Un libro alla settimana, da donare ai pazienti oncologici

di 

23 gennaio 2021

IMG_8534PESARO – Sono stato rimproverato da un amico, attento lettore: “Da qualche tempo, www.pu24.it non pubblica più il tuo Un libro alla settimana. Perché?“.
Non è www.pu24.it che ha deciso di non non pubblicare più la rubrica settimanale. So bene che una rubrica deve avere continuità, quindi sono responsabile di questa “vacanza”. Chiedo scusa al mio amico e ad altri eventuali lettori e prometto di essere più attento e puntuale.
Ne approfitto per ripartire con un libro che non è un libro, ma potrebbe diventare, se qualcuno vorrà, più importante della recensione di un libro.
Leggo, abitualmente, alcuni giornali. Fra questi, Il Fatto Quotidiano, che oggi ha fornito un’ispirazione per la rubrica. A ispirarmi “LodicoalFatto”, le lettere alla redazione.
Un lettore ne ha scritto una che ha toccato il mio cuore e spero lo tocchi a qualcuno dei lettori.
Il 16 novembre scorso mia madre è morta per un tumore al seno all’età di 62 anni. Da allora mi sono domandato come potessi mitigare il dolore e allo stesso tempo la memoria della vita che mi ha dato la vita. Vorrei raccogliere libri da donare ai malati di cancro. L’idea è raccogliere romanzi, poesie e saggi invitando ciascun donatore a scrivere sul frontespizio del volume “Dono in memoria di Melina Vella (1958-2020)”. Il prossimo 15 febbraio, che sarebbe stato il giorno del suo 63esimo compleanno, desidero festeggiarla distribuendo i volumi ricevuti nei reparti e negli ambulatori di alcune strutture ospedaliere di Milano, a incominciare dall’Istituto dei tumori. Chiunque voglia aderire a questa mia piccola iniziativa può recapitare il libro che preferisce a:
Crocifisso Dentello
Via Jan Sibelius 28
20162 Milano
Leggendo la lettera mi sono commosso. Ho pensato a mia madre morta, alla quale ho dedicato i miei Cammini di Santiago, e ho ricordato quando, nella primavera del 2003, mi diagnosticarono un tumore al polmone destro. Fu uno choc. Potei contare sull’aiuto  impagabile di mio cugino Stefano, allora primario di Clinica Oncologica nell’Ospedale Regionale di Torrette, dove fui ricoverato per una lunga serie di accertamenti, alcuni assai dolorosi, assistito amorevolmente da medici, infermieri e tecnici. Dopo un paio di mesi in un mondo che mi fece toccare con le mani e con il cuore la sofferenza, l’incertezza, l’ansia, la paura, vedendo, giorno dopo giorno, quanti pazienti oncologici convivevano con i miei stessi sentimenti, subii un intervento chirurgico per mano del professor Fianchini, primario di Chirurgia del torace del nosocomio dorico. In quei lunghi mesi, oltre al sostegno dei miei familiari, ricevetti uno straordinario beneficio dalla lettura. I libri furono una meravigliosa compagnia durante giorni e notti che non passavano mai. Un libro fa bene, sempre.

 

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>