ROF, tornano i giorni più belli dell’estate pesarese. La seconda edizione dC-19 ha numeri record: 25 spettacoli

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30 luglio 2021

Un momento della presentazione del Rossini Opera Festival 2021 (Foto Amati Bacciardi)

Un momento della presentazione del Rossini Opera Festival 2021 (Foto Amati Bacciardi)

PESARO – Tornano i giorni più belli dell’estate pesarese, i giorni del Rossini Opera Festival.

E un anno dopo siamo di nuovo nel teatro che Pesaro ha dedicato al figlio più illustre, nel tempio della musica, ospiti della presentazione del 42° ROF, il secondo dC-19, dopo il Coronavirus e le sue varianti.
Ci eravamo lasciati, lo scorso anno, al termine dell’edizione autunnale, sognando un futuro migliore, un ritorno alla normalità. Siamo di nuovo a parlare di mascherine, distanziamenti, “certificazioni verdi”, tamponi.
Il tempo si è fermato al Covid-19.
All’entrata misurazione della temperatura e firma per confermare la propria presenza. Dentro, come nel 2020, in occasione del primo Rof dC-19, la platea non esiste, ospiterà l’Orchestra Filarmonica Gioachino Rossini che, diretta da Michele Spotti, eseguirà le musiche de Il signor Bruschino (regia di Barbe & Doucet), la cui prima è  in programma il 10 agosto. Il pubblico sarà ancora nei palchi.
L’anno scorso pensavamo al 2021 e ci dicevamo quando saremo liberi da tutto“, ironizza tra realismo e amarezza Ernesto Palacio, il sovrintendente di un Festival che, va riconosciuto, non s’arrende. Come non s’era arreso un anno fa.
Mancano dieci giorni all’inaugurazione del Rof 2021 (9-22 agosto). Sarà Moïse et Pharaon (Vitrifrigo Arena), per la regia di Pier Luigi Pizzi e la direzione di Giacomo Sagripanti alla guida dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, ad aprire l’appuntamento.
Siamo alla vigilia di un’edizione chiave, per noi molto importante – ha esordito nella presentazione il presidente del Rof, l’assessore Daniele Vimini -. È bello incontrarsi dal vivo e parlare di persona. Il Festival torna nei suoi luoghi tradizionali: dopo l’edizione in un certo senso sperimentale del 2020, nella quale per ovvie ragioni abbiamo dovuto inventarci soluzioni, come il Festival in piazza del Popolo, che potranno essere utili anche per gli anni a venire. Siamo di nuovo nel Teatro Rossini, torniamo alla Vitrifrigo Arena. I tempi non hanno consentito il ritorno all’Auditorium Scavolini. Con una forzatura (una grande forzatura, ci viene da sottolineare; ndr), si poteva tentare di riaprirlo per il Gala Rossini, ma non sarebbe stato bello né per l’evento né per il ROF. Abbiamo rimandato ad una vera e propria inaugurazione più avanti“.
Il ritorno degli spettatori stranieri
Pure con tutti i problemi, anche nel 2020 non erano mancati gli spettatori, soprattutto italiani, salvo alcune sporadiche presenze di appassionati stranieri, che quest’anno saranno di più.
L’anno scorso ci sentivamo un po’ orfani. Pertanto salutiamo con piacere il ritorno del pubblico straniero che, seppure ancora non in misura pari agli anni pre-Covid, sarà di nuovo presente a Pesaro nei teatri. Una presenza strategica per il Rof. Purtroppo mancheranno gli spettatori di paesi penalizzati dal Covid.19. Mi riferisco a Giappone e Usa“.
Come anticipato, il Rof presterà grande attenzione alle misure di contrasto alla diffusione del Covid-19.
Per accedere ai teatri, sarà necessario il Green pass (e dagli agli anglismi; ndr), oppure l’attestato di vaccinazione con uno dei vaccini riconosciuti in Europa, oppure ancora un tampone negativo fatto entro le 48 ore prima dell’ingresso a teatro“.
Anche Mattarella al Gala che chiuderà il Festival
Vimini conferma una presenza istituzionale importante, la più importante.
Il presidente della Repubblica sarà a Pesaro il 22 agosto in occasione del Gala Rossini, in Piazza del Popolo. Mai un presidente in carica aveva partecipato al ROF“.
A tal proposito: l’anno scorso, il sovrintendente Palacio aveva invocato l’aiuto di Euterpe, la musa della musica, che aveva vigilato sui concerti all’aperto. Un aiuto felice, nessun concerto cancellato o rinviato.
Quest’anno sarà necessario fare altrettanto per l’ultima serata, ma siamo pronti ad affrontare eventuali problemi meteo spostando la serata nella Vitrifrigo Arena“, annuncia il sovrintendente.
Vimini non dimentica il lavoro del popolo del Rof, di tante persone sconosciute che ogni anno rendono possibile quello che tanto tempo addietro sembrava un miracolo, ma è solo il trionfo di chi lavora con impegno e passione.
Ringrazio tutte le maestranze e le collaborazioni che si attivano a ridosso del festival“.
Palacio coglie il passaggio vincente.
Ringrazio anch’io tutto lo staff del Festival, perché anche quest’anno ha dovuto lavorare in condizioni difficili a causa delle restrizioni anti Covid. Il Festival di quest’anno è molto impegnativo dal punto di vista produttivo: abbiamo quattro nuovi spettacoli, tre (Moïse et Pharaon, Elisabetta e Stabat Mater) spostati dal 2020 a quest’anno, ed un nuovo Signor Bruschino, per un totale di ben 25 spettacoli. L’edizione 2021 è dedicata alla memoria di Graham Vick, regista inglese tra i più grandi dell’opera contemporanea, che al ROF ha firmato cinque produzioni di grandissimo valore. Elisabetta è coprodotta con il Teatro Massimo di Palermo, mentre Il signor Bruschino con la Royal Opera House Muscat e Il Teatro Comunale di BolognaQuest’anno ben 15 artisti debuttano al ROF, mentre 13 ex-allievi dell’Accademia Rossiniana “Alberto Zedda” fanno parte dei cast, a conferma del valore della nuova generazione di cantanti che coltiviamo qui a Pesaro. Dulcis in fundo, il programma del ROF 2022: due nuove produzioni”.
Palacio anticipa anche il 2022.
“ProporremoLe Comte Ory (direzione Diego Matheuz; regia Hugo de Ana) e Otello (direzione Yves Abel; regia Rosetta Cucchi), nonché la ripresa della Gazzetta messa in scena da Marco Carniti, che sarà diretta da Carlo Rizzi“.
Certificazione verde, tamponi e controlli ferrei
Rimanendo all’edizione imminente – aggiunge Palacio -, i palchi del Teatro Rossini potranno ospitare 200  persone. Nella Vitrifrigo Arena accederanno in 480. Perdiamo quindi 720 posti, ma abbiamo dovuto allargare lo spazio a disposizione dell’orchestra. Tutto ciò è penalizzante.  Malgrado il minore introito al botteghino, l’impegno è notevole. Anche per rispettare scrupolosamente tutte le norme, dalla certificazione ai tamponi, per garantire la massima sicurezza degli artisti, di chi lavora e degli spettatori“.
A proposito degli spazi: è interessante l’opinione di Giacomo Sacripanti, che dirige l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai impegnata in Moïse et Pharaon. Sono davvero onorato di essere a Pesaro per la terza volta e per dirigere un capolavoro che mette alla prova ogni direttore. L’incognita è lo spazio, la buca dell’orchestra è raddoppiata, come pure la distanza dai cantanti, e solo oggi proveremo per la prima volta. Però Pesaro e il ROF sono uno dei luoghi dove meglio si lavora al mondo“.
Un importante riconoscimento per il popolo del ROF, ribadito anche da Evelino Pidò che dirige Elisabetta  regina d’Inghilterra.
Vivo una doppia emozione: la prima per essere a Pesaro, la seconda è unita alla felicità e all’orgoglio di dirigere questo sommo maestro in un momento così particolare per noi artisti toccati così duramente dalla pandemia. Ho apprezzato molto l’organizzazione, la coesione, la collaborazione. Io mi sento molto coccolato“.
Era presente anche Pier Luigi Pizzi, che è stato il vero mattatore della mattinata, raccontando come e perché ha realizzato la regia di  Moïse et Pharaon. Un intervento che merita un articolo tutto per sé. Ve lo proporremo al più presto.
Anche il ministro dell’Istruzione Bianchi al ROF
Scusandosi per il ritardo con cui si è presentato al Rossini perché “sono giorni pieni di impegni“, il sindaco Ricci ha mostrato grande soddisfazione “per essere riusciti a riorganizzare in grande stile e con un programma straordinario, il ROF: una macchina complessa, che ha bisogno di programmazione. Complimenti a tutti, hanno lavorato con grande professionalità. Il programma è intenso e ricco, con artisti di primo livello. Il ROF rappresenta l’orgoglio del Paese, il Presidente Mattarella sarà con noi per rafforzare l’immagine di Pesaro in Italia e nel mondo. Sarà un omaggio grandissimo per la città, cercheremo di organizzarci al meglio e siamo sicuri che il Presidente apprezzerà gli sforzi. Ci sarà al ROF anche il Ministro all’Istruzione Patrizio Bianchi, un grande appassionato, ma la sua presenza non è casuale poiché il legame musica-formazione è molto forte nella nostra città. Siamo contenti, perché avere l’apprezzamento del paese riempie d’orgoglio tutti. Stiamo lavorando per rafforzare il profilo della città: la doppia candidatura a capitale della cultura dimostra la nostra strategia. Vogliamo essere una delle città più vivaci dal punto di vista culturale, il ROF è il nostro biglietto da visita. Un festival che ogni anno riesce a stupire“.
Anche chi come noi lo segue da più di 40 anni. Evviva Rossini, evviva il ROF.

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