ROF, Il viaggio a Reims al tempo del Coronavirus merita una seconda opportunità, sabato sera

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27 novembre 2020

Un momento de Il viaggio a Reims andato in scena giovedì sera (Foto Amati Bacciardi)

Un momento de Il viaggio a Reims andato in scena giovedì sera (Foto Amati Bacciardi)

PESARO – Forse è solo colpa del Covid-19, delle difficoltà create anche all’Accademia Rossiniana 2020, che prima è stata rimandata in autunno, poi sospesa, tanto da cancellare uno degli appuntamenti più attesi: il Concerto finale degli allievi, delle nuove voci per il presente e il futuro.

Forse è per questo che, mancando la conferma dopo poche settimane, non siamo riusciti a farci un giudizio delle voci  ascoltate  nella prima de Il viaggio a Reims, andata in scena giovedì sera nel Teatro Rossini e trasmessa in diretta video sul web. Ci siamo collegati al sito del ROF, www.rossinioperafestival.it, e per noi tutto ha funzionato alla (quasi) perfezione. Solo un blocco insignificante nel primo atto.
A tal proposito, il ROF informa che la prima de Il barbiere di Siviglia, andata in scena mercoledì sera, ha avuto 190.000 visualizzazioni uniche.
Chissà quanti sono stati gli spettatori ieri sera?
Purtroppo è stata la prima volta di un Viaggio a Reims senza Pepa Ojanguren, la costumista, che, collaborando con il regista Emilio Sagi, ha ideato gli abiti di scena per una proposta di così grande successo. Pepa, nata a Oviedo, è morta lo scorso 17 agosto, all’età di 69 anni, due giorni dopo la seconda rappresentazione estiva del viaggio. “Era un huracán lleno de talento“, hanno scritto di lei. Crediamo non ci sia bisogno di traduzione.
Ci eravamo preparati a un uragano, ad ascoltare tante voci di talento. Non vogliamo esagerare, ricordando, appunto, le difficoltà affrontate dagli allievi dell’Accademia Rossiniana, ma siamo rimasti un poco delusi.
Il viaggio a Reims è un festival nel Festival, una parata di brani di successo. Non sono mancati, ovvio, ma non come li aspettavamo, come desideravamo riascoltarli, per l’ennesima volta.
Ci siamo consolati con la memoria, e con la voce di Nutsa Zakaidze, mezzosoprano georgiano, quindi figlia di una terra di tante eccellenti cantanti, alcune delle quali protagoniste al ROF. Nutsa è apparsa a perfetto agio nel ruolo di Marchesa Melibea. Peraltro bene assecondata, nel duetto con il Conte di Libenskof (D’alma celeste, oh Dio!) Da Matteo Roma, già protagonista ad agosto.
Ci è piaciuto anche Lorenzo Grante, che ha dato sostanza e spessore al ruolo del Barone di Trombonok. Grante sarà protagonista, il 19 e 20 dicembre, nel Teatro Pergolesi di Jesi in Il telefono, opera buffa in un atto di Gian Carlo Menotti, per la regia di Jacopo Fo; interpreterà Ben. E nelle stesse sere darà voce a Uberto ne La serva padrona di Pergolesi.
Per giudicare le altre voci, meglio attendere la replica di sabato sera (ore 20, sempre in diretta video), anche se alcune cambieranno ruolo.
Infatti sarà Marta Pluda a fare Marchesa Melibea, mentre Nutsa Zakaidze sarà Maddalena.
Lara Lagni è confermata nel ruolo di Corinna, Patricia Calvache sarà di nuovo Contessa di Folleville e Michela Guarrera darà voce a Madama Cortese. Francisco Brito concederà il bis del Cavalier Belfiore , e così Nicola Ciancio con Lord Sidney. Giovedì sera Gianni Giuga ha avuto l’onore e l’onere di interpretare Don Profondo, uno dei ruoli emblematici del Viaggio, protagonista di Medaglie incomparabili; sabato il ruolo sarà affidato ad Askar Lashkin. Alberto Bonifazio è confermato Don Alvaro, Alan Starovoitov Don Prudenzio. Cristian Collia darà voce a Don Luigino, Zefirino e Gelsomino, mentre Delia è ancora Ekaterina Sidorenko. Infine, Sophia Ernzkyan è di nuovo Modestina e Stefano Marchisio ripeterà Antonio.
La regia ideata da Emilio Sagi è ripresa da Matteo Anselmi, che, dopo tante stagioni, ha sostituito Elisabetta Courir, portando piccoli ma significativi accorgimenti, in linea con le norme anti Covid-19.
Sul podio Alessandro Cadario a dirigere l’Orchestra Sinfonica G. Rossini.

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