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23 gennaio 2021
Mister Pressing
Il meglio: Liliana Segre. A Gad Lerner che l’ha intervistata per Il Fatto Quotidiano ha annunciato: “Parto per essere pronta a fare il mio dovere martedì a Palazzo Madama. Contavo di riprendere le mie trasferte a Roma solo una volta vaccinata, ma di fronte a questa situazione ho sentito un richiamo fortissimo, un misto di senso del dovere e di indignazione civile. Perché questa crisi politica improvvisa l’ho trovata del tutto incomprensibile. Inizialmente pensavo di essere io a non riuscire a capire. Poi ho visto che quasi tutti, sia in Italia che all’estero, sono interdetti, increduli, spesso disgustati. Non riesco ad accettare la crisi di Governo in un tempo così difficile, in cui milioni di italiani stanno facendo enormi sacrifici e guardano con angoscia al futuro”. Siamo orgogliosi di essere concittadini di una donna meravigliosa.
Il peggio: Letizia Moratti, il vaccino e il Pil, anzi no. Già ministro dell’Istruzione, già sindaco di Milano, approfittando della pochezza dell’ex assessore Gallera, Letizia Brichetto Moratti è da pochi giorni alla guida della Sanità lombarda. Pochi giorni le sono bastati per mostrare le sue qualità: “Distribuire i vaccini tra le regioni anche in base al contributo che danno al Pil“. Insomma, i vaccini prima a chi ha un Prodotto interno loro più alto. Più vaccini ai più ricchi. Cosa che neanche il peggiore degli ultraliberisti americani avrebbe sognato di esternare. Poi ha fatto marcia indietro, anzi ha smentito. La registrazione del suo intervento smentisce solo lei. Ma la Lombardia non era la regione numero 1 d’Italia? Sì, ma nel recente periodo soprattutto per l’incapacità dei suoi amministratori. Ma la destra sociale, quella che, pure avendo altra ideologia, ho rispettato sempre perché attenta ai deboli, non ai… Pil, non riesce a spendere una parola sulle parole di Letizia Brichetto Moratti? Oppure si è adeguata a chi, per amministrare la più importante regione d’Italia, sembra chiedere consigli a Cetto La Qualunque, che di Pil… se ne intende.
Il peggio: Stefania Prestigiacomo, parlamentare di Forza Italia. Concludendo il suo intervento sulla crisi di governo, ha sottolineato: “Noi riconfermiamo la nostra disponibilità a soluzioni istituzionali, ma, forse, dinanzi alla vostra protervia, al vostro ansimante attaccamento alle poltrone, probabilmente il voto sarebbe il modo più lineare e democratico per restituire un Governo vero al Paese e, soprattutto, per restituire un po’ di dignità alla politica“. Evviva la dignità, soprattutto se invocata dall’esponente di un partito che in parlamento ha votato che Ruby era la nipote di Mubarak.
Il peggio: il ministro Bonetti. Anzi, per fortuna, l’ex ministro per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti. “C’è un problema di democrazia. Sgombriamo il campo“. A parte che non si capisce cosa significhi. Erano al governo, ma non c’erano, partecipavano al Consiglio dei ministri, ma non sapevano cosa si decidesse. E poi, me lo si faccia dire, un ministro per le pari opportunità che partecipa alla conferenza stampa con Renzi, ma non apre bocca… Alla faccia delle pari opportunità. Da ex scout, incomincio a pensare che il movimento ideato e realizzato da Baden Powell non faccia poi così bene. Per inciso, sia Renzi che Bonetti erano scout.
Il peggio: l’ipocrisia di Salvini: Ugo Grassi, Stefano Lucidi, Alessandra Riccardi, Francesco Urraro e Antonio Zennaro. Vi direte: chi sono? Parlamentari eletti con il voto di chi alle ultime elezioni ha preferito M5S, ma in seguito sono passati alla Lega di Salvini. Dunque, quando passano con lui sono persone integerrime, se fanno il contrario è “mercimonio”, “squallida compravendita”. Ipocrita.
Il peggio: Giorgia Meloni smemorata. E che dire del capo di Fratelli d’Italia? È stata al governo con Berlusconi, che i parlamentari degli altri partiti li comprava. La sua memoria ha cancellato il nome di tal Sergio Di Gregorio, passato da Italia dei Valori a Forza Italia per un “valore” di quasi 3 milioni di euro! E che dice sora Giorgia di Davide Galantino e Salvatore Caiata, parlamentari transfughi da M5S a FdI? La memoria a corrente alternata.
Il peggio: Antonio Tajani. Giorgia Meloni gli fa un baffo, miracolato da chissà chi avendo trascorso qualche anno alla guida del parlamento europeo, l’ha presa addirittura peggio per i tre azzurri che hanno votato a favore del governo: “Hanno fatto un pò di compravendita abbastanza squallida, li abbiamo espulsi immediatamente“. Bisogna capirlo. Vivendo a Bruxelles era all’oscuro di Di Gregorio, Ruby, le leggi “forza ladri” e quelle ad personam votate dal suo partito e dai sodali.
Il meglio: Pier Paolo Pasolini e la memoria degli italiani. Da Scritti corsari, anno 1975: Noi siamo un paese senza memoria. Il che equivale a dire senza storia. L’Italia rimuove il suo passato prossimo, lo perde nell’oblio dell’etere televisivo, ne tiene solo i ricordi, i frammenti che potrebbero farle comodo per le sue contorsioni, per le sue conversioni. Ma l’Italia è un paese circolare, gattopardesco, in cui tutto cambia per restare com’è. In cui tutto scorre per non passare davvero. Scritto quasi 46 anni fa, potrebbe averlo scritto oggi.
Il peggio: i transfughi da M5S: quando sono stati candidati, condividevano con i 5 Stelle il vincolo di mandato, che hanno calpestato passando da M5S a FdI, Lega e anche Italia Viva. Senza pudore.
Il peggio: Trump grazia gli amici corrotti e corruttori, bancarottieri e ladri. Trump, è onesto riconoscerlo, gode della stima di molti italiani, tutti legge e ordine. Peccato che il principio da sempre caro alla destra valga solo per gli altri, quelli che non contano un c…. Dunque, nell’ultimo giorno della sua indecorosa presidenza, Trump ha graziato gli amici e gli amici degli amici. In totale 143 persone. Fra questi, il suo ex consigliere Steve Bannon, poi allontanato dallo stesso Trump e in seguito accusato di appropriazione indebita per avere intascato circa 25 milioni di dollari dalla raccolta di fondi destinati alla costruzione del muro al confine tra Stati Uniti e Messico.
Il peggio: Salvini anticipa Trump. La grazia concessa da Trump ricorda una vicenda emersa il 23 gennaio 2019, a Milano, dove era in corso il processo ai danni di Umberto e Renzo Bossi e dell’ex tesoriere della Lega, Belsito, accusati di appropriazione indebita dei fondi del partito. Salvini aveva escluso i Bossi dalla querela. Alla fine ha pagato solo Belsito. Una sorta di grazia. Raccontava La Repubblica: La pg Gualtieri aveva spiegato che la “peculiarità” di questo processo è che era iniziato con la procedibilità di ufficio e poi, tra il primo e secondo grado era intervenuta la nuova norma secondo la quale era necessario presentare la querela per il reato di appropriazione indebita. Una norma voluta dal Pd e dal governo Gentiloni a poche ore dal termine della legislatura. Perché? Fra i beneficiari i familiari di un noto politico, accusò La Verità.
Il meglio: Spinoza, gli USA e i golpe. Se non lo conoscete, avete perso il piacere di sorridere e ridere ogni giorno. Potete seguire Spinoza su Facebook, su Twitter e su Il Fatto Quotidiano. Per celebrare l’insediamento del nuovo presidente degli Stati Uniti, vi proponiamo uno dei recenti messaggi: Per via delle restrizioni ai viaggi dovute al Covid quest’anno gli Stati Uniti il golpe se lo sono dovuti organizzare in casa.
Il peggio: Fausto Gresini ha il Covid. Purtroppo, l’ex bicampione del mondo di motociclismo, da tanti anni titolare della GresiniRacing, una delle più quotate scuderie che partecipano al motomondiale, da qualche settimana è ricoverato in terapia intensiva, colpito dal Covid-19. Le ultime notizie sulle condizioni del popolare manager sono state diffuse giovedì: “È ancora grave, I polmoni, colpiti duramente dalla malattia e da una sovrapposta infezione, riescono a dare ossigeno al sangue solo ed aiutati dalla macchina per la ventilazione meccanica. Quando viene svegliato, è cosciente e combattivo“. Domenica 17 gennaio il figlio Lorenzo aveva scritto su Facebook: “Ieri babbo ha avuto un peggioramento con febbre alta: scrivo principalmente per aggiornare gli amici vicini e lontani che ci seguono, ma soprattutto per sensibilizzare. Si dice che colpisca persone che hanno altre patologie o anziane, ma io conosco mio babbo e vi garantisco che prima di questo virus è sempre stato un 59enne in piena salute come tanti altri. Questo per dirvi di stare assolutamente attenti e se non volete farlo per voi fatelo per gli altri…“. Messaggio per chi conserva ancora un po’ di cervello.
Il meglio: l’Italia e l’Europa si mobilitano per Navalny. Alexey Navalny, appena tornato in patria dopo l’avvelenamento dello scorso agosto, è stato arrestato dalla polizia all’aeroporto di Sheremetyevo di Mosca. Immediata è scattata la reazione dell’Italia, dell’Europa, ma anche degli Stati Uniti d’America. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio: “L’arresto di Navalny al suo arrivo in Russia è un fatto molto grave, che ci preoccupa. Ne chiediamo l’immediato rilascio. E ci aspettiamo che siano rispettati i suoi diritti”. Joe Biden, 46° presidente degli Stati Uniti: “Navalny deve essere immediatamente liberato i responsabili del vergognoso attacco alla sua vita devono essere perseguiti”. Il presidente del Parlamento europeo David Sassoli: “L’arresto di Alexey Navalny è un’offesa alla comunità internazionale e all’Europa che ha contribuito a salvargli la vita. Chiediamo alle autorità russe il suo rilascio immediato”.
Il peggio: l’Italia e l’Europa tacciono su Assange. Passi per gli Stati Uniti d’America, sempre pronti a predicare democrazia e a comportarsi, all’occorrenza, peggio delle dittature, ma come giudicare Italia ed Europa che protestano, giustamente, per l’arresto di Navalny, ma poi tacciono su Assange? Ah, è quello che ha raccontato tutti gli sporchi segreti degli Stati Uniti d’America. Assange, giornalista australiano cofondatore di WikiLeaks, è praticamente “imprigionato” dal 2010, quando pubblicò documenti riservati ricevuti da Chelsea Manning, ex soldatessa americana, che svelavano i crimini di guerra perpetrati dagli Stati Uniti d’America, la terra degli uomini liberi.
Il peggio: Putin, lo zar. Come gli zar. Il padre padrone della Russia, peraltro molto amato dai russi che abbiamo avuto modo di conoscere, non si nega niente. Imprigiona gli oppositori, gode di privilegi che riportano il suo paese a prima della rivoluzione bolscevica. Secondo Alexei Navalny, anima dell’opposizione allo zar, e per questo avvelenato e imprigionato, Putin si è reso protagonista di un gesto che a lungo andare potrebbe ritorcersi contro. La realizzazione dei palazzo più caro al mondo, sul mar Nero, che Navalny definisce frutto della più grande corruzione della storia. Un palazzo che sarebbe costato 1.400 milioni di dollari. Un video diffuso da FBK (Fondo per la lotta alla corruzione) racconta chi ha finanziato, e come, questo palazzo. Praticamente non manca un solo oligarca, tutti legatissimi a Putin. Un palazzo segreto nella Crimea annessa dalla Russia nel 2014. Un palazzo di 17.692 metri quadrati, il più grande della Russia, in un’area di 7.000 ettari, appartenente all’FSB (Federal’naja služba bezopasnosti, l’antico KGB, i servizi segreti sovietici da cui proviene Putin. Una fascia di sicurezza che impedisce visite indesiderate. Ha una piscina interna, una palestra, un pista di ghiaccio coperta, un eliporto, una chiesa, una serra, un tunnel che collega al mare e immensi vigneti.
Il peggio: i 253 ciclisti morti in incidenti stradali. gazzetta.it ha pubblicato un interessante articolo sulla mobilità sostenibile. Più piste ciclabili (+20%), ma ancora troppi ciclisti vittime su strada: 253 nel 2019. Il ministro per l’Ambiente Costa ha annunciato che “L’obiettivo è arrivare a 20 mila km ciclabili in sicurezza“. 253 ciclisti morti su 3.173 vittime della strada nel 2019 sono oggettivamente un’enormità. Così – racconta la Gazzetta dello Sport – quasi la metà dei Comuni intervistati ha messo all’ordine del giorno piani ad alta priorità per il miglioramento della sicurezza stradale. Mi ha colpito il commento di un lettore: “Bisogna cambiare la mentalità degli italiani, non c’è rispetto per gli altri. Non per caso siamo al primo posto in Europa per incidenti“. Giustissimo. Ma i ciclisti facciano la loro parte, perché sono fra i meno rispettosi del Codice della strada.
Il meglio: un tweet nerazzurro: Dopo l’esaltante vittoria sulla Juventus, Veri Interisti ha scritto su Twitter: Zona gialla, arancione o rossa? Basta non sia bianconera. Questo è il calcio degli sfottò che ci piace, non quello triste degli insulti e dei “devi morire” indirizzati agli avversari.
Il meglio: Andrea Trinchieri e il basket italiano. Giocando il suo Bayern Monaco in casa della sua Milano e della sua Olimpia, la fatica più grande per l’allenatore meneghino della squadra tedesca è stata rispondere alle numerose interviste. Tutte interessanti, perché Trinchieri non è mai banale. Micidiale la risposta alla domanda di Flavio Vanetti (Corriere della Sera): C’è ricambio nel basket italiano? “Sì, di disastri: da un disastro all’altro“.
Il peggio: la stampa italiana e i due Conte. Per i Conte, che si chiamino Giuseppe o Antonio, è un periodo difficile. Eppure, a dispetto degli avvoltoi, entrambi stanno facendo bene il proprio lavoro. Che strano mondo, quello dell’informazione italiana. Antonio Conte è reduce – nell’ordine – da una sconfitta (a Genova con la Sampdoria), un pareggio (a casa della Roma) e una vittoria (a san Siro con la Juventus). Dopo le prime due gare Conte era finito nella graticola del media, quasi dovesse saltare se avesse “fallito” con la Juve. Ha vinto ed è un genio che sta facendo meglio di tutti all’Inter. Nell’informazione italiana, a maggiore ragione in quella sportiva, l’equilibrio non esiste. Basta un rigore sbagliato per cambiare il giudizio, sempre definitivo, salvo essere corretto il giorno dopo. Come sanno bene i due Conte.
Il peggio: “Conte è peggio di Stalin”. L’abbiamo letto, domenica scorsa, in un volantino anonimo lasciato a terra in Viale Trieste. Senza commento. Solo un invito: studiare la storia. E magari informarsi su ciò che accade negli altri paesi europei.
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