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23 agosto 2020
Noemi Murgia
PESARO – “Luccichini dappertutto”, l’evento di apertura della 56esima edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, è lo spettacolo a cui nessuno di noi avrebbe voluto assistere.
Perché tra i tanti sogni che il Covid-19 si è portato via, ci sono anche quelli di Mirko Bertuccioli, a cui lo spettacolo è stato dedicato.
Conosciuto anche come Zagor Camillas, aveva fondato, insieme a Ruben Camillas (all’anagrafe Vittorio Ondedei) I Camillas, gruppo nato nel 2004 e affermatosi nella scena musicale italiana indipendente.
Chi scrive ha conosciuto Bertuccioli come proprietario del Plastic, il negozio di dischi di via Passeri. Da vero amante della musica, Mirko/Zagor amava il supporto fisico e il contatto con le persone. E proprio un virus che può rendere il contatto tra le persone fatale se lo è portato via…
La serata inizia con il direttore organizzativo della Mostra Cristian Della Chiara che ricorda quanto non fosse scontata la possibilità di organizzare la Mostra, a cui si può partecipare come pubblico prenotando i biglietti (gratuiti) tramite il sito della Mostra e l’applicazione Dice. Della Chiara ricorda anche le regole da seguire, e non sono scontate neanche queste. Mascherina indossata finché non si raggiunge il proprio posto e nessun assembramento.
Con lui sul palco ci sono il vicesindaco (nonché assessore alla cultura) e Presidente della Mostra Daniele Vimini, il direttore artistico Pedro Armocida, che ricorda la presenza di Bertuccioli e Ondedei alla Mostra come curatori della sezione “Il muro del suono”, insieme a Anthony Ettorre. Il sindaco Matteo Ricci, a cui si deve riconoscere l’entusiasmo con cui partecipa a ogni evento della città, ricorda Mirko, suo amico fin da quando erano ragazzini, e parla di Pesaro dicendo che noi pesaresi “abbiamo bisogno di sprovincializzarci un po’ (grande verità; ndr)”. Vittorio Ondedei, il cofondatore de I Camillas, li raggiunge. Viene proiettato un video di Bertuccioli e Ondedei on the road e vedere Mirko scherzare e suonare rende la sua scomparsa ancora inverosimile (immagino sia così per tutti quelli che hanno perso una persona cara in queste circostanze surreali).
Alle 21.55 inizia il concerto, anzi, lo spettacolo, come lo definisce Vittorio Ondedei, con gli artisti che cantano e ballano, presenti sul palco durante le esibizioni degli amici e colleghi. The Bluebeaters cantano “Bisonte”, raggiunti sul palco da Lo Stato Sociale.
Auroro Boreale scherza su Pesaro “provincia di Villa Fastiggi”, invita tutti a battere le mani e canta “Dracula”. Pop X canta “Sbranato”, Colombre “Maya”, Ondedei “Rovi”. Poi sul palco arriva Giacomo Laser, “l’amico di Mirko”, Ondedei canta “L’Anca”.
Calcutta (che canta con la mascherina sotto il mento, lui sì che può portarla così) interpreta “La canzone del pane”, uno dei pezzi più conosciuti de I Camillas. Maria Antonietta, orgoglio pesarese, canta “Mi dai fastidio”.
Lo spettacolo continua fino a quasi mezzanotte, Ondedei scherza dicendo che alle 5.45 la fontana della piazza tirerà bomboloni, la tipica colazione del pesarese che fa tardi la notte.
Un’altra versione de “La canzone del pane” poi lo spettacolo si conclude con “Bocca storta”. Tutti gli artisti cantano vicini indossando la mascherina.
Nella sezione about della pagina Facebook de I Camillas c’è una frase su cui non si può fare a meno di soffermarsi, “siamo attenti alla vostra gioia e a tutte le malinconie”.
“Luccichini dappertutto”, andato sold out in poche ore e blindato per ovvi motivi di sicurezza, in qualche modo ha rappresentato le parole di questo pensiero delicato. Speriamo che un evento così, con la presenza di tanti esponenti di una scena musicale poco conosciuta ai più, possa ripetersi presto, ma non per ricordare una persona cara alla città.
Se Pesaro vuole essere davvero città della musica, non deve scordarsi che c’è un pubblico che ama quella che abbiamo ascoltato ieri.
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