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15 aprile 2021
Nicola Baiocchi*
ANCONA – La IV Commissione Sanità e Politiche Sociali della Regione Marche ha approvato mercoledì 14 aprile la proposta di legge regionale a sostegno dei malati oncologici e delle loro famiglie, che prevede uno stanziamento certo pari a quasi 1,9 milioni di euro già nel 2021 per un totale di oltre 6,7 milioni di euro nel triennio 2021-2023.
Si tratta di un intervento dal forte valore economico, ma anche morale e psicologico che mi è sempre stato molto a cuore, anche nel ruolo di membro della IV Commissione, perché ogni malattia oncologica diventa una “malattia famigliare”, che finisce per abbattersi come uno tsunami sull’equilibrio complessivo del nucleo famigliare, all’interno del quale è sempre presente almeno una figura di riferimento che si prende stabilmente cura del malato: il cosiddetto caregiver primario.
Il centrodestra ha fortemente voluto questo provvedimento, sintesi di due proposte presentate da Fratelli d’Italia – prima firmataria Elena Leonardi – e Lega – primo firmatario Giorgio Cancellieri -, che va a colmare determinate lacune e incertezze ereditate dal passato, anche reintroducendo misure precedentemente abrogate.
La Regione, attraverso l’Asur, riconoscerà un rimborso spese sino a un massimo di 3 mila euro all’anno a tutti i soggetti che devono recarsi in strutture sanitarie pubbliche e private accreditate, anche appartenenti a un’altra Area Vasta rispetto a quella di residenza o di un’altra regione, per svolgere esami diagnostici e visite mediche specialistiche; sottoporsi a interventi di chirurgia oncologica, anche ricostruttiva e facciale, e a trattamenti di radioterapia e di chemioterapia; effettuare interventi di riabilitazione, controlli periodici, anche non programmati, compresi quelli successivi alla patologia, cure palliative e terapie del dolore.
Rientrano tra le attività riconosciute ai fini del rimborso anche le prestazioni di supporto psicologico, incluso quello al nucleo famigliare, connesse alla patologia, purché, in tal caso, vengano effettuate solo presso strutture sanitarie all’interno della regione.
I rimborsi, erogati in base al reddito (ISEE), riguarderanno tre tipologie di spesa: le spese di viaggio dal luogo di residenza o domicilio a quello di cura, effettuate con mezzi propri o di terzi, o con mezzi di trasporto pubblico, nella misura di un quinto del costo del carburante per ogni chilometro percorso; le spese di vitto e alloggio nel luogo di cura, limitatamente al periodo previsto per le prestazioni; le spese di viaggio, vitto e alloggio sostenute dall’accompagnatore, purché la sua presenza sia ritenuta necessaria dal medico di famiglia o dal medico oncologo che ha in cura il paziente. Per ciascuna tipologia di spesa, l’importo annuo massimo rimborsabile è pari a mille euro.
Potranno essere rimborsati anche i viaggi sostenuti in ambulanza esclusivamente nei casi in cui le condizioni cliniche dell’ammalato siano tali da non consentire l’utilizzo di altri mezzi di trasporto.
*Consigliere Fratelli d’Italia – Membro IV Commissione regionale Sanità e Politiche Sociali
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