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2 maggio 2019
Comitato Nicola Baiocchi sindaco
PESARO – “E’ appena trascorsa la Festa dei Lavoratori e occorre, a mio avviso, una riflessione: non si può dimenticare la situazione della Pica di Pesaro: 55 dipendenti in procinto di tornare a casa a giugno.”
Lo afferma Nicola Baiocchi, candidato sindaco per il centrodestra alle prossime elezioni del 26 maggio.
“La mia personale vicinanza e solidarietà alle 55 famiglie è indiscutibile. E’ ancora viva la speranza che si concretizzi un tavolo nazionale in cui trattare la questione, come avevo richiesto a suo tempo al Governo nazionale, assieme agli amici della Lega. Il mondo dell’edilizia e delle costruzioni sta continuando a perdere posti di lavoro, ma non è il solo settore a risentire di questa lunghissima crisi. Molte imprese sono in ginocchio e i dati diffusi nei giorni scorsi parlano chiaro: nella nostra provincia ci sono 15 mila disoccupati, la metà dei quali ha solo la terza media, quindi lavoratori che devono essere riqualificati. Dal 2012 al 2018 sono stati persi 14mila posti di lavoro. Il nostro territorio fatica a ripartire. Molti i giovani che si sono impegnati in attività imprenditoriali, ma nonostante ciò le aziende under 35 sono crollate del 31% negli ultimi anni. Nulla è stato fatto dal Pd al governo della città, e forte è stata l’assenza di interventi a livello regionale, con l’assessorato e la presidenza sempre a guida Pd. Va evidenziata la mancata attenzione al problema del lavoro e solamente l’attrazione all’effimero e al proprio consenso popolare. Solamente ora si accorgono del problema e chiedono la partecipazione a tavoli di crisi. Prima dove erano?”
Adesso cosa fare? “Sburocratizzare l’iter per ottenere i permessi è un primo passo – spiega Baiocchi – per contrastare lo sconforto davanti al quale gli imprenditori si trovano quando devono rivolgersi a 26 enti diversi per avviare un’attività. Solo agevolando le pratiche si può favorire il desiderio di fare impresa nei giovani, negli artigiani e negli imprenditori. Diminuire la tassazione locale è un altro tassello col quale agiremo per agevolare le imprese. Oggi inoltre l’Europa ci offre spazi di manovra in termini di fondi per progetti di portata locale: su quelli bisogna agire per intercettare somme che ci facciamo crescere, che diano il quid giusto all’imprenditore che vuole partire con una nuova impresa o che vuole consolidare un nuovo business”.
Tutto questo va fatto non dimenticando il connubio giovani-lavoro: “Se non creiamo coinvolgimento, se non diamo ai giovani degli incubatori di impresa in cui crescere, se non forniamo loro l’opportunità di conoscere le aziende del territorio e di proporsi, continueremo ad assistere alla fuga dei nostri ragazzi.
Noi ce la metteremo tutta perché, dal 26 maggio, il lavoro torni a essere al centro della vita della città”.
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