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30 luglio 2021
Mister Pressing
Il peggio: tale Mario Adinolfi contro Paola Egonu. “Paola Egonu diventa portabandiera olimpica perché incarna un cliché e non per meriti sportivi, ci sono almeno 30 atleti nella delegazione italiana con un curriculum più valido della Egonu, ma con la colpa di essere bianchi o eterosessuali. Egonu è un triste inno al conformismo“. Firmato da tale Mario Adinolfi, giornalista, esponente del Popolo della Famiglia, direttore de La Croce. Insomma, uno che si crede buon cristiano.
Il peggio: Eurosport Player. Per una delle due voci che hanno commentato la cerimonia d’apertura, Paola Egonu è diventata… Enoku. Ma per favore…
Il meglio: Julio Velasco. Malgrado la continua e tradizionale invasione di campo di Bragagna, conduttore della diretta Rai della cerimonia inaugurale dei Giochi, Julio Velasco si è dimostrato formidabile commentatore. Da applausi le sue parole mentre sfilavano delegazioni africane provenienti da paesi alle prese da sempre con problemi non meno gravi del Covid.
Il meglio: i colori dei costumi dei Giochi Olimpici. Ribadisco un’opinione espressa più volte. Quella di Tokyo è l’Olimpiade delle Tv e degli sponsor, dei dirigenti del Cio, ma la sfilata durante la cerimonia inaugurale ha regalato la possibilità di vedere i meravigliosi costumi di molti paesi caraibici e africani, colori che hanno scaldato il cuore. Ovviamente vietati ai razzisti di casa nostra. Impossibile fare una classifica, ma a noi è piaciuta da impazzire la cravatta di Antigua e Barbuda.
Il meglio: l’Italbasket alla sfilata. Lo confessiamo, orgogliosi: siamo di parte, ma vedere insieme i ragazzi della Nazionale di Sacchetti e le ragazze della Nazionale femminile 3 contro 3 a rappresentare la pallacanestro italiana ci ha emozionato.
Il peggio: la Rai massacra lo sport. Ha acquisto i diritti per trasmettere i Giochi Olimpici, ma all’evento sportivo dedica un solo canale. Così partite importanti quali Italia – Germania di basket e Turchia – Italia di volley femminile sono trasmesse a pezzi, scatenando la rabbia degli appassionati. Intanto i due canali di Rai Sport trasmettono avvenimenti sportivi di scarso valore.
Il peggio: gli auguri “spontanei” a Mattarella. Il Coni, attraverso Twitter, ha diffuso un videomessaggio registrato a Tokyo con cui atleti italiani hanno fatto gli auguri di buon compleanno al presidente Mattarella. Scommetto birra e pizza che non è stato un messaggio spontaneo degli atleti, ma un “invito” dei dirigenti del Coni.
Il peggio: un sigaro toscano e la laurea a Roberto Mancini. Niente da dire sulla bravura prima da calciatore e poi da allenatore, ma basta vincere un campionato europeo per guadagnare una laurea in Scienze dello sport? A noi di Mancini nell’ateneo ducale bastava il ricordo del mitico don Italo, docente di filosofia del diritto. Invece l’Università “Carlo Bo” è andata indietro negli anni, ai tempi di un sigaro toscano e una laurea a Urbino non si negano a nessuno.
Il peggio: testimonial delle Marche, ma in vacanza in Costa Smeralda. Per carità, ognuno deve essere libero di andare in vacanza dove gli pare, ma al posto di Roberto Mancini, jesino, testimonial per il rilancio del turismo delle Marche, quest’estate l’avrei trascorsa qui, non nell’esclusiva Costa Smeralda, anche per dare valore al messaggio “farò di tutto per farvi conoscere questa sconfinata bellezza… Siamo pronti per una nuova stagione“. A Porto Cervo?
Il peggio: Di Maio e la riforma Cartabia. C’è una ragione per essere contrari: la sostiene Forza Italia. C’è anche un’altra ragione per essere contrari alla riforma Cartabia, osteggiata da quasi tutti i magistrati in prima linea contro la criminalità organizzata: a tifare per la mediazione su una legge che M5S osteggia da sempre è Luigi Di Maio.
Il peggio: “Gli appelli a non vaccinarsi sono appelli a morire. O a far morire”. Chi l’ha detto? Giuseppe Conte. Commenti: “Dittatore da strapazzo, incapace, vuoi distruggere l’Italia“.
Il peggio: “Gli appelli a non vaccinarsi sono appelli a morire. O a far morire”. La frase non è di Giuseppe Conte, ma di Mario Draghi. Commenti: “Un grande statista, attento alle sorti del nostro Paese, per fortuna che c’è lui“. Questa, gentili lettori, è l’etica dei grandi commentatori dei grandi giornali. Tutto ciò che faceva Conte era uno schifo, tutto quello che fa Draghi, anche se sono gli stessi provvedimenti di Conte, è una manna caduta dal cielo per salvare l’Italia.
Il peggio: i giornalisti italiani, salvo qualche rara eccezione. I titoli copia e incolla: Effetto Draghi, corsa alla vaccinazione. Come a dire che sono bastate le parole di Draghi a spingere gli italiani a vaccinarsi. Ma se non l’hanno fatto prima, malgrado il “daremo fuoco alle polveri” e il “daremo una spallata al virus” del generalissimo Figliuolo, la colpa di chi sarebbe? Ovvio, di Giuseppe Conte.
Il meglio: il tampone lecca lecca. Un tampone lecca lecca per verificare se si è positivi al Covid-19. Un tampone sicuro, lo garantiscono quei giornalisti italiani che lo testano da anni.
Il peggio: certificazione verde? no, Green pass. È possibile che l’Italia, patria di una delle lingue più belle, debba ricorrere a parole straniere? Sì, è possibile, purtroppo. Ma non era stato Draghi , lo scorso 12 marzo, a contestare questa vergogna? “Chissà perché dobbiamo sempre utilizzare queste parole inglesi?“, aveva detto, imbarazzato, usandole. Con merito, il ministero della Salute informa di “certificazione verde“. Applausi. Speriamo che altri seguano l’esempio. I giornalisti sono esentati, altrimenti come fanno ad andare a letto felici in attesa del prossimo step?
Il meglio: l’Accademia della Crusca. Registrate le dichiarazioni di Draghi, immediato l’apprezzamento dell’Accademia della Crusca: “Da Draghi arriva un segnale interessante di attenzione al problema dell’eccessivo uso delle parole inglesi nell’italiano, spesso adoperate a sproposito“, aveva detto Claudio Marazzini, presidente dell’Accademia della Crusca, intervistato da AdnKronos. Però siamo di nuovo agli anglismi, tipo Green pass. Però, in settimana abbiamo ascoltato di peggio: “I giovani pronti al click day”, pronunciato con orgoglio da una conduttrice televisiva. Let’s go!
Il peggio: il Tg3 Marcheshire. Turismo no problem, San Benedetto sold out. Titolo del Tg3 Marche delle ore 14 di martedì 27. Siamo nelle Marcheshire e il Tg non è della Rai, ma della Bbc.
Il peggio: Luciana Lamorgese, ministro dell’Interno. “Le manifestazioni anti green pass che si sono svolte in questi giorni non erano autorizzate”. Ma se a rappresentare i No Vax fosse stato Bonucci, il calciatore che ha trattato con i funzionari di polizia, alle dipendenze del ministro Lamorgese, per fare un giro a Roma con il bus scoperto, sarebbe stato tutto in regola. O no?
Il peggio: un’altra multa per Umberto Carriera, un accanimento. Il ristoratore pesarese è stato multato per l’ennesima volta. Non sono un suo cliente, non mi è particolarmente simpatico, ma a tutto c’è un limite. Provo un grande fastidio contro quello che mi sembra un accanimento nei suoi confronti. Nel suo locale c’era un grande assembramento, raccontano le cronache. Domanda: le forze dell’ordine sono le stesse che niente hanno fatto per evitare gli assembramenti dopo le vittorie dell’Italia agli Europei? Mi permetto di dare un consiglio a Carriera. Invece di Sgarbi e Salvini, inviti Bonucci…
Il peggio: il corteo contro il sindaco Ricci. Avevo appena scritto a favore di Carriera che leggo della manifestazione contro la “certificazione verde”, ma anche contro i vaccini, sfociata in una contestazione sotto la casa del sindaco. Non siano mai teneri con Ricci, ma gli inviamo la nostra solidarietà, rivolta in particolare alla moglie e ai figli, che si sono sentiti presi di mira. Domanda ai manifestanti: a prescindere dalle vostre certezze, la casa del sindaco è la sede del Comune, in piazza del Popolo, non la sua abitazione privata. Come reagireste se chi è a favore di “certificazione verde” e vaccini venisse sotto casa vostra a contestarvi? Come vivrebbero la contestazione le vostre famiglie?
Il peggio: Enrico Letta. “Ogni manifestazione contro il Green pass è una manifestazione contro le riaperture, contro la libertà“, ha dichiarato il segretario del PD. Premesso che in un paese normale ogni manifestazione che non sfoci in incidenti o assalti a negozi è una manifestazione di libertà e aggiunto che chi scrive è vaccinato, doppia razione di Pfizer, a Enrico Letta mi sento di chiedere perché non ha detto lo stesso quando le piazze si sono riempite di “no vax del tifo azzurro“?
Il peggio: il Consiglio comunale di Pesaro dice no a Norma Cossetto. Ha detto no all’intitolazione di un luogo pubblico a Norma Cossetto. Il 9 dicembre 2005 il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi le conferì la Medaglia d’oro al valor civile con la seguente motivazione: Giovane studentessa istriana, catturata e imprigionata dai partigiani slavi, veniva lungamente seviziata e violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata in una foiba. Luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio. 5 ottobre 1943 – Villa Surani (Istria). La maggioranza in Consiglio comunale ha detto no perché “non aveva legami con Pesaro“. Siamo allibiti. È la stessa maggioranza che ha intitolato un giardino a Bettino Craxi, che pure era stato condannato più volte per reati gravi, a maggiore ragione se commessi da un politico. Craxi era morto in Tunisia, sottraendosi alla giustizia italiana. Su un suo conto in una banca svizzera erano depositati 30 miliardi di lire. Un fulgido esempio per gli italiani.
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