Il basket marchigiano in lutto: è morto Carlo Rinaldi, anconetano, ex coach della VL

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23 novembre 2020

foto-benemeriti-RinaldiPESARO – In uno degli anni più orribili, segnato dalla morte di tanti amici e persone conosciute e stimate – l’ultima, pochi giorni fa, Terry Duerod – il mondo del basket  in generale, quello marchigiano in particolare, vive un altro lutto: a 83 anni compiuti lo scorso 2 novembre è scomparso Carlo Rinaldi. Era nato in Ancona e aveva iniziato a vivere la pallacanestro nella Stamura. In seguito fu allenatore in più occasioni della Victoria Libertas.
Sulle rive del fiume Foglia iniziò una lunga carriera che lo ha portato ovunque, dalle… Alpi alle Piramidi. Pesaro, però, era un punto fermo. Se ne andava, ma poi tornava, perché qui si sentiva a casa; qui era  circondato da amici e da… rivali, soprattutto in amore. Carlo è, era purtroppo, una persona piacevole, affascinante. Pranzi e cene in sua compagnia lasciavano in eredità storie da ricordare. Una è legata a Joe Pace, stagione 1979/80. La VL è in trasferta e Joe viaggia con una radio così grande che quasi non trova posto in pullman. Amava ascoltare la musica. Peccato lo facesse a tarda sera, nella camera d’albergo. Nella stanza a fianco dormiva, anzi avrebbe desiderato dormire Carlo Rinaldi, stressato da Pace.
Carlo non finì la stagione, il suo posto in panchina  venne preso da Giorgio Secondini, la squadra si salvò vincendo lo spareggio di Milano contro Mestre.
Fu l’ultima volta del coach dorico sulla panchina pesarese.
Nella stagione successiva è a Forlì, a guidare la Libertas che schiera, fra gli altri, Rod Griffin e Rudy Hackett, padre di Daniel. Nel 1983/84 allena il Brescia, sostituendo Riccardo Sales. Il suo vice nella squadra della Leonessa è Sergio Scariolo, rattristato per la scomparsa di Rinaldi: “Era una persona speciale“, lo ricorda l’allenatore della Nazionale spagnola campione del mondo.
Nel suo giro d’Italia cestistico, Rinaldi ha allenato anche la MisterDay Siena e  il Brill Cagliari. Al Brill arrivò dopo la prima parentesi pesarese, avendo a sua disposizione l’ex Vuelle Carlos Ferello. In quegli anni, le squadre che giocavano a Pesaro prendevano alloggio nell’hotel Ambassador, che diventava meta degli amici di Carlo.
Ci viene in mente un aneddoto raccontato con la sua voce da attore consumato. Il Brill viaggiava in aereo e in treno. Per venire a Pesaro ne prese uno strapieno, quasi tutti i giocatori erano in piedi. Qualcuno, sperando che la meta fosse vicina, domandò: “Dove ci troviamo?”. “Gabinetti!”, rispose Fernando Prato, l’altro oriundo dei cagliaritani.
Nel suo girare l’Italia, Carlo trovò un punto fermo a Cento, in provincia di Ferrara, assumendo l’incarico di direttore sportivo della squadra locale, la Benedetto XIV. Una vita per il basket, la sua.

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