La paga di Lorenzo è una paga doppia: l’opinione di Maurizio Bruscolini

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17 giugno 2018

Jorge Lorenzo

Jorge Lorenzo

MONTMELO’ (Spagna) – Il giorno di paga – per i dipendenti pubblici – di solito  è il 27 di ogni mese.

Se invece gareggi come pilota in MotoGp o dirigi la Ducati, grazie a Jorge Lorenzo (splendido vincitore anche oggi 17 giugno sul circuito di Barcellona dopo  la memorabile vittoria del Mugello del 3 giugno scorso), i giorni di paga sia per i suoi avversari nella classe regina sia per i “caporioni” della Ducati, diventano due: il 3 e appunto il 17.

Due paghe rifilate dal Magnifico nello stesso meseVALGONO da sole il mega ingaggio offerto a Lorenzo per correre due anni in sella alla Rossa, ora anche “un poco rossa di vergogna” dopo la brutta figura rimediata dalla sua dirigenza.

Jorge pure oggi, come due settimane fa in Toscana, ha dominato grazie a un passo di gara esagerato. Un ritmo che nessun altro pilota è riuscito ad eguagliare.

Ci ha provato Marc Marquez ma, a quattro giri dal termine della gara, il pilota Honda ( buon secondo al traguardo) ha dovuto tirare i remi in barca.

Non ci ha invece neppure provato Valentino Rossi, mai in corsaper la vittoria ma meritatamente  terzo al traguardo. Un podio ( meritato come detto) che arriva grazie anche ad una caduta di Andrea Dovizioso il quale, nel post gara con grande onestà, ha ammesso: “Ho fatto un errore, la Ducati si guida così”.

Ha ragione Andrea: la Ducati ora si guida come fa Lorenzo

Jorge, detto anche Martillo, in questo fine settimana ha dominato alla grande: pole e vittoria ed ora è a pari punti con Dovizioso in classifica iridata. Entrambi sono a quota 66 punti, mentre Marquez, in vetta, di punti ne ha 115.

Un distacco importante certo, ma a 12 gare dal termine del campionato anche i due piloti Ducati, come Rossi che è secondoin classifica, possono lottare per conquistare  l’iride.

Ho scritto i due piloti Ducati, tanto per girare il coltello “nella piaga” di Borgo Panigale.

Ma torniamo alla sfida catalana: Lorenzo è tornato in modalità Martillo. “E quando è così – ha detto Marquez – non c’è nulla da fare”.

E sì, nulla da fare.

“Se in Ducati mi avessero dato prima le modifiche che chiedevo – è la tesi del Magnifico- sarei andato forte molto prima”.

Probabilmente Por Fuera ha ragione e, con questa dichiarazione, si è tolto un bel macigno dagli stivali.

Ora per i vertici Ducati sarà un pochino difficile spiegare a chi di dovere  perché hanno deciso di “divorziare” da un pilota vincente e prendersi Petrucci. Con tutto il grande rispetto che merita il pilota ternano, nello scambio qualcosa … non quadra a parte..  l’ingaggio. E così mi sovviene un inciso che mi raccontava sempre mio nonno: “I pranzi di nozze non si fanno coi fichi secchi”.

Caro signor Domenicali mi perdoni, ma Jorge Lorenzo è un pilota vincente, è un Campione non è un gran bel pilota. E i Campioni costano.

Certo non le sarà sfuggito – signor Domenicali – che gara ha disputato anche oggi il Magnifico.

E, sempre per questo motivo, anche in Yamaha dovranno spiegare – sempre a chi di dovere –  perché hanno “nicchiato” per fornire la terza M1 ufficiale al Lorenzo il Magnifico.

Era quasi tutto pronto, i finanziamenti, la Petronas e tanto altro ma Lorenzo – non avendo avuto tutte le garanzie richieste  si è offerto a Honda.

E la Honda lo ha accolto a braccia aperte per una ragione semplicissima ma che sino ad oggi nessuno ha spiegato agli appassionati, questa: tutti pensano che la Honda oggi vinca perché c’è Marquez in sella e questo, a Tokio, non piace molto.

Anzi  non piace per niente.

Loro – a Tokyo – vogliono dimostrate che è la moto (la Honda) che vince, non il pilota. Capito il concetto? Non è un particolare trascurabile  se ci pensiamo bene.

E non fatevi fregare nemmeno da un’altra fandonia che vi hanno raccontato: l’ ingaggio del Magnifico non è di quattro milioni a stagione. Questo è quello che scrivono e sostengono i suoi detrattori i quali oggi “rosicano di brutto”, molto di più del dopo Mugello. Ora devono “mettere in saccoccia” anche una pole e un’altra vittoria. Un fardello pesante da “portare a casa”.

E’, quello di Lorenzo per quanto so io, è un ingaggio molto più corposo: praticamente il doppio più due di quanto affermano i detrattori professionisti..

Ma non ditelo. I “calunniatori seriali” di Jorge, quelli che oggi nelle interviste si sono aggrappati agli specchi, faranno a gara per smentirmi.

Che bello vederli col capo cosparso…. “di materiale organico” mentre Il Magnifico, sotto i baffetti, sorrideva rispondendo alle loro domande e il top lo si è raggiunto quando Giorgio, rispondendo all’occhialuto commentatore, ha detto: “E’ il pilota che fa la differenza…”. Così tanto per… dire.

Troppo bello.

A volte la realtà supera la fantasia e vedere il cinque (5) volte campione del mondo che “martellava”, pennellando le curve del Montmelò quando i “tele imbonitori” tifavano perché Marquez lo raggiungesse  mentre il loro “protetto non più giovanissimo” arrancava in terza piazza – è stato uno spettacolo che da solo valeva… l’abbonamento!

Era così lontano il “Senatore”(inteso come pilota diversamente giovane) dai primi due che la sua “sagoma” non entrava nemmeno nell’inquadratura Tv e, questo, concedetemelo, non ha prezzo.

Per tutto il resto…. c’è il Magnifico.

Ma attenzione popolo di appassionati: altre soddisfazioni ci attendono tra breve perché quando Lorenzo è “in modalità Martillo”, quando è in “stato di grazia” non c’è nulla da fare.

Lo ha detto Marquez e da giovane… “non ho litigato” col suo babbo.

Un commento to “La paga di Lorenzo è una paga doppia: l’opinione di Maurizio Bruscolini”

  1. Fausto giovannetti scrive:

    Come È Strana La Vita… oggi intorno al 10/11 giro della moto gp, in una inquadratura al box ducati ho visto delle facce (non farò nomi) che tutto mostravano meno la grande gioia che dovrebbe dare il finalizzare un grande week end di lavoro duro da parte del team dal proprio pilota che sta per dominare la gara!!! Qualcosa non torna….

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