerto un ruolo nell’opera di Donizetti, Il giovedì grasso, nel ruolo di Colonnello. Quando avrò terminato il mio impegno a Pesaro, andrò ad Ancona per fermarmi sino alla fine di agosto. Sono molto felice anche di questa opportunità.
In particolare, cosa apprezza dell’Italia, di Pesaro e del Rof?
“Innanzitutto che tante persone si interessino di musica, propongano musica, vivano di musica. Qui si respira musica ovunque, anche in strada. Non solo Rossini Opera Festival, ci sono molti altri momento musicali. Abito in Piazza del Popolo, dove si sono tenuti appuntamenti interessanti, da quello che ha proposto le musiche di Jim Morrison ai concerti per bambini. Quando osservi tutto questo, ti rendi conto che in questo contesto devi esprimere il meglio, tirare fuori tutto ciò che hai. Per quanto riguarda il ROF, qui è tutto speciale e tutti cercano di farti sentire a tuo agio: davvero molto bello.
C’è un ruolo particolare di Rossini che le piacerebbe interpretare?
“Anche se ho già eseguito l’Aria di Assur da Semiramide nel concerto finale, vorrei interpretare l’intero ruolo, possibilmente presto. Certo che sarei più felice se potessi farlo a Pesaro”.

 

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