Il Meglio (l’onestà di Nibali) e il Peggio (le triple, le mamme, i tifosi e l’ambiente)

di 

22 ottobre 2020

Mister Pressing
Vincenzo Nibali, fotografato per Marche Tourism, nella splendida piazza di Ascoli Piceno

Vincenzo Nibali, fotografato per Marche Tourism, nella splendida piazza di Ascoli Piceno

PESARO – Riprende oggi la rubrica dedicata a quanto accaduto negli ultimi dieci giorni, nello sport ma non solo: il meglio e il peggio, le imprese e i fatti meno memorabili.

Il peggio: trentatré triple tentate dalla Vuelle e i trentini hanno trotterellato. Qual è l’errore più grave nel 4/33 della Carpegna Prosciutto nel tiro dalla grande distanza nella partita di sabato sera? La quarta tripla andata a segno. Senza, sarebbe stata una serata perfetta per omaggiare una dei più famosi scioglilingua adeguato al basket: trentatré triple tentate contro i trentini, ma solo tre hanno trotterellato  nel canestro e a trotterellare sono stati i trentini.
Il peggio: la mamma di Denzel Andersson. Kristina Andersson, mamma di Denzel, giocatore dell’Openjobmetis Varese, ha accusato l’allenatore Bulleri. “Invece di accusare i giocatori dovreste chiedere al coach come vuole giochino i suoi giocatori. Varese avrebbe potuto vincere, ma loro fanno quello che gli chiede l’allenatore. Se non sfrutta al meglio i suoi ragazzi, la colpa è sua!“. E se fosse colpa di Kristina, che ha avuto come figlio Denzel e non LeBron James o Michael Jordan?
Il peggio: la Juventus con la maglia della… Duna. Ma avete visto la maglia della Juventus nell’esordio in Coppa dei Campioni a casa della Dinamo Kiev? Anche un caro amico che ha il sangue bianconero era scandalizzato. Ho provato a rasserenarlo: l’ha disegnata chi ha progettato la Fiat Duna.
Il peggio: gli articoli in difesa di CR19 che non rispetta la quarantena. Non è una novità che il giornalismo italiano sia sempre pronto a difendere i forti e a pestare le mani ai deboli. L’ennesima conferma negli articoli contro il ministro Spadafora e in difesa di Cristiano Ronaldo. La colpa di Spadafora? Rimproverare il portoghese per avere ignorato le norme del protocollo dedicato alle squadre che hanno tesserati contagiati dal Coronavirus, come appunto la Juventus. Ronaldo ha lasciato la quarantena per rispondere alla convocazione della Nazionale portoghese. La segnalazione è stata fatta – correttamente – dalla stessa Juventus che ha informato l’ASL torinese interessata. Ma i giornalisti hanno ignorato il fatto, riportato solo da Luca Bianchin della Gazzetta dello Sport. E CR7 si è ritrovato contagiato, diventando, CR19.
Il peggio: la dottoressa dell’ASL e Federica Pellegrini. Fosse vero, e non abbiamo motivo di dubitarne, il racconto di Federica Pellegrini, darebbe ragione a Cristiano Ronaldo e a tutti quelli che non hanno dubbi: “Noi siamo noi e voi non siete un c….“. Federica Pellegrini ha il Covid-19. La madre, che da giorni faceva compagnia alla figlia, potrebbe. essere stata contagiata. Ora, fin da marzo ci hanno detto che chi ha i sintomi non deve muoversi di casa, meno che meno andare all’ospedale. Più corretto attendere l’intervento dei sanitari. Invece, Federica ha lasciato casa per accompagnare la mamma a fare il tampone, “autorizzata – ha detto – da una dottoressa dell’ASL”. Autorizzata come? Con un foglio scritto? Con un messaggio whatsapp? A voce? Leggendo la storia ci è venuto in mente un episodio, raccontato dal Carlino, accaduto durante il confinamento. Corseo Luchini, commerciante cagliese, venne multato per avere portato frutta e ortaggi agli abitanti di Valdara, minuscola frazione ai piedi del monte Nerone, in Comune di Apecchio. I vigili lo multarono perché un’ordinanza proibiva tale vendita. Meglio lasciare  senza cibo i pochi residenti a Valdara. Dura lex sed lex, si diceva una volta, prima che negli articoli dei giornali italiani il latino fosse sostituito dall’inglese. L’ennesima conferma che siamo il paese dove c’è chi può e chi non può.
Il peggio: Briançon è in Francia, Rennes è su Marte. Il Giro d’Italia ha dovuto variare il tracciato della ventesima tappa, da Alba a Sestriere, che doveva sconfinare in Francia. Il cambiamento è stato imposto dal Comune di Briançon per evitare gli assembramenti causa l’emergenza sanitaria in corso. Dunque, riflettiamo: Briançon è in Francia, non c’è dubbio, ce lo ha confermato anche Wikipedia, Ma Rennes? Dovrebbe essere in Francia, o forse no. Ah, le migliaia di spettatori che martedì sera hanno assistito alla partita tra Stade Rennais Football Club e il Krasnodar, disputato nello stadio Roazhon Park della città bretone, erano francesi o marziani? In cinquemila in curva, uno attaccato all’altro, la maggior parte senza mascherina, a cantare, urlare, abbracciarsi. È ufficiale: possiamo trasferirci a Rennes dove non ci sono contagi da Covid-19 perché la città e le sue autorità sono su Marte.
Il peggio: niente sport amatoriali, ma ai tifosi di ciclismo è consentito tutto e il Governo non paga il canone RAI. L’ultimo DPCM ha cancellato lo sport amatoriale e messo in difficoltà piscine e palestre. Poi accendi la tv e guardi la diretta delle tappe del Giro d’Italia e della Vuelta di Spagna e vedi folle all’arrivo, senza alcun distanziamento personale tra gli spettatori, molti senza mascherine. E pensi: a Palazzo Chigi sono impegnatissimi e non hanno il tempo di guardare la Tv, oppure hanno dimenticato di  pagare il canone imposto da Matteo Renzi.
Il peggio: Aguzzi assessore all’ambiente? Dracula alla guida dell’AVIS. Stefano Aguzzi, ex sindaco di Fano, eletto alla guida della Città della Fortuna con una maggioranza di sinistra, poi primo cittadino di Colli del Metauro, ha coronato un sogno politico: diventare assessore regionale in una giunta di destra. Peccato che, fra tutti gli incarichi possibili, il presidente Acquaroli gliene abbia assegnato uno che è un ossimoro. Aguzzi è cacciatore, ha il diritto di esserlo, di difendere la sua passione contro tutto e contro tutti. Ma può un cacciatore avere la delega per la “valorizzazione dei beni ambientali”? Non a caso, Lupus in fabula, nota associazione ambientalista, ha colto la palla al balzo per contestare chi “in passato   si oppose alla istituzione della Riserva Naturale del Metauro da parte della Regione Marche, ed ha approvato un nuovo PRG che prevedeva un incremento di aree edificabili per almeno nuovi trentamila abitanti“. A questo punto, inutile stupirsi se un domani qualcuno proporrà il Conte Dracula alla presidenza dell’AVIS.
Il peggio: la gara automobilistica nel parco naturale. Aguzzi è un accanito cacciatore. Il sindaco Ricci non lo è, però sul rispetto dell’ambiente lascia a desiderare. Passa il Giro d’Italia e Ricci esalta, giustamente, il trionfo mediatico riservato  al Parco Naturale del Monte San Bartolo dalla diretta televisiva. Un’area bellissima, tutelata, protetta,  in cui si immerge uno sport pulito, ecologico, Però la stessa strada è concessa per una gara automobilistica. Niente contro le gare di moto e d’automobile, ma come la mettiamo con l’inquinamento, non solo acustico, prodotto dai veicoli partecipanti? Possibile che in provincia non ci siano strade fuori da un’area protetta in grado di ospitare la competizione?
Il peggio: il PD ambientalista a giorni alterni. Questa sarebbe fuori tempo massimo, ma è collegata all’attualità. Ci spieghiamo meglio: uno pensa che per la nostra rubrica il peggio è sempre il centrodestra. Anche sì, ma non sempre. Ci viene in mente Zingaretti, quello del PD, non il commissario Montalbano. Dunque, il 4 marzo 2019, Nicola Zingaretti viene eletto segretario del Partito Democratico e cosa fa? Dedica l’elezione a Greta Thunberg, la giovane svedese che si batte per la difesa dell’ambiente. Bene, bravo, bis. Ma subito dopo la dedica, l’annuncio che cancella il “bene, bravo, bis, e testimonia che in casa Pd la tutela dell’ambiente viaggia a senso alternato: “Domani andrò a visitare i cantieri del TAV“, che sarebbe quel l’inutile mostro che sta distruggendo una valle, che sta costando una follia e non servirà a niente. Non lo dicono gli ambientalisti, lo ha certificato il professor Yves Crozet, specialista in Economia dei Trasporti dell’Università di Lyon, che sarebbe, con Torino, il capolinea del TAV voluto prima di tutto dagli Agnelli: “La galleria Lione-Torino è un tipico esempio di manipolazione del calcolo economico in cui, oltre alla sopravvalutazione del traffico, vi sono valutazioni fantasiose dei guadagni in termini di emissioni di CO2“, ha dichiarato Crozet. Ha ribadito Grégory Doucet, nuovo sindaco di Lyon: “Fra le nostre due città esiste già un’infrastruttura ferroviaria, che è sufficiente per i treni che devono circolare, ed è su quella che si dovrebbe investire. Non bisogna insistere  su un progetto sbagliato. È la scelta peggiore. Bisogna fermare il TAV“. Pochi organi d’informazione italiani hanno proposto gli interventi di Crozet e Doucet. Perché? Noi abbiamo un’idea.
Il peggio: i giornali italiani e l’ambiente. Pagine, fotografie, inchieste,  interviste a Greta e ai giovani di Friday for Future, ma quando arriva il momento di sintetizzare, spunta ancora il “vedere senza narrare, narrare senza vedere“. Ci ha colpito molto una  frase letta nella pagina web del Festival del Giornalismo Culturale di Urbino: “In tutto il mondo si sta sviluppando una nuova sensibilità per l’ambiente. Il  compito del giornalismo scientifico, forse, dovrà essere quello di sviluppare la sensibilità collettiva necessaria a fare in modo che la velocità dello sviluppo della tecnica sia proporzionale alle nostre esigenze e non solo a quelle della ricerca e dell’industria. E dovrà farlo con la sensibilità per le lezioni del passato, per una comprensione che deve essere profonda e, perciò stesso, necessariamente, lenta“. Bello, quasi commovente. Però resta da vogliamoci bene almeno noi, magari seduti al bar, davanti a un bicchiere di buon vino, a raccontarci che noi vogliamo sviluppare la sensibilità collettiva necessaria a fare in modo che la velocità dello sviluppo della tecnica sia proporzionale alle nostre esigenze e non solo a quelle della ricerca e dell’industria. Già, ma chi sono gli editori, impuri, dei giornali italiani? Gli Elkagnelli e i Caltagirone, i Berlusconi e i De Benedetti, e  Confindustria. E ti chiedi: ma dove vivono i giornalisti? Quanti articoli hanno scritto contro chi pensa a fare solo soldi, a distribuire dividendi,  ignorando l’ambiente, quindi il futuro dei nostri, ma anche dei propri figli? Pochi, pochissimi e solo su alcuni quotidiani liberi dal controllo degli editori impuri. E gli altri quotidiani? Il TAV è il TAV e, come dice il PD romano legato a Zingaretti,  “non si possono interrompere i bandi per un’opera fondamentale per il futuro dell’Italia e dell’Europa, rischiando di far perdere al nostro paese centinaia di milioni di investimenti e migliaia di posti di lavoro“. Nessuna traccia dei soldi che pagheremo, che saranno molti di più. Però quanto è carina Greta con la treccia…
Il meglio: l’onestà di Nibali che s’arrende all’età
In una rubrica segnata dal segno meno, dai tanti “peggio”, è Vincenzo Nibali, un campione vero,  a darci l’opportunità di non dimenticare che nello sport, come nella vita, c’è anche il meglio.  Un’opportunità che Nibali, testimonial per la promozione delle Marche del turismo all’aperto, ha concesso oggi, dopo una delle giornate più difficili della sua carriera. Il Giro d’Italia scalava lo Stelvio e gli appassionati aspettavano la grande impresa di un ciclista capace di vincere tutte le grandi corse a tappe – Vuelta de España (2010), Giro d’Italia (2013 e 2016), Tour de France (2014) -, ma anche grandi classiche – Giro di Lombardia (2015 e 2017) e Milano – Sanremo (2018) – e il campionato italiano (2014). Ma il tempo è tiranno e oggi Vincenzo si è arreso alla bravura e alla gioventù degli avversari: “Nessuna scusa – ha dichiarato a fine tappa – gli altri sono più giovani e vanno più forte di me“. Non è da tutti. Bravo!

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>