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27 febbraio 2021
Mister Pressing
Il peggio: l’omicidio di Kashoggi ordinato dal principe del nuovo Rinascimento. Che una piccola rubrica di un piccolo quotidiano di informazione in rete abbia dato la notizia ignorata dai cosiddetti grandi giornali è una medaglia al valore in cui crediamo da sempre, ma anche una pessima immagine del giornalismo italiano, autoreferenziale,sempre pronto, come la vecchia piccola borghesia, cantava il grande poeta Claudio Lolli – a pestare la mani a chi arranca dentro a una fossa E sempre pronta a leccar le ossa al più ricco ed ai suoi cani. Il 30 gennaio, esprimendo disgusto nei confronti di un politico italiano, il senatore Matteo Renzi, “onorato” di essere a Ryad ospite di Mohammed bin Salman, il principe ereditario dell’Arabia Saudita, ritenuto mandante dell’omicidio del giornalista Jamal Kashoggi, anticipavamo, grazie a una lettura della stampa internazionale, che presto gli Stati Uniti d’America avrebbero resa pubblica una nota segreta della CIA sul protagonista – disse Renzi – del “nuovo Rinascimento”. Avril Haines, nuova direttrice della CIA, ha mantenuto l’impegno, ma i grandi giornali sono stati capaci di ignorare le parole di Renzi, prima nelle edizioni online, poi in quelle cartacee. La Repubblica, un baluardo dell’informazione italiana, ha aperto con la notizia sulla accuse a MbS, ma non ha menzionato Renzi nella sua prima pagina, limitandosi a un “francobollo” a pagina 19: “Ora Renzi spieghi i rapporti con Riad“, è il titolo sull’attacco di Cinquestelle e Verdi. Non fossero intervenuti, La Repubblica avrebbe ignorato le parole di Renzi, che però ha acquisito grandi meriti nelle stanze che contano del quotidiano: ha fatto cadere il governo Conte, come nelle aspettative mai nascoste del l’editore e del direttore.
Non fa meglio il Corriere della Sera, che per giorni ha ignorato la notizia: alle frasi di Renzi un altro “francobollo” di taglio basso che più basso non si può a pagina 17.
Domanda: in tutta onestà, se al posto di Renzi ci fosse stato Salvini, oppure Di Maio, gli avrebbero riservato la stessa (dis)attenzione?
Questa è la (dis)informazione in Italia.
Il peggio: L’acqua di Draghi. Il presidente del Consiglio che beve acqua mentre legge il suo discorso. I giornaloni l’hanno raccontato con parole degne di Omero e Tolstoi, ma anche Hemingway, e forse Dante…
Il peggio: Rossano Zasso che cita Dante ma era… Topolino. No, per favore, Dante no. Dante lo ha azzerato un leghista. “Chi si ferma è perduto, mille anni ogni minuto” (Dante), ha scritto nella pagina Facebook. Ma era Topolino. Signori, Zasso è stato appena nominato sottosegretario alla pubblica istruzione.
Il peggio: Draghi copia Giavazzi. Sì, nel suo intervento in Parlamento il presidente del Consiglio ha letto il suo programma, copiando, senza citarlo, un articolo del professor Giavazzi. Pensate se al posto di Draghi ci fossero stato Giuseppe Conte o Lucia Azzolina.
Il peggio: La Repubblica del senso unico. Massimo Arcangeli, illustre linguista, accusò Lucia Azzolina, fresca di nomina al dicastero alla Pubblica Istruzione, di plagio in una tesi di abilitazione del 2009. In precedenza Arcangeli aveva accusato Azzolina, di essere impreparata. A La Repubblica s’erano aggiunti altri organi d’informazione e il solito Salvini, respinto al mittente da Azzolina: “Salvini non ha mai studiato in vita sua, sarebbe strano capisse“. Però La Repubblica e gli altri giornaloni hanno ignorato il passaggio Giavazzi-Draghi. Ah caro Claudio Lolli…
Il peggio: Lucia Borgonzoni, sottosegretaria alla Cultura. Dice: ma lei è ossessionato dai leghisti. No, assolutamente no. Sono i leghisti ossessionati da se stessi. Dunque, Lucia Borgonzoni, ex candidata – per fortuna sconfitta – alla guida di Emilia Romagna, affermava che la sua regione confina con Trentino e Umbria. Pazienza, la geografia è un opzione dimenticata in Italia, ma nominare sottosegretario alla Cultura una che ha dichiarato “Non leggo un libro da tre anni” ci sembra davvero troppo. Draghi e Mattarella non leggono le storie di ministri e sottosegretari?
Il peggio: Di Maio. “Il Movimento ora è su una linea moderata, atlantista, saldamente all’interno dell’Ue“, ha dichiarato, fra l’altro, in una lunghissima intervista a La Repubblica. E che volete che sia un uomo di Berlusconi alla giustizia e un altro all’editoria. Rappresentano ciò che ha agognato sempre l’elettorato a 5 Stelle? Siamo troppo cattivi con Di Maio? È lui che è cattivo con chi ha votato M5S non certo per un governo che unisce il peggio di questo paese. E Di Maio è ministro per la terza volta consecutiva.
Il peggio: Beppe Grillo e l’etica. Nanni Moretti sollecitava: “D’Alema dicci qualcosa di sinistra“. Più modestamente ci permettiamo di chiedere a Grillo se ha qualcosa da dire sull’etica.
Il peggio: Draghi conferma le misure di Conte, tutti zitti. Dunque quell’incapace di Conte non era poi così incapace. Ma dove si nasconde quel professorone, fenomeno mediatico che l’Italia è (era) una dittatura?
Il peggio: Draghi tace, ma ha i ventriloqui. Ha parlato una sola volta, ma al suo posto parlano tutti i giornalisti italiani, che devono avere rubato la parola chiave per accedere al cervello di SuperMario e fare sfoggio dell’uso perfetto del lecca lecca.
Il meglio: “Non potevo restare in maggioranza con Berlusconi“. Parole di Bianca Laura Granato, senatrice di M5S. Una bella coerenza, per lei che, mentre altri ricorrono a Topolino, ha citato Adelchi di Manzoni per esprimere il proprio No al governo Draghi: “Dividon i servi, dividon gli armenti, si posano insieme sui campi cruenti di un volgo disperso che nome non ha“. Aggiunge la senatrice calabrese: “Oggi destra e sinistra si spartiscono tutto attorno a Draghi a spese del popolo italiano. I partiti al governo non hanno nulla in comune se non l’interesse per i fondi europei“. Massimo rispetto per lei, assai meno per chi vorrebbe espellerla da un movimento nato con le idee di Bianca Laura Granato.
Il peggio: gli insulti sessisti a Giorgia Meloni e Funiciello. Una vergogna. Poco da aggiungere, però… c’è sempre un però. Tutti, da destra e da sinistra, sono insorti contro il professor Gozzini, autore di frasi ignobili contro la responsabile di Fratelli d’Italia. Però Mario Draghi ha nominato suo capo di gabinetto Antonio Funiciello, una vita nel PD, autore di una frase non meno vergognosa nei confronti di Chiara Appendino, sindaco di Torino: “Appendino è bocconiana, come Sara Tommasi“. Sara Tommasi, laurea alla Bocconi, è stata coinvolta nel caso Ruby-Berlusconi. Gozzini è stato sospeso per tre mesi senza stipendio dalla cattedra nell’università di Siena, Funiciello è a Palazzo Chigi. Ma tutto questo Draghi lo sa?
Il peggio: Zingaretti e D’Urso. Da Greta a Barbara, Zingaretti non ne azzecca una. Ma se dedicare l’elezione all’ambientalista svedese era da paraculi, visto che il giorno dopo andava a rendere omaggio al cantiere del Tav che sta distruggendo una valle, rendere omaggio a Barbara D’Urso per “avere i portato la voce della politica alle persone. Ce n’è bisogno!”, sembra più da Agatino Catarella che da Zingaretti-Montalbano.
Il peggio: Draghi senza un sottosegretario allo Sport. Viste le scelte precedenti, potrebbe puntare su Adriano Galliani. Come si dice, tanto al peggio non c’è mai fine.
Il meglio: donati e Tamberi. Dopo l’assoluzione del suo pupillo Alex Schwazer “per non avere commesso il fatto”, il professor Sandro Donati ha mostrato tutto il Sio valore umano scagliandosi contro i “codardi da tastiera” che hanno sommerso insulti Tamberi. Il grande atleta dorico fu impulsivo e sprovveduto quando urlò “Schwazer vergogna d’Italia”. Lo dissero anche noti giornalisti. Tamberi sbagliò a condannare prima ancora del processo. Poi ha mostrato rincrescimenti, tanto da accogliere la sentenza d’assoluzione con “se l’hanno incastrato è una vergogna“. Donati ha invocato, riporta la gazzetta.it: “Adesso basta, gli insulti a Gianmarco Tamberi sono assurdi. Smettiamola. Lui è un campione vero, pulito, prezioso per tutta l’atletica. Non ha senso parlare di una frase pronunciata quando il contesto era assolutamente diverso, e di certo non si era a conoscenza di tutte le cose che poi sono emerse nelle indagine per poi entrare nell’ordinanza del Gip di Bolzano“.
Il meglio: Marcus Rashford. Nella rubrica del 6 novembre 2020 scrivemmo: Il Meglio: Marcus Rashford, attaccante del Manchester United. Il giovane inglese, 23 anni, smentisce la cattiva fama dei calciatori, attenti solo ai social e all’esibizione del lusso in cui un sistema malato – e non c’era bisogno della pandemia di Covid-19 per averne la prova – li ha portati a guadagnare in un giorno quanto un medico che salva le nostre vite guadagna in un anno. Marcus Rashford da tempo si batte per i buoni pasto a favore dei bambini di famiglie disagiate. Sono più di un milione i bambini che senza l’intervento di Marcus soffrirebbero la fame, che lui ha conosciuto. “Da bambino, talvolta potevo mangiare solo uno yogurt” ha raccontato. Per farlo non ha esitato a schierarsi contro il primo ministro, Boris Johnson, che ha dovuto fare marcia indietro sulla decisione del suo governo di non estendere questo diritto fino a Pasqua 2012. E concludemmo: Grazie, Marcus, sei un meraviglioso esempio contro l’egoismo del genere umano.
Mesi dopo, la Regina Elisabetta lo ha insignito del rango di “Membro dell’ordine dell’Impero britannico” , la rivista Time gli ha dedicato la copertina dell’ultima edizione e Lewis Hamilton, sette volte campione del mondo, ha dichiarato: “In un anno che ha messo in luce la forza che possiamo avere se lavoriamo per un obiettivo comune è stato una forza ispiratrice che ha unito il Regno Unito nell’impegno ad accertarsi che nessun bambino rimanesse affamato“. Nel nostro piccolo, siamo contenti di avere anticipato la grandezza di Marcus.
Il peggio: il Covid-19 non c’è più, il vero vaccino è la stupidità. Lo ha anticipato la pagina Twitter dell’Ansa, raccontando la folla di tifosi interisti e milanisti, la maggior parte senza mascherina, accorsi a San Siro prima del derby di domenica scorsa. Mentre medici ed esperti lanciano appelli a non abbassare la guardia, a rispettare le regole perché le terapie intensive sono piene, i tifosi dimostrano che il Coronavirus è sparito. È bastato ricorrere al vaccino della stupidità.
Il peggio: le cronache sui tifosi rossonerazzurri. La manifestazione – al di là delle normative anti covid non rispettate – non ha creato problemi, con i tifosi che per ore hanno cantato cori. Senza parole.
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