5 dicembre 2020
PESARO – Qualche giorno fa, nel nostro piccolo, abbiamo provato a spiegare perché l’informazione italiana non informa. Preferisce il titolo roboante, anche se non c’è la notizia. Bastava poco per capire che la vicenda del marito che litiga con la moglie e cammina 400 e più chilometri in una settimana, con le stesse scarpe, le stesse calze, senza riposare, dormire e mangiare con regolarità, era quanto meno dubbia. Invece, abbiamo letto la stessa notizia proposta da centinaia di organi d’informazione.
Solo www.pu24.it è andato a fondo e ha proposto dati che la rendono inverosimile (“che non ha l’apparenza di essere vero e reale”, “che manca di corrispondenza con la realtà”: Treccani).
Una piccola cosa, per carità, che chiedersi come si comporta l’informazione italiana quando si è di fronte a notizie importanti per il nostro paese.
Se volete comprenderlo, non dovete fare altro che recarvi in edicola e acquistare, con Il Fatto Quotidiano, il libro, appena uscito, firmato da Marco Travaglio.
Lo scriviamo da tempo: l’informazione italiana avrebbe bisogno di 10-100-1000 Marco Travaglio, e dei suoi colleghi del Fatto Quotidiano. Invece è in mano a gente che ha messo le proprie idee al servizio dei padroni. Intesi come editori, che in Italia non sono puri, ma hanno mille interessi nei più diversi settori.
Giungono a proposito le domande che Marco Travaglio, direttore de Il Fatto Quotidiano, ha posto nella quarta di copertina:
Vi siete mai domandati perché all’estero il nemico è il Covid-19 e in Italia il Conte-2? Perché “Spelacchio”, l’albero di Natale sfigato targato Virginia Raggi, ha avuto sulla stampa e in tv dieci volte più spazio dell’indagine per strage su Berlusconi e Dell’Utri, della sentenza sulla trattativa Stato-mafia e di altri scandali del potere?
Esistono due storie d’Italia.
La storia vera, che tutti afferriamo per un attimo in diretta e poi subito dimentichiamo.
E la storia falsa, riveduta e corrotta a suon di balle dai giornali e dalle televisioni dei padroni, che prima la taroccano e poi ce la fanno ricordare come vogliono loro.
In Italia il problema numero uno non è la politica, né l’economia, né la giustizia: è l’informazione.
Lo pensiamo da decenni.
Così, appena acquistato, abbiamo divorato le 557 pagine scritte da Marco Travaglio per raccontare la storia d’Italia attraverso le balle dei giornali dei padroni.
Marco Travaglio che ha presentato così la sua fatica:
Vi ricordate Ruby nipote di Mubarak? Oggi fa ridere i polli, ma ai tempi un sacco di gente ci ha creduto, o ha fatto finta di crederci.
Vi ricordate la casa di Scajola con vista sul Colosseo comprata da un altro a sua insaputa? Oggi fa ridere i polli, ma all’epoca un sacco di gente ci ha creduto, o ha fatto finta di crederci.
E chissà come mai tanti complotti inventati dai media per sputtanare i veri scandali del potere: Consip, Mediaset, Etruria, Calciopoli, il caso Ruby, il caso Del Turco, il caso Renzi-De Benedetti. Chi più ne ha più ne metta.
E poi gli scandali inventati dai media per screditare le poche persone perbene che lavoravano in Italia o erano in Italia. Pensiamo alla guerra a Di Pietro, alla guerra ai magistrati di Milano e di Palermo, alla guerra a De Magistris, a Grillo, a Santoro, alla Raggi, all’Appendino, e a tanti altri.
In questo libro, io racconto questi dieci anni di bugie raccontate dai giornali dei padroni per riscriverci la storia sotto il naso, sotto gli occhi, per farcela dimenticare o per raccontarcela come vogliono loro. S’intitola Bugiardi senza gloria, tutto quello che ci ha fatto credere la stampa dei padroni (e non era vero).
L’introduzione merita un breve richiamo:
Perché Salvini viene gonfiato come un tacchino sia da chi lo esalta sia da chi lo critica? Perché, negli ultimi trent’anni, tutti i politici e i magistrati perbene che si opponevano al Partito degli Affari sono stati linciati e distrutti con una foga, una voluttà e un accanimento mai visti conto i ladri e i mafiosi? Perché in Italia i cazzari, i palloni gonfiati e i venditori di fumo piacciono tanto e durano così a lungo? Perché qui l’unico cambiamento accettabile è quello dei gattopardi che fingono di cambiare tutto per lasciare tutto com’è?… Perché Berlusconi, dopo una condanna definitiva per frode fiscale, nove prescrizioni, altrettanti processi mandati in fumo da leggi fatte da lui, un’indagine in corso per le stragi del 1993-94 e i suoi fedelissimi in galera per corruzione o per mafia, passa ancora per uno statista con cui dialogare?
Il primo capitolo dedicato a Gianni Letta
presidente della Fondazione Rossini
Al prologo, seguono i 61 capitoli. Notizia curiosa: il primo capitolo – Letta-Letta – è dedicato a Gianni Letta, presidente della Fondazione Rossini. Quando fu nominato, accompagnato dall’orgasmo generale della politica e dell’informazione pesarese, solo www.pu24.it titolò: Fondazione Rossini, il berlusconiano Gianni Letta è il nuovo presidente. Ignorate le grandi personalità pesaresi
Bugiardi senza gloria, di Marco Travaglio (Paper FIRST, euro 13,20 più il prezzo del quotidiano)
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