16 aprile 2021
PESARO – Camminare fa bene, sempre. Fra i tanti benefici del camminare, anche quello di incontrare un amico che non vedevo da tempo e di imparare che ha scritto un libro, un’uscita imminente. La mattina di domenica 28 marzo, camminando ai piedi del colle San Bartolo, ho incontrato Lucio Zanca. Dopo i saluti, Lucio ha raccontato di aver scritto un libro, che nei fatti è un manuale che potrebbe aiutare a risolvere i problemi, a cancellare i dubbi di chi vuole decidere il proprio futuro, non subirlo.
Ascoltando le parole, ricche di ottimismo, anzi di entusiasmo, ho pensato che la vita di Lucio è da cittadino americano. In Italia, quasi sempre uno incomincia un lavoro che porta avanti tutta la vita. Negli Stati Uniti, si cambiano lavoro, città, orizzonti. Lucio lo ha fatto. Per quei pochi che, a Pesaro e nelle Marche, non lo conoscessero, Lucio ha ribaltato il suo orizzonte. Dalla panchina di allenatore del settore giovanile della Victoria Libertas e dalla scrivania di direttore generale (Scavolini Basket, Virtus Bologna, Premiata Montegranaro e EA7 Armani Milano), è passato dal mondo dello sport, segnatamente dal basket, a quello dell’Università. Un cambiamento che, visto da fuori, sembra epocale. Come è riuscito a realizzare quella che, vista da fuori, sembra un’impresa?
“Beh, in effetti, visto da fuori può sembrare un cambiamento epocale. In realtà, dopo oltre 20 anni di sport professionistico, ad un certo punto sentivo forte il bisogno di fare un progetto professionale tutto mio. Mi sono preso del tempo per capire se questa sensazione fosse legata al momento o fosse qualcosa di più profondo e, dopo un periodo di riflessione, ho avuto la certezza che dovevo prendere una nuova strada.
“Ho lasciato una posizione invidiabile e sicura per andare a ri-affrontare la “giungla del mondo del lavoro” ripartendo più o meno da zero.
“È stato molto impegnativo perché tutto quello che avevo in mano era molto valido, ma per il mondo dello sport. Nella nuova direzione era tutto da fare, verificare e soprattutto concretizzare. Ho dovuto agire con lucidità, metodo, strategia, logica, concentrandomi a studiare in modo approfondito tutte le competenze che mi servivano per essere adeguato al nuovo settore che avevi scelto: lo sviluppo delle risorse umane.
“Ho aperto delle attività che sono andate subito abbastanza bene e questo mi ha dato una grande iniezione di fiducia. Poi, piano piano, ho aggiustato il tiro e ristretto il campo agli argomenti che mi appassionano di più, e uno di questi è aiutare i giovani a progettare la propria strada e prepararsi alla stagione delle scelte.
“Oggi sono ritenuto un esperto in questo campo e la mia missione personale è di contribuire al dialogo tra i giovani e mondo del lavoro, due realtà che si conoscono pochissimo pur avendo grande bisogno una dell’altra.
“Però, se devo essere sincero fino in fondo, io non sento di aver fatto un cambiamento epocale… anzi…penso che il mio percorso sia stato una evoluzione naturale. Tante volte si rimane ancorati ad una professione per paura di guardare avanti o rimettersi in gioco. Io ho avuto la fortuna di fare una bellissima carriera e guadagnato bene. Questo mi ha aiutato, non posso negarlo, ma in ogni caso non potevo permettermi di fallire nella scelta. Mi sono fatto un gran mazzo e mi sono anche laureato in Scienze della comunicazione per avere i mezzi adeguati per raggiungere i risultati che mi ero prefissato. La differenza l’hanno fatta le competenze, questo è il vero segreto! La motivazione senza competenze solide non porta da nessuna parte. Oggi posso parlare di come si progetta una strada professionale, di comunicazione, di mentoring (metodologia di formazione), di team working (lavoro di gruppo, di squadra) e insegnare perché tratto di sono cose che ho fatto ottenendo dei risultati. E quindi sono credibile“.
Mi ha colpito molto una frase che Lucio ha detto quando ci siamo incontrati camminando. “Noi adulti abbiamo difficoltà a capire il loro linguaggio, ma il mondo dei giovani è una ricchezza incredibile”. Come riesce nell’intento?
“È una realtà. I giovani nati intorno al 2000 sono un essere umano nuovo con valori, modelli di pensiero, dinamiche relazionali e bisogni completamente diversi da quelli nati prima. Ci sono state evoluzioni tecnologiche che ci hanno costretti ad modificare il nostro modo di vivere per essere adeguati ai nuovi scenari. Loro invece sono la contemporaneità perché l’hanno assimilata per osmosi, e questo è un grande punto a loro favore.
“In tutti questi anni ho incontrato migliaia di giovani, ho lavorato con loro e per loro, e li ho studiati con la curiosità di capirli davvero. Ho scoperto un mondo fantastico e la bella notizia è che siamo circondati da giovani molto interessanti, ma che non riusciamo a valorizzarli perché non li conosciamo, non sappiamo come vanno presi, coinvolti e fatti crescere. Non si possono usare sistemi che hanno funzionato fino agli anni ’90, con loro non possono funzionare.
“Sento sempre giudizi negativi e generici sui “giovani”, ma di quali giovani stiamo parlando? Io ho constatato in tutti questi anni che gli “svogliati”, per esempio, sono la stessa percentuale di quando io ero giovane. Il punto è che questi ragazzi hanno un approccio alla realtà diverso dai nostri modelli e bisogna studiarli per capirli. Ci sono tanti giovani che hanno dentro una forza dirompente che aspetta solo di essere liberata“.
Lucio è impegnato in progetti speciali che aiutano i giovani a trovare lavoro. Il suo libro fa parte di questi progetti speciali, ed è dedicato soprattutto ai giovani o può essere utile anche agli adulti perché imparino a confrontarsi con i giovani?
“Il 50 per 100 del mio tempo è ormai dedicato a questo ambito professionale ed è destinato ad aumentare perché mi piace moltissimo. E’ davvero una missione. Il libro è il coronamento di un percorso che mette insieme le mie esperienze più forti, sport e viaggi studio in Namibia, con tutto quello che ho sperimentato nelle attività con i giovani. Dal 2013 quando ho iniziato il primo progetto con un corso sperimentale al Liceo Scientifico di Pesaro, fino all’Università di Bologna Campus di Rimini dove insegno dal 2015 in progetti speciali di Job placement (inserimento lavorativo), oltre a saltuarie collaborazioni con l’Università di Urbino e la consulenza ad ITS Smart. Il libro propone le linee essenziali del metodo SpoilerBox creato, sperimentato, migliorato in tutti questi anni di affiancamento ai giovani in un momento importante come è il momento dell’ingresso nel mondo del lavoro. Un manuale con delle “istruzioni” per capire come si affronta con sicurezza la giungla del mondo del lavoro. Un manuale effervescente, visuale, contemporaneo e suggestivo perché contiene anche dei racconti del wild (selvaggio), dove spiego le qualità che utilizzano i boscimani e gli animali per vivere in un ambiente complesso come il wild africano. Un ambiente dove c’è tanto da imparare per prepararsi alla giungla“.
Cosa è il metodo SpoilerBox menzionato nella prima di copertina?
“Il nome è inventato. Un giorno una mia collaboratrice mi ha detto i giovani devono saper “spoilerare il futuro”. Per loro un concerto chiarissimo. Spoiler è un giovane che gioca d’anticipo per sapere il prima possibile come si progetta la propria strada, mentre Box è la scatola che contiene tutto quello che un giovane ha accumulato lungo il percorso di vita e di studi: competenze, abilità, risorse, esperienze, contatti e tanto altro. Il metodo SpoilerBox aiuta a fare ordine tra quello che un giovane ha e quello che c’è a disposizione nella giungla. Un insieme di passaggi sistemici e organizzati utili a creare un filo conduttore tra quello che si vuole fare, o si è nelle condizioni di fare, e quello che concretamente si può realizzare. Nessuna ricetta dei miracoli ma stimoli, strategie, linee guida e idee che aiutino il giovane a capire la giungla del mondo del lavoro e progettare con le proprie mani il proprio futuro”.
Welcome to the Jungle è nelle librerie dal 15 aprile. Chi sta pensando al proprio futuro potrà scoprire come affrontare con sicurezza il mondo del lavoro.
La prefazione è di Marco Morelli, da tempo al vertice di importanti istituzioni finanziarie, professore alla Luiss di Roma e fondatore e vicepresidente della Fondazione Don Gino Rigoldi, attiva nell’assistenza ai giovani.
“Questo libro offre a chi sta per entrare in questo mondo una chiave di lettura essenziale, facile ma allo stesso tempo completa, per progettare il proprio percorso. Il messaggio è: siate “spoiler” di voi stessi, anticipate e preparate i passaggi chiave, e allo stesso tempo siate pronti a costruire e arricchire progressivamente una “scatola” degli attrezzi personalizzata che vi servirà per affrontare la “giungla”.
L’introduzione di Lucio Zanca è coinvolgente, fin dal racconto della sua prima lezione agli studenti del Campus di Rimini dell’Università di Bologna, “quando tutti i ragazzi erano fuori dall’aula ad aspettarmi, in Piazzetta Teatini, e mi hanno costretto a continuare all’aperto la lezione“. Diversi e accattivanti i messaggi: “Quando conosci te stesso, puoi affrontare anche ciò che non conosci“. “Se il talento non s’impegna, l’impegno batte il talento“, una lezione proveniente dal primo mondo di Lucio, quello dello sport. “Tu e solo tu puoi scrivere i tuoi progetti”. E una bella citazione di Bob Dylan: “Being young means keeping open the door of hope, even when the sea is bad and the sky is tired of being blue”…“Essere giovani vuole dire tenere aperto l’oblò della speranza, anche quando il mare è cattivo e il cielo si è stancato di essere azzurro“.
Dal menestrello a un famoso gruppo, i Guns N’ Roses, perché il titolo, Welcome to the Jungle, è anche una delle canzoni più famose del gruppo statunitense protagonista del “rock duro” che giustamente Lucio Zanca ritiene perfetto per introdurre all’avventura nella giungla di chi cerca la strada giusta per il proprio futuro.
Il libro ha una lunga lista di brani che piacciono allo scrittore e soprattutto sono legati al tema. Si va, appunto, da Welcome to the Jungle dei Guns N’ Roses a Everyday Life dei Coldplay che apre il capitolo del Walking Through, del camminare attraverso. Si prosegue con i Queen, Don’t stop me now per il My Box, la mia scatola di cartone. Bruce Springsteen, che piace molto al professor Zanca, chiude il capitoloInto the Jungle, dentro la giungla, aperto da Jungle del gruppo britannico Electric Light Orchestra. The Boss canta High Hopes, grandi speranze. Come abbiamo letto, una ispirazione è la vita selvaggia e sono The Tokens a cantare The lion sleep tonight, il leone dorme stanotte, che inaugura il capitoloInspired from the Wildlife, ispirati dalla vita selvaggia, ma anche dalla fauna selvatica. Il quinto capitolo potrebbe essere ispirato da Mario Draghi, dal suo famoso Whatever it takes, a ogni costo. Fra le cinque canzoni scelte, A hard day’s night, la sera di una dura giornata, dei Beatles. Per il sesto capitolo è il Pit Stop, la sosta, anzi la riflessione; fra le canzoni della colonna sonora ci piace moltoMessage in the bottle, messaggio in una bottiglia, dei Police. Fermi sulla sabbia, sulla riva approda una bottiglia che contiene un foglio di carta: l’apriamo, leggiamo, riflettiamo. Infine, settimo capitolo, Hey Oh, Let’s Go, dai, andiamo, si parte. Tutte belle le sei canzoni, ma preferiamo Born to Run, Nati per correre, di Bruce Springsteen. Giusto, i giovani vogliono correre e ne hanno tutte le capacità.
Ho divorato il libro, acquistato solo stamattina. Tante le riflessioni che le parole di Lucio ispirano. Fra le tante voci, mi ha colpito molto l’invito a conoscere, a fare germogliare la curiosità: Leggi, fai domande, viaggia, esci dalle abitudini.
Per esperienza personale, sono consigli che arricchiscono la persona.
Quando Lucio scrive “Viaggia“, è significativo l’invito a non pensare solo al viaggiare esclusivo e costoso. Aggiungo: non cambierei mille chilometri a piedi, attraversando terre sconosciute, con una vacanza di un mese in un albergo di lusso.
La sensazione, dopo la lettura iniziale, è che “Benvenuti nella giungla” sia un libro per tutti coloro che vogliono aprire i loro orizzonti, non solo per i giovani che s’affacciano al mondo del lavoro.
Complimenti, professor Zanca.
Welcome to the Jungle, di Lucio Zanca (Gribaudo, 300 pagine, euro 16,90 spesi benissimo)
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