Il peggio (Renzi e chi l’ha voluto al governo) e il meglio (la stampa estera e “Ciao Byron”)

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16 gennaio 2021

Mister Pressing
Il peggio: Renzi: accusa Conte. “Con lui vulnus alle regole del gioco“. E aggiunge: “No al voto“. Dunque, è lui che decide le regole. Se non gli vanno bene, porta via il pallone, anzi le ministre. Peggio ancora: Renzi che accusa Conte di governare attraverso i social. Nel suo mirino anche la liberazione dei pescatori siciliani. Renzi vive di Twitter e Facebook, come dimostra la sua permanenza a Palazzo Chigi. Non è un caso che, in visita a San Francisco, l’allora presidente del Consiglio non mancò di fare un salto alla sede di Twitter e incontrare Richard W. Costolo, a quel tempo amministratore delegato di Twitter. Insomma, il bue che dice cornuto all’asino.
Il meglio: la stampa estera e Matteo Renzi. I media italiani, salvo rarissime eccezioni, hanno concesso a Italia Viva spazi da primo partito, anzi da primo ministro, la stampa estera – che non è un zerbino – l’ha  raccontato qual è, il politico più impopolare degli ultimi decenni.
Financial Times, quotidiano inglese: “Demolition man” Renzi roils Rome. Renzi, l’uomo che distrugge, agita Roma.
El Pais, giornale spagnolo: El problema es que Renzi sabe que la mayoría piensa que está incendiando el país en una situación de fragilidad extrema. Il problema è che Renzi sa che la maggioranza degli italiani pensa che sta incendiando il paese in una situazione di estrema fragilità.
Le Figaro, quotidiano parigino: Qui portera la responsabilité de la chute du gouvernement italien au moment où l’Italie traverse une crise protéiforme sans précédent, où elle doit prendre des mesures de soutien massives et annoncer son plan de relance à Bruxelles pour obtenir plus de 200 milliards d’euros? Chi si assumerà la responsabilità della caduta del governo italiano in un momento in cui l’Italia attraversa una crisi senza precedenti, e chi dovrà prendere le misure di sostegno e annunciare il suo piano di rilancio a Bruxelles per ottenere più di 200 miliardi di euro?
The Guardian, quotidiano inglese: Matteo Renzi, pulled his small Italia Viva from the ruling coalition. Renzi said his party was not to blame for triggering the crisis, but that it had been going on for months… Renzi ha ritirato il suo piccolo partito dalla coalizione di governo. E ha detto che il suo partito non è colpevole di avere innescato la crisi, che andava avanti da mesi e che i suoi ministri hanno mostrato coraggio nel lasciare i loro posti. E ha addebitato il loro passo indietro alla gestione del governo della pandemia di coronavirus e della debole strategia per ricostruire l’economia a pezzi.
Il Guardian aggiunge: But many Italians do not see things the same way. In an Ipsos survey on Wednesday, 73% said it was not the time for a political crisis and believed Renzi was merely pursuing his own interests. Molti italiani non vedono le cose allo stesso modo. Mercoledì, in un sondaggio Ipsos, il 73% ha affermato che non era il momento di una crisi politica e credeva che Renzi stesse semplicemente perseguendo i propri interessi.
Der Spiegel, settimanale tedesco: Renzi selbst verzichtete auf einen Regierungsposten, verließ die Sozialdemokraten und gründete eine eigene Partei namens Italia Viva… Die neue Partei ist ganz auf ihren Gründer zugeschnitten, eine Sammlungsbewegung nach dem Vorbild von Emmanuel Macron (La République En Marche)… Doch der Neustart hat nicht funktioniert, in Umfragen kommt Italia Viva nur auf knapp drei Prozent. Je tiefer die Partei sinkt, so scheint es, desto lauter ringt Renzi um Aufmerksamkeit… Es wirkt wie der Kampf eines Verzweifelten. Und wie ein fast tragisches Duell: Auf der einen Seite Conte, der beliebteste Ministerpräsident Italiens seit 25 Jahren, auf der anderen Renzi, einer der unpopulärsten Politiker.
Renzi ha lasciato i socialdemocratici (Der Spiegel definisce così il PD; ndr) e ha fondato il suo partito chiamato Italia Viva, terzo partner della coalizione. Il nuovo partito è interamente ritagliato su misura del suo fondatore, un movimento sul modello di Emmanuel Macron (La République En Marche), una piattaforma per il grande ritorno che Renzi spera. Ma la ripartenza non ha funzionato, nei sondaggi Italia Viva arriva solo a poco meno del tre per cento. A quanto pare, più Renzi si sforza di attirare l’attenzione, più il suo partito affonda.
Sembra la lotta di un uomo disperato: da una parte Conte, il presidente del Consiglio più popolare d’Italia negli ultimi 25 anni, dall’altra Renzi, uno dei politici più impopolari.
La Vanguardia, quotidiano catalano: El exprimer ministro italiano Matteo Renzi, el rey de las intrigas palaciegas en Italia, ha anunciado la dimisión de las dos ministras de su partido, Italia Viva, abriendo formalmente una crisis institucional en la tercera economía de la zona Euro. Italia se adentra ahora en el caos político en plena pandemia y sin que nadie sepa cómo va a terminar la batalla. L’ex primo ministro italiano, il re degli intrighi di palazzo, ha annunciato le dimissioni delle ministre del suo partito, Italia Viva, aprendo formalmente una crisi istituzionale nella terza economia della zona Euro. L’Italia si addentra nel caos politico in piena pandemia e nessuno può sapere come terminerà la battaglia.
Reuters, agenzia di stampa britannica: Matteo Renzi, who as prime minister once enthused Italians and foreign observers with his promises of reform, is now among the country’s most unpopular figures, his name almost a byword for disloyalty and ruthless political manoeuvres. Matteo Renzi, che una volta, da primo ministro, entusiasmò gli italiani e gli osservatori europei con la promessa di riforme, è ora tra le figure più impopolari del paese.
Il meglio: “Ciao Byron, non sei più la persona più odiata dagli italiani”. Fra i tanti messaggi indirizzati a Matteo Renzi, ci ha colpito quello di Marcotweet18. Pubblicando la foto dell’arbitro Byron Moreno, il fischietto ecuadoriano che “aiutò” la Corea del Sud a eliminare  gli azzurri dai Mondiali 1996, Marcotweet18 ha scritto: “Ciao Byron,  non sei più la persona più odiata dagli italiani“.

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Il meglio: l’ipotesi Enrico Letta presidente della Repubblica. Enrico Letta ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera. “Trovo incomprensibile e incredibile che l’Italia e in parte anche l’Europa debbano andare dietro le follie di una sola persona – ha detto il primo rottamato da Renzi -. Ma la situazione oggi è molto diversa, lui allora era il segretario del Pd, oggi è il capo di una cosa che è più piccola del Psdi… Nelle elezioni del 2018 Renzi ha fatto le liste elettorali del Pd. Si tratta di un potere inerziale di interdizione, con il quale ha messo in ginocchio la politica italiana e ci fa fare nel mondo la figura del solito Paese inaffidabile, pizza, spaghetti, mandolino“. L’intervista ha fatto scattare una gara di simpatia nei confronti di Letta, che ha lasciato la politica per l’insegnamento. Un (ex) politico coerente. Tutto il contrario di chi annunciò che avrebbe lasciato la politica se avesse perso il referendum. L’ha perso ed è ancora in mezzo alle… Ma pensate che faccia farebbe Renzi se Letta venisse eletto Presidente della Repubblica. Solo a pensarlo viene il buon umore.
Il peggio: Paratici – De Micheli. Quando emersero le vergognose complicità perché Luis Suarez superasse l’esame d’Italiano nell’Università di Perugia, il ds juventino Paratici e il ministro De Micheli raccontarono che si erano sentiti solo perché piacentini e coetanei, quindi amici. Mercoledì- pubblicate dal quotidiano La Nazione – sono emerse le trascrizioni dei messaggi del ministro, per fortuna da mercoledì ex ministro. Scrive La Nazione: Tre paginette di verbale che raccontano per la prima volta i retroscena dell’acquisto, la verità della Juventus sullo scandalo e inchiodano il manager alla bugia che gli è costata l’iscrizione nel registro delle notizie di reato per false dichiarazioni al pm.
“Escludo di aver avuto contatti con il Ministero dell’Interno o con altri Ministeri”  risponde Paratici al pm.
Il ministro che dovrebbe occuparsi di ben altro, trova il tempo per mandare un messaggio a Bruno Frattasi, capo di gabinetto del ministro dell’Interno: “La Juventus mi chiede notizie di questa richiesta di cittadinanza. Mi aiuteresti?“. Frattasi risponde, sempre via whatsApp: “Appena arrivo a Roma mi attivo”. Nel pomeriggio Frattasi inoltra il messaggino della spiegazione sul perché l’istanza è stata rifiutata: “Mancanza della conoscenza del requisito della conoscenza della lingua italiana”. “Se, come credo vogliono riproporre una nuova istanza di concessione possiamo supportarli”, aggiunge il capo di gabinetto. Perché noi siamo noi, quindi non siamo un c…., ma loro, Paratici, De Micheli e compagnia bella possono tutto.
Il peggio: Conte e De Gaulle. La più bella dell’anno, letta mercoledì mattina su quotidiano.net: è il titolo all’articolo di Pierfrancesco De Robertis. “Conte-De Gaulle e la sindrome dell’arrocco. Quando il politico si crede onnipotente“. Dedicato a Conte. Di tutto ciò che si può pensare del Presidente del Consiglio, ci mancava la sindrome di De Gaulle. Per noi, ma non solo per noi, gli unici politici che si credono onnipotenti hanno nome Matteo. Il cognome aggiungetelo voi.
Il peggio: M5S. Per avere consentito prima un governo con Salvini, poi un governo con Renzi.
Il peggio: il PD: prima ha detto no ai 5 Stelle, dando via al governo con Salvini, poi ha detto sì a un governo con Renzi (leggi i commenti della stampa estera).
Il peggio: Conte se cerca transfughi. Li lasci a chi li compera(va), anche pagandoli a peso d’oro (ricordate il senatore De Gregorio che intascò 3 milioni di euro per lasciare l’Italia dei  Valori?), a Salvini e Renzi. Chi tradisce gli elettori – soprattutto se hanno votato M5S – merita solo disprezzo. Meglio il voto. In democrazia governa chi ha i voti. Se vincerà la destra, governerà. Non è il meglio, lo dimostra giorno dopo giorno dove amministra, ma la cosa è peggiore è imitare Berlusconi: “Chi vota gli altri è un coglione”. Meglio all’opposizione che vivacchiare di Mastella e compagnia. P.S.: notizia dell’ultima ora: La Lega starebbe inviando Sms ai parlamentari 5 Stelle promettendo un futuro – personale – migliore.
Il meglio: le aule dei tribunali fanno i miracoli. Beh, in verità non ci mette mai piede, ma quando è convocato in uno dei tanti processi che lo riguardano, Berlusconi sta male, molto male. Il giorno dopo è già guarito. I giudici meglio dei medici.
Il peggio: Salvini. Ormai titolare fisso nel ruolo di peggiore in campo, anche se questa settimana è una lotta dura con Renzi. Un ex ministro dell’Interno, che dovrebbe avere nel cervello e nel cuore il rispetto delle regole, anche quando le considera sbagliate, sostiene la battaglia dei ristoratori che hanno deciso di aprire pure calpestando le norme anti Covid in vigore. Salvini ci ricorda tale Trump, che chiede law and order, ordine e legalità, poi convoca a Washington i peggiori ceffi d’America. E abbiamo visto tutti cosa è accaduto.
Il meglio: Acquaroli contesta le regole ma le rispetta. Le Marche tornano colore arancione. Abbiamo pubblicato il commento del presidente della Regione, Francesco Acquaroli: “Sono amareggiato e dispiaciuto e continuerò a fare di tutto affinché il Governo comprenda le nostre richieste e modifichi il Dpcm, ma le norme vanno sempre rispettate anche quando non condivise e questo è l’invito che rivolgo a tutti voi“. Questo è essere uomini delle istituzioni. Complimenti. Ma provi a spiegarlo ai colleghi leghisti.
Il peggio: Michela Rosetta, sindaco leghista. Le intercettazioni sono da vomito, come accada spesso quando (s)parlano i leghisti. Lei si sarebbe superata. Michela Rosetta è stata arrestata. Secondo la Procura di Vercelli la prima cittadina avrebbe dato gli aiuti alimentari acquistati con fondi statali per l’emergenza Covid a famiglie più ricche, negandoli a stranieri e anziani non autosufficienti. La procura ha anche contestatol’acquisto di generi non essenziali, come mazzancolle e capesante da inserire negli aiuti alle famiglie amiche.
Il peggio: la Regione Sardegna e la caccia servizio  di pubblica utilità. Ispirata dal coordinatore regionale della Lega, il deputato Eugenio Zoffili, che si era fatto portavoce dei cacciatori (“La caccia è un sicuramente un servizio di pubblica utilità“), la Regione Sardegna  ha approvato un’ordinanza, valida fino al 15 gennaio, che ha evitato ai cacciatori della Sardegna di saltare una delle ultime giornate di caccia previste dal calendario venatorio. Il provvedimento, firmato sabato notte dal presidente della Regione Christian Solinas, ha consentito loro gli spostamenti da un comune all’altro senza le restrizioni imposte per contenere il Covid-19. Questi non ci fanno, ci sono.
Il peggio: le minacce a Giorgia Latini. Pensiamo tutto il male possibile dell’assessore regionale, di una donna che dice di essere contraria all’aborto, quasi che le donne si divertissero ad abortire. Ma gli anonimi che hanno minacciato di bruciarle la casa sono quanto di peggio ci sia in circolazione.
Il peggio: Twitter. Cancellare i messaggi di Trump è un segnale pericoloso. La censura non è mai la risposta migliore alla stupidità contenuta in certi messaggi.
Il meglio: i giapponesi contro i Giochi Olimpici. Per carità, è un rilevamento limitato della volontà di un popolo, ma il sondaggio condotto lo scorso dicembre dall’emittente televisiva NHK (Nippon Hōsō Kyōkai), il servizio televisivo pubblico giapponese, ha dato risposte inequivocabili. Il 32% sollecita l’annullamento dei giochi, il 31% un ulteriore rinvio. Solo il 27% sostiene lo svolgimento dei Giochi. Tutti gli interpellati hanno più di 18 anni. Scrive gazzetta.it, mercoledì 13 gennaio, che la percentuale dei favorevoli a un ulteriore slittamento dei Giochi è arrivato all’80 per cento. Però il presidente del CONI, Malagò, si preoccupa del rischio di andare ai Giochi senza bandiera e inno.
Il peggio: non solo Trump, anche Biden. Con tutto il male che pensiamo di Trump, le prime scelte di Joe Biden, a pochi giorni dal giuramento per diventare il  46° presidente degli Stati Uniti d’America, sono la conferma che dietro la sua elezione c’è la lobby di Wall Street, la finanza mondiale. Il nuovo segretario al Tesoro, Janet Yellen ha incassato 7 milioni di euro partecipando agli incontri delle principali banche e dei fondi speculativi di tutto il mondo. Grazie ai voti degli afroamericani e delle altre minoranze etniche, Biden sarà “amico” delle ricchissime minoranze che governano il mondo. Niente di nuovo sotto il sole d’America.
Il meglio: i ristoratori pesaresi. Quelli che non hanno aderito alla campagna che viola le regole della lotta anti Covid. Andiamo poco e niente al ristorante anche in tempi normali, ma quando sarà possibile andremo a cena nei ristoranti che rispettano le regole. #iostoconchirispettaleregole
Il peggio: i tifosi romani e il ministro dell’Interno. Detto dei ristoratori, il governo dovrebbe spiegare, tramite il ministro dell’Interno, perché i tifosi della Lazio  e della Roma, moltissimi senza mascherina, hanno potuto invadere le strade e scortare i pullman delle loro squadre diretti allo stadio Olimpico, disattendendo ogni più elementare norma di rispetto delle regole anti Covid. Era successo poche settimane fa anche a Milano (lato rossonero). Prima era lo stadio lo spazio “libero” dalle regole, oggi anche le strade e le piazze.

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