Nuovi palazzi nell’area dell’ex Consorzio agrario, la Capitaneria di Porto: “Ci siamo ripetutamente espressi in senso negativo verso questo progetto”

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4 marzo 2021

Capitaneria di Porto di Pesaro

Il rendering del progetto sull'area portuale dell'ex consorzio agrario

Il rendering del progetto sull’area portuale dell’ex consorzio agrario

PESARO – L’indagine sul progetto, che prevede la demolizione del fabbricato ex Consorzio agrario e la costruzione di un complesso con prevalente destinazione residenziale (63 appartamenti sviluppati su 7 piani e unità commerciali al piano terra), è partita dalla Capitaneria di Porto che, dal mese di settembre 2020, ha ricevuto ripetute richieste di accesso in porto ed una istanza per collocare spazi di cantiere sulla banchina commerciale.

Recentemente, la società costruttrice ha presentato una richiesta di variante, volta alla totale destinazione del complesso edilizio ad uso residenziale, mediante la realizzazione di 86 appartamenti. 

Tra i compiti affidati alla Capitaneria di Porto – Guardia Costiera rientrano anche quelli di polizia marittima, finalizzati alla tutela dei beni destinati o vincolati ai pubblici usi del mare e, più in generale, degli interessi marittimi e portuali.

Per tale ragione ed al fine di vigilare sul corretto svolgimento delle attività portuali, la Capitaneria di Porto ha effettuato le ordinarie verifiche di competenza.

Preme evidenziare che il Piano Regolatore Portuale del Porto di Pesaro era stato oggetto di concertazione tra la Capitaneria di Porto – all’epoca competente – il Comune di Pesaro e la Camera di Commercio di Pesaro e Urbino, nel corso di un iter iniziato sul finire degli anni ’90, cristallizzatosi poi in un Piano approvato con delibera n.139/2003 del Consiglio Comunale di Pesaro e decreto del Comandante del Porto n. 04/2004.

In tale contesto, la definizione delle aree portuali era stata concordata tra Autorità Marittima e Comunale; in merito all’area dell’ex Consorzio agrario   era stata prevista una struttura asservita alla portualità nella sua destinazione (servizi connessi con le attività marittime).

Le indagini avviate hanno ad oggetto le norme applicabili e gli usi consentiti in un’area ricompresa nell’ambito portuale e non le procedure adottate per il rilascio del titolo edilizio.

Preme nondimeno precisare:

Il procedimento di rilascio del permesso di costruire de quo si è concluso nel 2018, a seguito di un complesso iter istruttorio avviato nel 2013 che aveva registrato numerose Conferenze di servizi, provvedimenti di diniego del Comune ed una nuova Conferenza di servizi, conclusa nel marzo 2018 con il rilascio da parte del Comune del Permesso di costruire n. 96 del 30 aprile 2018. 

Nell’ambito dell’articolato e lungo iter istruttorio, la Capitaneria di Porto – unitamente ed in linea con l’Autorità di Sistema Portuale, in qualità di Ente Gestore del porto di Pesaro – si è ripetutamente espressa in senso negativo al progetto, evidenziando l’interferenza con le funzioni portuali, con sicuri riflessi negativi sulla salute e sicurezza pubblica.

Il progetto mina inoltre la funzionalità e la classe del porto, attualmente riconosciuto di interesse nazionale ed internazionale, con potenziale depauperamento delle conseguenti attività.  

Dalle indagini svolte si è giunti all’informativa alla Procura della Repubblica di Pesaro, volta ad evidenziare le criticità in relazione alla possibile incompatibilità del complesso edilizio con la destinazione portuale dell’area in questione.

 Il Comune è stato individuato come parte lesa.

La Procura ha disposto ulteriori indagini, all’esito delle quali ha avanzato richiesta al Giudice delle Indagini Preliminari di procedere con Incidente Probatorio.

In tal modo è stato ottenuto un tavolo di discussione imparziale e condiviso, dove le scelte effettuate saranno vagliate sul piano della loro compatibilità con gli strumenti urbanistici vigenti, strumenti che servono a tutelare al meglio le variegate esigenze della collettività.

 Il GIP ha accolto la richiesta ed il prossimo 12 marzo si svolgerà l’udienza con assegnazione degli incarichi ai periti. Con il provvedimento del Tribunale di Pesaro i dubbi emersi troveranno una risposta.

 

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