ROF, il meglio e il peggio dell’edizione 2020

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23 agosto 2020

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IL MEGLIO: il 41° ROF. Malgrado il Coronavirus e le pessimistiche previsioni di primavera, il Rossini Opera Festival si è svolto ugualmente. Ed è stato un grande successo.
IL PEGGIO: il ROF è terminato. Dopo l’ultima replica de La cambiale di matrimonio, il Rossini Opera Festival 2020 è in archivio. Peccato, ci manca già!
IL MEGLIO: il lavoro. Le trecento persone, tra orchestre, cantanti, tecnici, maschere e personale amministrativo che hanno potuto lavorare dopo un periodo buio. Anche  questo è un grande merito del ROF.
IL PEGGIO: chi s’oppone al ROF. Chi, in questa città, riesce a trovare ogni scusa per opporsi al ROF, o comunque per esprimere perplessità su ogni scelta del Festival, dimenticando che, senza l’evento dedicato a Rossini e salvo altre due-tre manifestazioni, la città dovrebbe accontentarsi delle sagre paesane, in piazza e alla Palla.
IL MEGLIO: i cantanti. Le voci de La cambiale di matrimonio, una più bella dell’altra, con Carlo Lepore annunciato mattatore, Iurii Samoilov sorprendente Slook, Giuliana Gianfaldoni deliziosa Fannì, Davide Giusti convincente Edoardo Milfort, Martiniana Antonie graziosa Clarina e Pablo Gálvez bravo Norton. Le voci e il grande lavoro del direttore Dmitry Korchak e dell’Orchestra Sinfonica G. Rossini.
IL PEGGIO: chi sbuffa e impreca. Insomma, chi si è lamentato di non potere passare in piazza durante le rappresentazioni. Uno, vestito elegantemente, quando ha visto lo sbarramento in Via San Francesco, si è lasciato andare a una serie di imprecazioni. Per dovere fare duecento metri in più, forse meno. Ma cosa siamo diventati?
IL MEGLIO: i sei concerti in piazza. Un concerto più bello dell’altro. Ovvio che quello di Juan Diego Flórez parli da solo, ma, nel loro genere, gli altri non sono stati da meno. Dispiace che alcuni di questi concerti non abbiano goduto della partecipazione che avrebbero meritato. Ci riferiamo alle voci femminili: Olga Peretyatko, Jessica Pratt e Karine Deshayes. Curioso: Olga e Karine saranno protagoniste, il prossimo 10 febbraio, di un concerto nel Théâtre des Champs-Elysées, a Parigi, accompagnate dall’Orchestre Philharmonique de Monte-Carlo diretta da Riccardo Frizza. E comunque gli assenti hanno sempre torto.
IL PEGGIO: i due pesi e le due misure. Ferrei controlli anti Covid-19 in piazza e in teatro, lo sbracamento altrove, in centro, in zona mare, negli esercizi pubblici.
IL MEGLIO: il cantante batte il Covid-19. A proposito di Coronavirus: attribuiamo il nostro “meglio speciale” a un cantante che meriterebbe un applauso infinito per il lavoro fatto pur di essere a Pesaro, dopo essere stato contagiato dal Coronavirus. Ovviamente si è messo in viaggio perfettamente guarito, dopo mille controlli,  anche a cura del ROF, come per tutti gli artisti. Non volevamo scriverlo, per rispetto del suo diritto alla riservatezza. Gli chiediamo scusa se lo facciamo, però senza scrivere  il suo nome per il diritto alla riservatezza, ma ci sembra doveroso si sappia che è stato bravissimo a sostenere sia le prove sia le  recite senza accusare un attimo di smarrimento, sottoponendosi a lunghe sedute di fisioterapia per migliorare la respirazione. Come è noto, il virus aggredisce i polmoni e riduce la capacità polmonare.
IL PEGGIO: la mancanza dei kimono. Per la prima volta, da decenni, non abbiamo potuto ammirare l’eleganza dei giapponesi, uomini e donne, in giro nel centro cittadino indossando i meravigliosi kimono. Abbiamo visto pochissimi stranieri e il 33 per cento di spettatori arrivati dall’estero è impossibile. Ribadiamo il nostro sconcerto davanti ai numeri forniti dal presidente del ROF, Daniele Vimini.
IL MEGLIO: i Concerti in streaming dal Museo Rossini. Quattro concerti (Nicolò Donini, Manuel Amati, Claudia Muschio e Maria Laura Iacobellis) trasmessi in streaming, con la partecipazione, causa le misure anti Covid-19, di soli 7 spettatori.
IL PEGGIO: i Concerti in streaming dal Museo Rossini con soli 7 spettatori. Sarebbero stati meravigliosi Concerti dal balcone di Casa Rossini, ma sono stati riservati ai 7 fortunati che, ogni volta, hanno potuto apprezzare le qualità dei cantanti. Sì, è il caso di ribadirlo, pure se abbiamo pagato un prezzo assai più grave: maledetto  Coronavirus!
IL MEGLIO: il Concerto organizzato dalla Rolex. Non era nel programma del ROF, ma è come se lo fosse, ideale prosecuzione del Festival pesarese, con un meraviglioso programma rossiniano.
IL PEGGIO: Niente 42° ROF per Juan Diego Flórez. Se le informazioni in nostro possesso sono esatte, l’anno prossimo il tenore peruviano sarà a Pesaro solo come spettatore. A meno che – di colpo il peggio diventerebbe il meglio – la città non riesca a completare il rifacimento del vecchio palazzo dello sport. Riuscire nell’impresa sarebbe come fare 6 al Superenalotto. Comunque è certo che il “nuovo” PalaFestival sarà inaugurato da un concerto del tenore peruviano. Come Pavarotti per l’Astronave della Torraccia.
IL MEGLIO: per carità, niente stupidità. Se non faremo gli stupidi e rispetteremo le misure di prevenzione e protezione, in autunno potremo seguire un’edizione speciale del ROF che comprenderà anche l’Accademia Rossiniana, con concerto finale e conseguente Viaggio a Reims.
IL PEGGIO: se faremo gli stupidi. facciamo gli scongiuri, soprattutto i controlli. Se faremo gli stupidi e un ritorno del Covid-19 impedirà il Festival autunnale.
IL MEGLIO: una vera melomane. La passione di una donna che vive in Germania, ma adora l’Italia, Pesaro e Rossini. Non conosciamo il suo nome, la vediamo da anni. A un’amica pesarese che le chiedeva un giudizio sulla Cambiale, ha risposto semplicemente: “Non l’ho vista, non potevo permettermi di pagare un biglietto così costoso”. Ha visto Il viaggio a Reims e i concerti. Ed è sembrata comunque felice.
IL PEGGIO: il maialino ammazzato, cotto e mangiato. L’immagine, scattata durante una serata post Festival, di una signora orgogliosa davanti a un maialino laccato, come nelle vetrine dei peggiori ristoranti cinesi di Soho. Ah, se alla serata fosse stata invitata Lisette Oropesa, magnifico soprano statunitense protagonista nel ROF 2018, capace di perdere 40 kg in cinque anni, passando da 95 a 55. Come? Palestra, yoga, tanta corsa mattutina e dieta vegana. Non si tratta di essere onnivori, vegetariani o vegani, ma di buono o cattivo gusto. Nel caso, il secondo. Non dimenticando che quasi tutti i virus hanno origine animale, spesso diffusi dai “mercati umidi”, come quelli cinesi, dove la carne di animali ammazzati circola in maniera incontrollata.
IL MEGLIO: gente in gamba. Il lavoro fatto dai tecnici per cambiare volto al Teatro Rossini, rendendo possibile l’allestimento di un’opera al chiuso, primi in Italia, forse nel mondo.
IL PEGGIO: i disinformati. Menare vanto perché Pesaro ha organizzato il ROF, mentre Salisburgo ha rinunciato. Ma si può essere così disinformati ai tempi di Internet? Sarebbe bastato cliccare Salzburg per leggere un ricchissimo programma. Sabato 22 agosto, alle ore 11,30, in diretta su Medici.tv, Christian Thielemann ha diretto i Wiener Philarmoniker nella Quarta Sinfonia di Bruckner, meglio conosciuta come laRomantica. In precedenza, di Richard Wagner, hanno suonato  i Wesendonck Lieder, WWV 91; solista Elina Garanča,  mezzosoprano lettone. Non bastasse, lunedì 24 agosto, alle ore 20, sempre in diretta su Medici.tvda Salisburgo,  Daniel Barenboim interpreta Beethoven con un concerto al pianoforte.
IL MEGLIO: belle voci in viaggio. Sì, tante belle voci, quest’anno soprattutto al femminile, che, stagione dopo stagione, ci regala Il viaggio a Reims. Ah, caro maestro Alberto Zedda, che bella invenzione la sua. Se ci consente: che invenzione prelibata, bravo, bravo, in verità! Il viaggio tornerà, Coronavirus permettendo, a fine novembre.
IL PEGGIO: il giornalista somaro. Un articolo sul concerto di Flórez, nella parte dedicata ai bis, contiene due gravi errori: uno per colpa del correttore ortografico, l’altro per la fretta che induce a distrarsi, mentre è doveroso verificare – sempre – date e nomi. Fra i bis è citato Marechiare, che il correttore ha cambiato inMarechiaro. L’errore più grave è avere attribuito la canzone a Roberto Murolo, forse fuorviati dal ricordo di una meravigliosa interpretazione del cantautore napoletano. Del resto, Florez aveva cantato Marechiare, come pure Cielito Lindo, altro bis pesarese, in un recital tenuto lo scorso ottobre nell’ambito del Dmitri Hvorostovsky Festival, omaggio al grande baritono russo che si svolge a Krasnoyarsk, in Siberia, concerto trasmesso da musica.tv, con sovrimpressione dei titoli dei brani. I testi sono del poeta Salvatore di Giacomo, la musica di Francesco Paolo Tosti. Il somaro molto distratto è il vostro cronista.

 

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