25 febbraio 2021
PESARO – Con i tre anticipi di sabato sera, il campionato italiano di basket si appresta a vivere le ultime undici giornate di regular season, cammino che designerà le otto partecipanti ai playoff e la squadra che scenderà in serie A2, anche se poi il discorso retrocessione, potrebbe essere ribaltato dall’imminente riforma del campionato, quella dove non conterà solo il titolo sportivo, ma anche la salute economica delle società.
L’unica squadra che godrà di un’altra settimana di pausa, sarà proprio la Vuelle, che avrebbe dovuto giocare domenica contro Roma, ma con l’esclusione della squadra della Capitale, i ragazzi di coach Repesa avranno altri sette giorni per affinare le armi in vista della trasferta di Cremona, in programma domenica 7 marzo alle 18, e per ricaricare le batterie in vista di un campionato che riserverà ancora parecchie sorprese.
In queste tre settimane, Milano ha festeggiato la vittoria in Coppa Italia ed è salita al terzo posto in Eurolega, confermandosi la squadra da battere, almeno nel Bel Paese, mentre in Europa dovrà vedersela con altre quattro-cinque formazioni, attrezzate come l’Armani e intenzionate ad alzare il trofeo più prestigioso del Vecchio Continente, e per provarci fino in fondo ha aggiunto al proprio roster Jeremy Evans, decimo straniero sotto contratto, che giocherà comunque solo in Eurolega, avendo l’Armani già raggiunto il numero massimo di tesseramenti in campo italiano.
Ci sono stati anche gli impegni della Nazionale, troppo sperimentale per essere giudicata, ma dove coach Sacchetti ha fatto debuttare gioiellini come Matteo Spagnolo e Gabriele Procida, che saranno la base portante della Nazionale futura, e dove ha giocato qualche minuto anche il buon Simone Zanotti, uno dei tre giocatori della Vuelle impegnati nelle Nazionali, con Filipovity che si è qualificato agli Europei con la sua Ungheria, stesso risultato raggiunto dall’Estonia di Henri Drell.
Qualche squadra ha approfittato della lunga pausa per sistemare il proprio roster, con Reggio Emilia che ha aggiunto Henri Sims e Brynton Lemar, tagliando Josh Bostic, ingaggiato poi da Brindisi per sopperire all’infortunio di Harrison, mentre Cremona si è rinforzata con l’arrivo di Jaylen Barford, l’anno scorso a Pesaro, e Varese ha tagliato il lettone Jakovics
Tutto fermo invece in casa Carpegna Prosciutto, tranquillizzata dal sesto posto in classifica e dalla crescita di Henri Drell, con il mercato dei lunghi italiani che offre poco o niente, e con l’intenzione di aggiungere magari uno straniero di scorta, se si dovesse arrivare ai playoff, traguardo alla portata dei ragazzi di coach Repesa, anche se la priorità rimane la conquista della salvezza, con qualche giornata d’anticipo.
Per approdare ai playoff, serviranno altre cinque vittorie, sei per evitare di arrivare ottavi, e sfidare la capolista Milano, compito tutt’altro che agevole, visto che la Vuelle giocherà in casa solo quattro delle dieci partite rimanenti, e tre di esse, saranno contro la Virtus, Brindisi e Milano, ovvero tre formazioni che la precedono in classifica, mentre le sei trasferte saranno tutte contro squadre della sua stessa fascia, ma tutte intenzionate a raggiungere i playoff.
Ma la Carpegna Prosciutto non è sesta per caso, ci è arrivata con merito, vincendo 9 delle 18 partite disputate, mostrando una pallacanestro essenziale, a tratti anche spettacolare, dove tutti hanno il loro ruolo specifico, sia in attacco che in fase difensiva, e visto che Pesaro rimarrà ferma ai box nel weekend, ne approfittiamo per dare i voti a tutti i protagonisti di questi primi due terzi della stagione:
HENRI DRELL: (16 partite, 5.6 punti, 1,9 rimbalzi, 27 % da 3) Fino a Natale, è sempre stato in odore di taglio, visto che il suo rendimento non si avvicinava minimamente a quello di uno straniero, ed era anzi simile a quello di un italiano di basso livello, poi, con l’avvento del nuovo anno, qualcosa deve essere cambiato nella testa del 21enne estone, che finalmente sembra più partecipe a livello emotivo, perché a livello tecnico, stiamo parlando comunque di un ala piccola dalle grandi potenzialità, almeno in attacco, mentre in difesa serviranno tutti gli urlacci del suo coach per svegliarlo, ed evitare di commettere tutte quelle “cazzate”, che non riesce a togliere dal suo bagaglio tecnico, dalla sua crescita, passeranno molte delle chances per la Vuelle di approdare ai playoff. VOTO 5.5
FRANTZ MASSENAT: (9 partite, 12.1 punti, 4% da 3, 94% ai liberi) Fino all’infortunio occorsogli a Brindisi, era stato il metronomo della Vuelle, quel giocatore magari poco appariscente, ma su cui poter sempre contare, sia a livello offensivo, con quelle fiammate che arrivavano anche nei momenti topici, e soprattutto a livello difensivo, dove Repesa gli chiedeva di appiccicarsi all’esterno più pericoloso, senza distinzione tra play, guardia od ala piccola. La speranza è che questa lunga pausa forzata, non gli abbia fatto perdere troppo il ritmo, e soprattutto, che il braccio destro sia tornato perfettamente a posto, consentendogli di continuare a bucare la retina con le sue triple mancine e le sue penetrazioni al ferro. VOTO 6.5+
ARIEL FILLOY: (18 partite, 8.2 punti, 2.4 assist, 29% da 3) In parte, anche per Ariel vale lo stesso discorso fatto per Drell, visto che nel 2020, non ci era sembrato pienamente coinvolto nel progetto Vuelle, poi, nel 2021, anche nell’argentino deve essere scattata la molla giusta, e ci è parso più incisivo, con il numero delle conclusioni che è salito, anche se la percentuale non è esaltante, ma sappiamo che questo è il suo modo di giocare, non essendo un tiratore sugli scarichi, ma un creatore di gioco, sia per sé, che soprattutto per i compagni, e da questo punto di vista, ancora ci sono margini di miglioramento. Il ritorno di Massenat, non dovrebbe cambiare il suo minutaggio, e continuiamo a ritenerlo una della armi più importanti a disposizione di Repesa, nei finali punto a punto. VOTO 6
TYLER CAIN: (17 partite, 12.3 punti, 9.4 rimbalzi, 60% da 2) Un professore, che continua a dispensare lezioni di pallacanestro. Nel basket moderno, un centro con le sue caratteristiche, potrebbe sembrare anacronistico, visto che ormai da anni, l’atletismo la fa da padrone nell’area colorata, ed è innegabile, che contro pivot molto fisici, accusi qualche difficoltà, ma stiamo parlando del miglior rimbalzista del campionato, di uno dei pochi lunghi capaci di giocare spalle a canestro e di difendere, non solo sul suo avversario diretto, ma di chiudere tutti i varchi, con un’intelligenza tattica su cui pochi colleghi possono contare, se vi piacciono i lunghi verticali, tutto salto e poca tecnica, non è il vostro pivot, ma se amate la pallacanestro, avete trovato il miglior pivot del campionato, nel rapporto qualità-prezzo. VOTO 7.5
JUSTIN ROBINSON: (18 partite, 11.9 punti, 4,9 assist, 36% da 3) Siamo onesti, guardando le sue statistiche, ci aspettavamo una media punti più alta, abbagliati forse da una Coppa Italia giocata da protagonista, ma poi ci siamo ricordati della sua principale caratteristica, quella di pensare più ai compagni che a sé stesso, col rischio che alla fine, più che una qualità, possa essere un difetto. Ecco, se proprio vogliamo trovargli una pecca, ci piacerebbe che si prendesse 2-3 tiri in più a partita, rispetto ai 10 attuali, perché la mano non gli manca, con quelle triple scagliate anche da sette metri ed oltre, e magari quei 2-3 tiri in più, potrebbero arrivare dalla terra di nessuno, quella dell’arresto e tiro dai cinque metri. I suoi margini di miglioramento sono notevoli, ma sul sesto posto della Vuelle c’è sicuramente il suo marchio. VOTO 7
MATTEO TAMBONE: (16 partite, 5.6 punti, 27% da 3) Deve ritrovare la condizione fisica persa causa Covid-19, perché prima della pausa forzata, era stato uno degli artefici del bel girone d’andata della Vuelle, per la sua capacità di difendere, e la versatilità in attacco, anche se la tripla non è sempre una sentenza, e, in rapporto ai minuti giocati, è il biancorosso che si prende meno conclusioni dal campo. Alla ripresa delle ostilità, ci piacerebbe vederlo più intraprendente. VOTO 6
GERALD ROBINSON: (6 partite, 8.3 punti, 4.7 assist) Arrivato in punta di piedi, al posto dell’infortunato Massenat, ha dimostrato di non essere solo un tappabuchi, ma un giocatore completo, capace sia di giocare play che guardia, magari con un tiro rivedibile, ma sempre utile quando è sceso in campo, uno dei migliori “gettonari” visti a Pesaro, VOTO 6.5
MARKO FILIPOVITY (18 partite, 13,4 punti, 7.3 rimbalzi, 37% da 3) La sorpresa più gradita in casa Vuelle, accolto inizialmente dallo scettiscismo dovuto dalla poca conoscenza del giocatore, e dal fatto che non fosse un lungo di ruolo, ma il 24enne ungherese ha fatto subito ricredere i tifosi pesaresi, a suon di doppie-doppie, con quella capacità di prendersi un tiro sia dal perimetro, che attaccando il ferro, e con un atletismo che gli consente di volare sopra il ferro con facilità. In difesa potrebbe essere più incisivo, ma in una Vuelle senza vere stelle, la sua è una delle più brillanti. VOTO 7
SIMONE ZANOTTI (18 partite, 6.9 punti, 3.0 rimbalzi, 44% da 3) Dei nove titolari, è quello che rimane di meno in campo, ma è il più preciso nelle triple, due dati che non sono casuali, e che racchiudono tutte le sue qualità e i suoi difetti. Repesa infatti, lo usa principalmente come cambio di Cain, e il ruolo di pivot non gli calza proprio a pennello, non avendo un gioco interno degno di nota, e la sua principale qualità rimane la tripla frontale sul pick and pop. A rimbalzo dovrebbe essere più presente, e anche in difesa è uno dei più bersagliati dal coach, che non gradisce le sue amnesie e distrazioni, difetti che compensa con la generosità che esprime sempre sul parquet, VOTO 6
CARLOS DELFINO (17 partite, 14.0 punti, 4,4 rimbalzi, 2,7 assist) Era difficile pensare la scorsa estate, che a questo punto del campionato. Delfino fosse il miglior realizzatore della Vuelle e il secondo alla voce assist, ma la classe non è acqua, e l’argentino ha dimostrato che venti anni di pallacanestro ad altissimo livello, non possono essere cancellati da qualche problemino alla schiena, o dalla carta d’identità. Perfettamente calato nel ruolo di capitano, continua a dispensare perle di basket come pochi altri in questo campionato, e le sue triple da otto metri meriterebbero il boato della Vitrifrigo Arena, speriamo possa accadere la prossima stagione, e che il buon Carlos rinunci ai propositi di ritiro, dopo le Olimpiadi di Tokio. VOTO 7.5
JASMIN REPESA (18 partite, 9 vinte – 9 perse, 82.9 punti realizzati, 82.3 subiti, 52% da 2, 37% da 3) Molti tifosi si chiedono se la Vuelle, senza Repesa, sarebbe nella stessa posizione in classifica, ma la domanda non si dovrebbe neanche porre, perché questa squadra, oltre che allenata, è stata anche costruita dal coach croato, e i vari Delfino, Filipovity e Robinson non sarebbero mai giunti in riva al Foglia senza la sua presenza. E se ti fanno costruire una squadra secondo le tue direttive, allenarla diventa non solo più semplice, ma anche più gratificante, e lo si nota ad ogni partita, e, se si potesse, ad ogni allenamento, quelli dove gli urli domenicali contro i vari Drell e Zanotti in confronto sono carezze, o meglio pacche sulla schiena. Dopo aver provato invano a chiedere alla società di dotarlo di un altro lungo, sembra essersi arreso, ma in cambio ha ottenuto la garanzia di poter inserire nel mercato estivo, un altro paio di pedine a lui gradite, per trasformare la Carpegna Prosciutto da sorpresa del campionato, ad una solida realtà. VOTO 8
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