Fumata nera per Rotnei Clarke. L’americano si allontana dalla riconferma alla Vuelle

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18 giugno 2018

Clarke contro AvellinoPESARO – Era praticamente fatta, almeno per i dirigenti della Vuelle, che negli ultimi giorni, dopo aver avuto la sicurezza di disputare la prossima stagione, erano tornati alla carica con l’agente di Rotnei Clarke, accontentandolo nelle ultime richieste, sia economiche che pratiche, raggiungendo un accordo di fatto, con la firma su un contratto annuale, che sarebbe arrivata proprio in queste ore, ma… perché c’è sempre un ma, quando ci sono di mezzo i soldi, quelli che sicuramente avrà promesso di far guadagnare a Clarke, il suo nuovo agente, che si è preso un mese di tempo per cercare nuove offerte, da far valutare al suo nuovo assistito.

Perché le cose vanno così, bisogna prenderne atto, in una pallacanestro dove le buone intenzioni si scontrano con il vil denaro, dove tu puoi trattare i giocatori benissimo per tutto il tempo che restano qui, ma devi essere consapevole che il 90% di loro, specialmente gli americani, una volta preso l’aereo per tornare a casa propria, si dimenticano tutto in fretta e alla domanda degli amici: “dove sei stato negli ultimi mesi?” rispondono: “una piccola cittadina italiana in riva al mare a 300 km da Roma, carina ma provinciale, con una dirigenza affidabile, ma poco flessibile sul piano economico”. Tutto qui, tutto viene resettato in attesa della prossima tappa della loro carriera agonistica, sempre alla ricerca di un contratto più oneroso del precedente, perché il professionismo funziona così salvo rare eccezioni, specialmente quando i tuoi contratti non arrivano a sei cifre.

Poi ci puoi rimanere male, e conoscendo un poco il presidente Costa, sappiamo che queste cose le digerisce mal volentieri, ma non è la prima volta che succede in questi sei anni, con i vari Lorant, Lydeka e Musso, che a giugno erano in procinto di firmare con la Vuelle, ma poi si sono guardati attorno e hanno semplicemente scelto un’opportunità più remunerativa per le loro tasche, anche se in casa Vuelle si erano fatti degli sforzi supplementari per accontentarli, come era stato fatto in questi giorni per Clarke, con gli ultimi diecimila euro raggranellati dai vari consorziati.

Le parole contano poco, essere seri e puntuali nei pagamenti, conta, ma non è sufficiente, bisogna prendere atto che finché non arriva la mail controfirmata, nulla è ancora deciso ed arrabbiarsi dopo non è sufficiente, bisognerebbe essere più scaltri prima, è giusto arrabbiarsi casomai per casi come quelli di Zak Irvin, fuggito da Pesaro senza un perché, dopo aver firmato un regolare contratto e in quel caso ti puoi impuntare e pretendere anche i danni economici – a proposito, qualcuno sa se alla fine, qualche euro dal suo buyout è entrato nella casse biancorosse? – altrimenti ti devi adeguare alla situazione, perché portare rancore, “se mi richiama tra una mese, non rispondo”, serve poco e quello che deve arrabbiarsi veramente è casomai, il vecchio agente di Clarke, che ha fatto tutto il lavoro sporco e non guadagnerà un dollaro.

Alla riconferma di Clarke era legata anche l’avvio della campagna abbonamenti, che adesso potrebbe slittare al consueto mese di settembre, idea che anche da queste pagine avevamo richiesto, ma fasciarsi la testa adesso non serve niente, dato che ancora siamo a giugno e c’è tutto il tempo per rimediare, si dovrà decidere dove trasferire le risorse trovate per Clarke, probabilmente non su Taylor Braun, giocatore costoso e forse più adatto ad una squadra di metà classifica, la Vuelle ha bisogno di un playmaker esperto, che sappia condurre per mano i roookie che arriveranno, un regista che magari abbia già giocato in Italia e che sia un punto di riferimento per i compagni.

Clarke è stato decisivo per le ultime due salvezze e la sua riconferma avrebbe fatto piacere a tutti e dato finalmente un segnale di continuità alla tifoseria, ma in ogni caso non stiamo parlando di un top player, dato che in difesa arrancava parecchio e in entrata faticava contro dei lunghi atletici, e non è detto che il suo sostituto debba essere per forza più scarso, in ogni caso, la frittata è fatta, e disquisire su chi abbia rotto le uova per primo serve poco, c’è tutto il tempo per rimediare alla situazione, a patto che la prossima volta, non ci si lasci più abbindolare da false promesse e che magari, dalla nuova riunione del Cda del Consorzio, prevista per domani sera, esca la tanto sospirata fumata bianca sul nuovo main sponsor, fattore più importante, di tutti i Clarke di questo mondo, l’altra buona notizia, che i tifosi si aspettano di ricevere in questo mese di giugno, quella fondamentale per porre le basi della Victoria Libertas 2018-19.

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