di Redazione
29 gennaio 2019
ANCONA – Pieni diritti alle persone sorde: con la mozione del vice Presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche, Renato Claudio Minardi, approvata all’unanimità (29 gennaio 2018) dal Consiglio regionale, si garantiscono piena accessibilità comunicativa delle persone sorde alla vita collettiva, il riconoscimento e l’utilizzo della Lingua italiana dei Segni (LIS) nelle sedute dell’Assemblea legislativa e nelle iniziative pubbliche di maggiore rilievo della Regione Marche.
“Oltre a quelle architettoniche, le barriere da rimuovere sono anche quelle sensoriali e comunicative – dichiara il vice Presidente Minardi – La sordità è una disabilità sensoriale, invisibile agli occhi del mondo perché è difficile riconoscere un sordo, a meno che non porti vistose protesi o gesticoli con le mani. Di fatto, la sordità impedisce al disabile di poter partecipare alla vita sociale della propria comunità e rappresenta una barriera al pieno diritto di cittadinanza. Promuovere una diversa cultura della disabilità significa non considerarla un deficit ma superare le barriere che impediscono alle persone non udenti a vivere a pieno la loro quotidianità “.
In Italia, circa 877mila persone soffrono di disturbi dell’udito, più o meno gravi, e 92 mila sono sordi prelinguali (sordomuti). La Lingua dei Segni è uno strumento di comunicazione utilizzata dalle persone affette da sordità, diffusa in tutto il mondo con caratteristiche diverse a seconda della nazionalità dei segnanti.
Con la mozione, presentata da Minardi, si impegna il Presidente Ceriscioli e la giunta regionale a porre in essere ogni azione utile con l’obiettivo di promuovere il diritto all’accesso delle persone sorde e delle loro famiglie alla comunicazione, all’informazione, alla cultura e ai servizi in condizioni di parità con gli altri cittadini. In particolare, ad attivare il servizio della LIS nelle sedute del Consiglio regionale, nelle iniziative pubbliche rilevanti della Regione Marche e coinvolgere tutti gli altri enti pubblici ad attivarsi nella stessa direzione.
“La LIS – conclude il vice Presidente Minardi – rappresenta una vera e propria lingua quale insieme strutturato e organizzato di segni, con una grammatica precisa, sintassi e morfologia proprie“.
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