Ex Manicomio San Benedetto inserito tra i beni a cui destinare le risorse statali ed europee che arriveranno alla Regione.

di 

20 aprile 2021

PESARO – Un risultato concreto per la tutta la città, un nuovo passo avanti per tutelare, dopo tanti anni, un luogo unico che occupa un posto speciale nella memoria e nel cuore dei pesaresi ottenuto grazie al coinvolgimento di tutto il Consiglio Regionale.

Grazie alla mia proposta, portata avanti nelle ultime settimane, oggi è stato discusso un emendamento congiunto da parte di tutta la prima Commissione, che è stato approvato dal Consiglio.

Con questo emendamento abbiamo inserito l’ex manicomio di Pesaro tra gli edifici scelti dalla Regione per progetti di recupero e rigenerazione urbana in chiave culturale. Questo è molto importante in quanto preparare la strada ad altre possibilità per il recupero del bene.

Per capire l’importanza del San Benedetto, e perché quella culturale sia la destinazione più naturale, basti pensare che il complesso, di proprietà di ASUR, quindi della Regione, è di 17 mila mq, comprende elementi la cui storia risale al ‘500, al ‘600 e all’800 e si trova in pieno centro e inserita tra la Biblioteca San Giovanni, gli Orti Giuli e Porta Rimini, ovvero uno dei più importanti contenitori culturali della città e gli ultimi elementi sopravvissuti all’interno delle mura urbane.

Ad oggi, per tentare la riqualificazione di questo luogo, il Comune di Pesaro ha fatto bene a presentare il recupero dell’edificio al bando nazionale per la qualità dell’abitare, perché è una strada che va tentata, e sono contento che la Regione abbia dato il suo supporto, ma non potevamo pensare di avere solo una strategia per recuperare un bene così importante e così grande, per il quale ritengo necessario provare a percorrere tutte le strade possibili.

Infatti, vista la priorità che il recupero di un complesso così grande e importante deve avere per la Regione che è proprietaria,  e visto che il bando per la qualità dell’abitare potrebbe non garantire le risorse sufficienti al suo recupero, è fondamentale pensare a dei percorsi di finanziamento integrativi.

3Il voto in Consiglio, per l’inserimento tra i beni da recuperare a fini culturali, serve proprio ad avviare la ricerca di nuovi canali di finanziamento, visto che l’inserimento definitivo nel Piano triennale della Cultura prevederà che ogni qualvolta si presenterà la possibilità di trovare risorse per recuperare degli spazi in chiave culturale, la Regione dovrà tenere in considerazione il San Benedetto tra le priorità.

Si tratta quindi di un grande risultato per la città perché amplia notevolmente le possibilità di recupero di un complesso così importante per Pesaro e le Marche. Questo emendamento si aggiunge ai tanti altri che ho proposto, e che sono stati approvati già in Commissione, per sostenere il sistema culturale del pesarese e del resto della regione, frutto anche di un confronto con le Amministrazioni e gli attori culturali del territorio.

Tra questi ad esempio: il riconoscimento del Centro Arti Visive Pescheria tra i “Centri del Contemporaneo”; l’inserimento di criteri di premialità, nelle misure di sostegno regionale, per gli Enti e Istituti riconosciuti dal MiBaC come l’Ente Olivieri e la Fondazione Rossini; il sostegno all’evento espositivo e al convegno internazionale che il Museo di San Pietroburgo, la Galleria Nazionale di Urbino e il Comune di Pesaro stanno organizzando sulle ceramiche; il riconoscimento di Pesaro come soggetto capofila per le celebrazioni dei cento anni dalla nascita di Renata Tebaldi; l’inserimento dei musei legati alla cultura motoristica tra gli interventi di promozione del sistema museale regionale. Infine l’inserimento di Pesaro tra gli interventi di valorizzazione delle città creative UNESCO, che la giunta aveva dimenticato, menzionando solo Fabriano, che mette Pesaro al centro di una programmazione di iniziative volte alla valorizzazione della musica.

Ho presentato anche emendamenti di carattere più regionale quali: il sostegno a iniziative e rassegne di cinema all’aperto, il sostegno alla digitalizzazione del patrimonio storico, culturale e archivistico degli Enti Locali e Istituti Culturali; la valorizzazione dell’utilizzo del gioco come strumento didattico educativo da inserire tra le offerte laboratoriali dei musei del territorio; e il sostegno, tra gli interventi di recupero degli spazi culturali, all’abbattimento delle barriere architettoniche. Ed ho sostenuto l’inserimento del sostegno ai dieci anni del Festival Pop Sofia.

 

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>