di Luciano Murgia
27 luglio 2021
PESARO – Quando si fanno le scelte giuste, è giusto riconoscere i meriti a chi le ha fatte. Scriviamo da anni che l’Italia è un paese in netto ritardo con l’attenzione ai soggetti più fragili in strada. Durante i Cammini di Santiago, tra Francia, Spagna e Portogallo ho avuto modo di verificare che gli altri paesi sono più attenti alla tutela dei ciclisti e dei pedoni.
Foto 1: la distanza di rispetto dai ciclisti è da sempre segnalata in paesi più attenti dell’Italia alla sicurezza stradale
Come potete notare nella foto 1, scattata il 3 giugno 2016, andando da Astorga a Foncebadón, nella provincia di León, sul Cammino Francese, un cartello stradale ricorda agli automobilisti che la strada è frequentata da ciclisti e pertanto si deve prestare attenzione. Soprattutto si deve viaggiare stando a 1,50 metri di distanza dai ciclisti.
Una norma elementare di educazione stradale.
Foto 2: negli stessi paesi i ciclisti sono obbligati a rispettare chi cammina. In Italia? No
Un anno dopo, il 23 maggio, un altro esempio di educazione civica, prima ancora di educazione stradale. La foto 2 racconta che lungo il Cammino Portoghese della Costa, su una pista ciclabile “compartida“, utilizzata sia da ciclisti sia da pedoni, i ciclisti devono andare piano, al massimo a 10 km orari.
Dunque, da appassionati di mountain bike e da camminatori abituali, siamo lieti che, su iniziativa del Comune di Pesaro e del Comune di Gabicce Mare, dell’Ente Parco San Bartolo e della Provincia di Pesaro e Urbino, siano stati installati cartelloni (
foto 3) che si
Foto 3: il cartello collocato all’inizio della Panoramica San Bartolo: meglio tardi che mai, un segnale d’attenzione alla sicurezza dei ciclisti
richiamano alla campagna nazionale “Io rispetto il ciclista“. Sarebbe meglio se ci fosse una norma che ne impone il rispetto, ma, in attesa, meglio che niente, va bene anche l’iniziativa. Peccato che non abbiano collocato cartelli che invitano i ciclisti a fare lo stesso con gli altri, siano automobilisti o pedoni.
Ho letto con attenzione il comunicato, verificando, però, una volta di più che i protagonisti dell’iniziativa si riempiono la bocca di parole che non trovano riscontro con la realtà.
Gli amministratori Mila Della Dora, assessore alla Coesione e al Benessere del Comune di Pesaro, Aroldo Tagliabracci, assessore alla Sicurezza e alla tutela della città di Gabicce Mare, Stefano Mariani, presidente del Parco San Bartolo, e Andrea Biancani, vicepresidente del Consiglio regionale, danno la sensazione che vivano il San Bartolo dalla scrivania, che ci mettano piede solo quando devono pubblicizzare qualche iniziativa e, di conseguenza, autocelebrarsi.
Ha dichiarato Della Dora: “L’iniziativa era attesa da tempo, in particolare da ciclisti e “camminatori“. Intanto una curiosità: perché camminatori tra virgolette? Boh! “È un’iniziativa importante che rafforza il percorso di benessere ecologico proprio della strada“. Cosa significa?
Non l’abbiamo capito. Di sicuro il benessere di chi frequenta la Strada Panoramica, ma anche i sentieri del San Bartolo, è di farlo in sicurezza. Poi ben vengano i cartelli che ricordano le distanze e l’altimetria, se volete anche i due cartelli che indicano l’inizio e la fine della Strada Panoramica. Ma queste sono cose che piacciono soprattutto ai politici che vivono di “brand“, di immagine.
Ha aggiunto Tagliabracci: “Un’iniziativa volta a tutelare i soggetti più fragili: i ciclisti e i pedoni. Le auto passano troppo vicino a chi percorre la strada, per questo è fondamentale ricordare di mantenere la distanza sicurezza è importante. C’è spazio per tutti e tutti possono goderne“. Bene, bravo, ma… vedremo fra poco.
Mariani, come sempre, vola alto: “Un approccio non scontato e che oggi ci porta a presentare un progetto concreto che permette di mantenere pulita e in sicurezza una delle strade più belle d’Italia“.
Che sia una delle strade più belle d’Italia non abbiamo dubbi.
Che sia sicura lo smentiscono sia Tagliabracci sia Mario Primavera, dirigente della Provincia di Pesaro e Urbino (“Abbiamo installato dei rilevatori di velocità per capire quanti mezzi passano e come. I dati provenienti da altri territori indicano infatti che circa l’85% dei veicoli supera di 40km orari i limiti di velocità consentiti“).
Incredibile: fanno i comunicati per esaltare le loro iniziative, ma non si parlano.
Il massimo dell’umorismo la raggiunge Andrea Biancani, secondo il quale “La nuova segnaletica dà una sensazione di ordine e pulizia“. Come? Perché? In verità è il contrario di quanto si può accertare se si va sul San Bartolo.
Mila Della Dora ha affermato che l’iniziativa era attesa da tempo da ciclisti e camminatori. Ora, nessun dubbio che i ciclisti possano ritenersi legittimamente soddisfatti dell’installazione dei cartelli che invitano gli automobilisti a rispettare 1,5 metri di distanza dalle biciclette. Ma chi cammina? Come può un camminatore che frequenta il San Bartolo sentirsi tutelato? Intanto, dovrebbe farlo da solo, proteggendo se stesso da automobilisti, motociclisti e ciclisti incivili.
Purtroppo, la grande maggioranza dei camminatori non conosce le norme del Codice della Strada, in particolare l’articolo 190 che solo
www.pu24.it ha ricordato più volte, inutilmente.
Non è un caso che Della Dora, Tagliabracci, Mariani e Biancani abbiano ignorato una norma fondamentale per la sicurezza di chi cammina. È evidente che non conoscono l’articolo 190:
I pedoni devono circolare sui marciapiedi, sulle banchine, sui viali e sugli altri spazi per essi predisposti; qualora questi manchino, siano ingombri, interrotti o insufficienti, devono circolare sul margine della carreggiata opposto al senso di marcia dei veicoli in modo da causare il minimo intralcio possibile alla circolazione. Fuori dei centri abitati i pedoni hanno l’obbligo di circolare in senso opposto a quello di marcia dei veicoli sulle carreggiate a due sensi di marcia.
Se anche non ci fosse una norma così precisa, basterebbe usare il cervello per capire che è meglio vedere arrivare un mezzo, che sia un’automobile, una motocicletta o una bicicletta, che si muove nella direzione opposta alla nostra, anziché sentirselo arrivare, se si riesce, alle proprie spalle.
Nei paesi più civili dell’Italia questa norma è ricordata spesso.
Foto 4: la Francia invita a prestare attenzione alla propria incolumità: andate a sinistra e in fila indiana. In Italia lo dice il Codice ma chi cammina lo ignora
La foto 4 mostra un cartello all’uscita di Saint-Jean-Pied-de-Port, piccolo paese francese ai piedi dei Pirenei, dove incomincia il Cammino Francese.
Attenzione – è scritto in più lingue – camminate a sinistra e in fila indiana.
Se i Comuni di Pesaro e Gabicce Mare, l’Ente Parco del San Bartolo e la Provincia di Pesaro e Urbino avessero installato anche questi cartelli avrebbero meritato l’applauso di chi è veramente attento alla tutela di chi cammina.
Invece, leggendo i loro interventi, la convinzione è che abbiano pensato solo ai ciclisti.
È innegabile che i quattro enti e i loro rappresentanti non conoscono ciò che accade lungo la Panoramica San Bartolo e i sentieri del Parco.
Proviamo a spiegarglielo con le foto 5-6-7 che abbiamo scattato domenica.
Ora, voi direte che domenica mattina la strada è chiusa al traffico. Vero, ma ci sono veicoli che sono autorizzati a circolare, quindi possono essere un pericolo per i ciclisti. Pertanto, gli automobilisti che volessero rispettare la distanza dai ciclisti dovrebbero invadere l’altra corsia o addirittura andare nella cunetta opposta.
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Della Dora, Tagliabracci, Mariani e Biancani, chi tutela chi cammina dal comportamento scorretto dei ciclisti? Perché se gli automobilisti devono rispettare la distanza da chi pedala, i ciclisti non devono fare altrettanto nei confronti di chi va a piedi? Provate voi camminare in prossimità di una curva e vedevi arrivare contro un ciclista che si sente Nibali.
Di più: lasciamo la strada, passiamo ai bellissimi sentieri del parco: cosa avete fatto per impedire che i ciclisti invadano questi sentieri a loro vietati mettendo a rischio l’incolumità di se stessi e di chi cammina?
Una volta ci siamo recati nella sede dell’Ente Parco per sollecitare controlli, in particolare sulla Montagnola (il cosiddetto Tetto del mondo) e sul Brisighella, riservate a chi cammina e fa trekking. Volete conoscere la risposta? “Non abbiamo mezzi e non siamo vigili urbani“.
Però Della Dora, Tagliabracci, Mariani e Biancani esultano perché la Panoramica San Bartolo è un luogo più sicuro grazie ai loro cartelli. Crediamo di avere dimostrato che non è così.
Articolo pubblicato in: Cronaca, Cronache, il commento, Pesaro, Pesaro-Cronaca, Pesaro-Società, Provincia, Provincia-Cronaca, Provincia-Società, Società
La nuova cartellonistica del San Bartolo ignora il Codice della Strada e non tutela la sicurezza di chi cammina
di Luciano Murgia
27 luglio 2021
Foto 1: la distanza di rispetto dai ciclisti è da sempre segnalata in paesi più attenti dell’Italia alla sicurezza stradale
Come potete notare nella foto 1, scattata il 3 giugno 2016, andando da Astorga a Foncebadón, nella provincia di León, sul Cammino Francese, un cartello stradale ricorda agli automobilisti che la strada è frequentata da ciclisti e pertanto si deve prestare attenzione. Soprattutto si deve viaggiare stando a 1,50 metri di distanza dai ciclisti.
Foto 2: negli stessi paesi i ciclisti sono obbligati a rispettare chi cammina. In Italia? No
Un anno dopo, il 23 maggio, un altro esempio di educazione civica, prima ancora di educazione stradale. La foto 2 racconta che lungo il Cammino Portoghese della Costa, su una pista ciclabile “compartida“, utilizzata sia da ciclisti sia da pedoni, i ciclisti devono andare piano, al massimo a 10 km orari.
Foto 3: il cartello collocato all’inizio della Panoramica San Bartolo: meglio tardi che mai, un segnale d’attenzione alla sicurezza dei ciclisti
richiamano alla campagna nazionale “Io rispetto il ciclista“. Sarebbe meglio se ci fosse una norma che ne impone il rispetto, ma, in attesa, meglio che niente, va bene anche l’iniziativa. Peccato che non abbiano collocato cartelli che invitano i ciclisti a fare lo stesso con gli altri, siano automobilisti o pedoni.
Foto 4: la Francia invita a prestare attenzione alla propria incolumità: andate a sinistra e in fila indiana. In Italia lo dice il Codice ma chi cammina lo ignora
La foto 4 mostra un cartello all’uscita di Saint-Jean-Pied-de-Port, piccolo paese francese ai piedi dei Pirenei, dove incomincia il Cammino Francese.
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Articolo pubblicato in: Cronaca, Cronache, il commento, Pesaro, Pesaro-Cronaca, Pesaro-Società, Provincia, Provincia-Cronaca, Provincia-Società, Società