Dalla conferma di Delfino alla complessa suggestione Cinciarini: assemblaggio roster in sordina aspettando la fine del torneo preolimpico

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21 giugno 2021

PESARO – Settimana tranquilla in casa Carpegna Prosciutto, anche se magari i tifosi biancorossi preferirebbero una maggiore vivacità in Via Bertozzini, ma sappiamo che la Vuelle non ha mai brillato per la celerità sul mercato, vigendo la regola non scritta di far passare i giorni, per far scendere le pretese economiche dei giocatori.

L’unica notizia era ampiamente prevista, visto che Justin Robinson non era in cima alla lista delle preferenze di Aza Petrovic, coach di cui si aspetta un ufficialità che potrà arrivare solo dopo la fine del torneo preolimpico, anche se il motivo di tale scelta rimane misterioso, così come sarà ufficializzato solo ai primi di luglio, l’arrivo di Bruno Savignani come vice, dato che anche il coach italo brasiliano sarà impegnato in Croazia fino al 4 luglio, come vice dello stesso Petrovic.

E Savignani porterà in dote la sua conoscenza diretta della Serie A2, e non è casuale che Bruno Mascolo sia stato uno dei primi nomi accostati alla Vuelle come cambio del play, giocatore ancora impegnato con la sua Tortona nella finale promozione, e se non dovesse venire su con la sua attuale squadra, ha la possibilità di far scattare una clausola per liberarsi in caso di chiamata dal piano di sopra.

Il nome di Andrea Cinciarini è suggestivo, ma non praticabile, visto che ha ancora un anno di contratto con Milano, ad una cifra che Pesaro spenderà presumibilmente per tutti i suoi cinque italiani, e non crediamo che l’Armani voglia accollarsi 5/6 dello stipendio, più plausibile che la stessa Milano gli paghi una buonuscita, lasciandolo libero di accasarsi in un’altra squadra, situazione simile a quella vissuta la scorsa estate da Ariel Filloy, che dopo Venezia, aveva firmato per Pesaro ad un ingaggio notevolmente inferiore al precedente, (2/3 terzi in meno circa) stipendio che la Vuelle vorrebbe praticamente dimezzare per la stagione prossima, offerta che l’argentino ha cortesemente rifiutato, lasciando così libera la casella del cambio del play.

Carlos Delfino

Carlos Delfino

Ma di caselle libere in casa Carpegna Prosciutto ce ne sono ancora tantissime, visto che di fatto solo tre sono state già riempite, quelle di Tambone e Zanotti, mentre quella occupata da Drell come ala piccola titolare, stride con la possibilità di restare nella parte sinistra della classifica, ma in settimana si potrebbe riempire una quarta casella, quella occupata da Carlos Delfino, che sembra essersi ripreso quasi completamente dall’infortunio al piede dello scorso aprile.

Per il capitano, più che un discorso economico, che non sussiste, visto che accetterebbe lo stesso stipendio percepito lo scorso anno, si tratta di un discorso motivazionale, dato che essendo dell’82, come si può intuire dal suo numero di maglia, ad agosto compirà 39 anni, e sfumato l’obiettivo olimpico, dovrà trovare dentro di sé le giuste motivazioni per disputare un’ultima stagione da professionista, ed in casa Vuelle si augurano che l’argentino le trovi, e che rimanga a Pesaro, magari con un minutaggio inferiore, per non logorare un fisico provato da oltre 20 anni di basket ad alto livello, e il fatto che la Vuelle non disputerà nessuna Coppa europea, potrebbe fare pendere la bilancia verso la riconferma.

E a proposito di Coppe, Eurolega e Fiba hanno diramato la lista delle partecipanti, con l’unica incognita rappresentata da chi sarà l’italiana in Fiba Europe Cup, e sappiamo che molti giocatori sono più propensi a firmare per una squadra impegnata in campo europeo, e i motivi sono principalmente due: il primo è meramente economico, visto che gli ingaggi sono comunque un po’ più elevati, il secondo motivo è la maggiore visibilità, un concetto che magari può sembrare anacronistico di questi tempi, dove basta digitare nome e cognome su una tastiera e puoi accedere ad ore e ore di filmati.

Ma partecipare ad una Coppa è certamente più probante rispetto ad un campionato nazionale, specialmente se non è uno dei più rappresentativi, e come esempio vi possiamo fare quello di Filipovity, pescato da Repesa nella natia Ungheria, che alla sua prima esperienza italiana ha ben figurato, senza però finire nella lista dei grandi team, e così Marko, l’anno prossimo, dovrebbe trasferirsi in una squadra da Eurocup o Champions League, e se dovesse farsi notare, la prossima estate andrebbe a monetizzare l’esperienza acquisita in campo europeo.

Finezze di un mercato dove per adesso è successo poco, e che attenderà il 30 giugno per emettere i suoi primi verdetti, visto che molti contratti finiscono proprio in quella data, ma non quello di Tyler Cain, che ha tempo fino al 15 luglio per sfogliare la margherita e cogliere il petalo più ricco, che temiamo non sia quello di Pesaro, con Sassari che ha messo sul piatto una cifra importante, e che si accollerebbe anche il buyout da versare nelle casse della Vuelle, piccola consolazione, dato che la lascerebbe orfana di uno dei migliori centri del campionato.

Nei prossimi giorni, si attenderà la risposta di Delfino, che speriamo arrivi entro pochi giorni, perché di italiani validi ce ne sono sempre pochini, e se l’argentino dovesse scegliere di appendere le scarpe al chiodo, Pesaro dovrà cercare anche un’ala piccola, oltre che un play ed un lungo, sì quello stesso lungo che Repesa ha atteso invano per tutto lo scorso campionato, e che non è mai arrivato, e non crediamo che Petrovic accetterebbe di vivere la stessa situazione.

Ma a luglio, si correrà anche il rischio di dover riparlare del famoso “caso Robinson”, che non è finito in prescrizione come si sperava, attendendo le decisioni della Procura e del Coni, sempre in attesa di conoscere la posizione ufficiale della Vuelle, che non ha mai fatto uscire una riga sulla vicenda, ma a noi ci sorge un dubbio, legato ad una Fortitudo attualmente fuori dalla Champions League, ma che ottenendo due punti “postumi”, risalirebbe al decimo posto, con la possibilità di far valere il contratto firmato con la Fiba la scorsa estate, contratto non valido invece con una F al 12esimo posto.

La Fiba prenderà una decisione entro il 10 luglio, in contemporanea proprio con i giudizi di Coni e Procura Federale, e a pensare male, spesso si indovina, e non vorremmo che, chi di dovere, sappia già come andrà a finire, ricordandovi che se a Pesaro togliessero due punti, cambierebbe poco, ma se dovessero arrivare sentenze più punitive, si aprirebbero scenari a cui non vogliamo nemmeno pensare.

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