Un libro alla settimana: E Dio rise

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19 giugno 2021

OvadiaPESARO – Un cristiano chiede a un ebreo: “Perché voi ebrei rispondete a una domanda con un’altra domanda?” “Perché non dovremmo rispondere così?“.
Se si vuole ridere, c’è solo l’imbarazzo della scelta. I comici ebrei sono a disposizione. Spesso sono (anche) attori comici. Vi dicono niente questi nomi? Woody Allen, Mel Brooks, Sacha Baron Cohen, Jerry Lewis, Groucho Marx.
L’umorismo ebraico è unico, irripetibile, ironico e soprattutto autoironico, perché è troppo facile ridere degli altri, assai più difficile farlo di se stessi.
E Dio rise è – come è sottolineato nel sottotitolo – la bibbia dell’umorismo ebraico da Abramo a Woody.
L’aletta anteriore, se preferite il risvolto di copertina, è un anticipo di quanto leggeremo:
Dio si presenta alle porte del Paradiso e vede due file: una sterminata, con migliaia di uomini, e una composta da un solo uomo. Allora domanda a quelli della fila enorme: “Chi siete voi?”. “Siamo gli uomini che per tutta la vita si sono fatti comandare a bacchetta dalle mogli”. Poi si gira verso l’alta fila: “E tu cosa fai lì?”. “E che ne so?, è mia moglie che mi ha detto di mettermi qui”.
Visto che siamo in tema. A chi vuole sapere cosa direbbe a Dio se lo incontrasse, Woody Allen ha risposto così: “Oh, sarei maleducato e molto critico, gli direi: “Ma come hai potuto lasciarci questo mondo?”.
Marc-Alain Ouaknin, l’autore del libro E Dio rise, rabbino e filosofo, figlio del Gran Rabbino Jacques, dirige il Centro de recherches et d’études juves Aleph (centro di studi ebraici) a Parigi ed insegna letteratura nell’Università Bar-Ilan di Tel Aviv. La sua Bible de l’humour juif (Bibbia dell’umorismo ebraico), che è alla base di E dio rise, è la più documentata e completa raccolta sull’umorismo ebraico.
La presentazione è di Moni Ovadia, che non ha bisogno di alcuna presentazione. Chi ha avuto il piacere di assistere ai suoi spettacoli ha potuto apprezzare la straordinaria cultura. Nato in Bulgaria, ma cresciuto a Milano, di famiglia sefardita, Ovadia è uno dei più straordinari conoscitori della cultura yiddish.
Il comico ebreo – scrive Ovadia – viene da una tradizione radicata nella cultura ebraica orientale, quella del badkhen, il buffone delle corti rabbiche, grande sbeffeggiatore e dissacratore molto ambito nelle feste rituali e ai matrimoni, dove lanciava suoi strali contro sposi, parenti, amici, rabbini, profeti, patriarchi, non si fermava nemmeno davanti all’Onnipotente…
Molti intellettuali, scrittori e pensatori hanno mostrato grande interesse nelle forme dell’umorismo e del comico, per esempio il prodigioso Umberto Eco. In fondo, il momento culmine de Il nome della rosa  verte sul conflitto fra la demonizzazione del riso e la sua difesa come forma di celebrazione filosofica della vita. Eco mi onorava della sua amicizia e ho trascorso con lui serate memorabili  in cui ci scambiavamo fiumi di witz yiddish e barzellette di ogni sorta. Lui era un vulcano in eruzione, ne conosceva migliaia. In questo volume, il lettore che ama il genere, e ne capisce il valore, troverà un repertorio composito e ricco della storiella yiddish ed ebraica declinato in tutte le sue varianti.
Oltre al valore intrinseco dei folgoranti raccontini umoristici, chi acquisterà e/o regalerà il libro – lo consiglio caldamente – si troverà accompagnato nel suo viaggio rivelatore da un compagno di strada di grande prestigio: Marc-Alain Ouaknin è un rabbino, un commentatore delle scritture, un brillante divulgatore ed ermeneuta di vaglia, che mette in relazione umorismo e pensiero ebraico mostrandone una reciproca attrazione fatale…
Buona lettura, quindi… e buona rilettura!
Vi proponiamo alcuni raccontini.
“Ti capita mai di parlare con tua moglie mentre fai l’amore?”, domanda Moshe a Samuel.
“Solo se mi telefona in quel momento!”.
***
Quando ero piccolo miei genitori hanno cambiato casa  una decina di volte. Ma io sono sempre riuscito a trovarli. (Woody Allen)
***
Ho dodici anni. Vado alla sinagoga. Chiedo al rabbino qual è il significato della vita. Lui mi dice qual è il significato della vita, ma me lo dice in ebraico. Io non capisco l’ebraico. Lui chiede seicento dollari per darmi lezioni di ebraico. (Woody Allen)
***
Sarah e Jacob festeggiano i quarant’anni di convivenza. “Beh, dopo tanto tempo – suggerisce lei – potremmo anche pensare di sposarci. Che ne pensi?”
“Ma ci hai visti, Sarah? –  obietta lui -. Chi vuoi che ci prenda?”.
***
Un uomo in stato di grande angoscia si rivolge al rabbino per un consiglio.
“Rabbi, da quando siamo sposati, mia moglie mette al mondo un figlio all’anno, è un disastro! Ne abbiamo dodici e non riesco più a sfamare tutta la famiglia. Cosa devo fare?”.
Il rabbino riflette un istante e poi, in tono serafico: “Niente. Non devi fare proprio niente!”.
E Dio rise, di Marc-Alain Ouaknin (Libreria pienogiorno)

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